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Autore Ma non era il paese governato dalle Corporation?
ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 20-10-2004 13:24  
Parmalat, parte la class action made in Usa
(20/10/2004)

Parte la class action americana contro le banche e i revisori dei conti impelagati nel crac della Parmalat. Una causa collettiva da 10 miliardi di euro che mira a tutelate gli interessi degli azionisti e obbligazionisti che hanno perso i loro soldi nello scandalo più clamoroso degli ultimi anni della finanza italiana. A questa cifra si arriva sommando il valore delle obbligazioni pari a 6,5 miliardi di euro e il crollo del valore delle azioni

Sono state citate Citigroup, Bank of America, Credit Suisse First Boston e Bnl in “rappresentanza del sistema bancario”, 11 ex-manager di Parmalat (tra cui Calisto e Stefano Tanzi) come vertici della società agroalimentare e Grant Thornton e Deloitte come società di revisione, oltre ai consulenti legali Pavia Ansaldo e lo studio Zini.

Particolare la posizione di Bnl che avrebbe avuto un ruolo attivo attraverso l'anticipo di fatture "vecchie e scadute", "avendo piena conoscenza e comprensione" che queste erano "senza alcun valore".

Per il resto le accuse sono abbastanza omogenee: banche e revisori, in pratica, avrebbero avuto un ruolo chiave nell’occultamento della reale situazione finanziaria del gruppo agroalimentare. E sarebbero quindi corresponsabile del grave danno subito da azionisti e obbligazionisti.

Ci vorrà almeno un anno per avere i primi risultati, e l’azione accusatoria sarà portata avanti dai cinque lead-plantiff, cioè i capi accusatori individuati dal Tribunale.

I ricorrenti sono il fondo inglese Hermes Focus Am, la Cattolica Partecipazioni (fondo della Cattolica Popolare di Molfetta), il fondo belga Capital Finance Asset Management, e due società francesi Societè Moderne des Terrassements Parisiens e Solotrat. Nell'insieme agiscono "per proprio conto e per conto di tutti gli altri detentori di titoli di Parmalat Finanziaria e delle sue filiali" nel periodo tra il 5 gennaio 1999 e il 18 dicembre 2003.


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Spock: We must acknowledge once and for all that the purpose of diplomacy is to prolong a crisis.

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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 20-10-2004 13:26  
Dura la vita delle corporation

20/9/04 Il governo degli Stati Uniti inizia martedì un processo storico contro i produttori di sigarette nella speranza di recuperare circa 280 miliardi di dollari che rappresenterebbero mezzo secolo di corposi guadagni acquisiti ai danni dei fumatori.
I capi d'accusa sono numerosi: secondo la denuncia depositata dal governo al tribunale federale di Washington, le multinazionali del tabacco hanno

1) modificato i dosaggi di nicotina nelle sigaretta in modo da aumentare la dipendenza dei fumatori;
2) condizionato deliberatamente gli adolescenti a colpi di campagne pubblicitarie dal valore di miliardi di dollari;
3) venduto sigarette a basso tasso di catrame con il pretesto che fossero meno nocive per la salute, mentendo sui relativi rischi;
4) manipolato o nascosto i risultati di studi scientifici che provano l'esistenza di questi rischi.
Il processo coronerà cinque anni di lavoro per raccogliere le prove contro i grandi produttori di sigarette nel quadro della legge RICO (Racketeer Influenced and Corrupt Organizations), messa in atto per lottare contro i gruppi mafiosi. Lo schema messo a punto dai giganti del tabacco, secondo quanto recita la denuncia, ha dato luogo a vantaggi straordinari durante la seconda metà del secolo scorso, ma ha anche avuto, come denuncia il governo, conseguenze devastanti per la sanità pubblica.
Secondo i documenti depositati presso il tribunale federale, i proprietari dei cinque grandi marchi dell'industria del tabacco si sono incontrati nel 1953 nel corso di una riunione al Plaza Hotel di New York per concertare insieme una vasta campagna di relazioni pubbliche per sovvertire le prove, sempre più manifeste, di un legame tra il consumo di tabacco e gravi malattie come il cancro al polmone.
I giganti del tabacco, , afferma il governo, hanno allora patrocinato una loro "ricerca indipendente" che mirava a rassicurare il pubblico e smentire questi pericoli.
Il gruppo di 35 avvocati e 16 assistenti che rappresentano il governo in occasione questo di mega-processo, la cui sola fase di presentazione dovrebbe durare fino a marzo 2005, tenterà anche di ottenere controlli più rigorosi in materia di produzione di sigarette, di promozione, di etichettatura dei pacchetti.
William Ohlemeyer, avvocato di Altria (che include Philip Morris, titolare da sola della metà del mercato americano del tabacco), sottolinea come la grande maggioranza delle attività che gli avvocati del dipartimento della giustizia vogliono vedere giudicate come fraudolente sono in realtà attività protette dalla costituzione. A tal fine, ricorda l'accordo concluso nel 1998 con 46 dei 50 stati americani, secondo il quale, in forma amichevole, i primi quattro gruppi produttori di sigarette avevano accettato di pagare loro 206 miliardi di dollari in 25 anni, per coprire i costi sostenuti dagli stati stessi per curare i fumatori, una somma finanziata però principalmente da forti aumenti dei prezzi dei tabacchi.
Ogni parte interrogherà circa 300 testimoni. Circa 73.000 sono gli atti e i documenti raccolti.
La corte si riunirà quattro giorni alla settimana e per cinque ore al giorno. Ogni parte disporrà di 12 settimane per difendere la propria causa. Gli imputati includono i grandi nomi del settore, oltre a Altria, RJ Reynolds, Lorillard (gruppo Loews), Brown and Williamson (vecchia filiale della British American Tobacco fusasi dopo con RJ Reynolds) e Liggett (gruppo Vector).
Il coordinatore del pool di avvocati di Philip Morris, Dan Webb, 58 anni, si era fatto già conoscere prendendo le difese di clienti del calibro di Microsoft, McDonalds e General Electric di fronte allo stesso tribunale federale.

http://www.italiasalute.it/Copertina.asp?Articolo_ID=6353
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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 20-10-2004 13:38  
comunque sia Ipergiorg vediti il film che esce venerdì proprio sull'argomneto Coporation. Non che si debba essere d'accordo sulle soluzioni, però certi episodi e atteggiamenti sono innegabili, quindi un'analisi approfondita e riflessioni a tal proposito non possono più essere rimandate.
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Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 20-10-2004 13:48  
Anzitutto quale film?
E potresti spiegare un po' meglio il concetto?? Mi risulti un po' criptico.
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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 20-10-2004 13:50  
The Corporation (qui la scheda)è un film che non può assolutamente essere perso,trattando problemi che sono assolutamente al di fuori del sistema di propaganda delle aziende dell' informazione.

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 20-10-2004 14:19  
Corporation è un bel documentario(anche se un pò prolisso) che spiega come le corporation siano veri e propri motori della nostra società(in senso negativo ovviamente).
Come se fosse una lezione universitaria, vengono spulciati uno ad uno tutti gli aspetti delle coporations, da come fanno pubblicità a come condizionano la nostra cultura, il tutto fornendo sempre e continui esempi.
Devo dire che eccettuando la parte dedicata al marketing, il resto è molto coinvolgente.
Sicuramente da vedere.
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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 20-10-2004 15:29  
Le grandi aziende di tutto il mondo fanno anche diverse porcherie.

Ma questo che cosa c'entra col topic?

Io sto solo affermando che additare gli USA come un paese dominato dalle Corporation è un po' assurdo dato che lì le corporation pagano salati i loro errori. E dato che nello stesso ordinamento giuridico degli USA ci sono gli strumenti + efficaci per contrastarne il poterre.
non ho mai avuto notizia di cause simili a quelle contro i tabaccai in un paese della civile europa. Come è finita poi la causa contro il petrolchimico di marghera? E chi rischiava veramente?
Mi sembra che in italia le grandi industrie spadroneggino molto + che negli USA. Vedere per esempio il caso FIAT miliardi e miliardi tra sovvenzioni statali, casse integrazioni e commesse statali per staccare 15miliardi di euro di assegni agli Agnelli. O vedere le commesse di TELEX obsoleti delle poste italiane alla fallimentare Olivetti.
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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 20-10-2004 15:38  
quote:
In data 2004-10-20 15:29, ipergiorg scrive:
Le grandi aziende di tutto il mondo fanno anche diverse porcherie.

Ma questo che cosa c'entra col topic?

Io sto solo affermando che additare gli USA come un paese dominato dalle Corporation è un po' assurdo dato che lì le corporation pagano salati i loro errori.


Invece nel film sono citati molti esempi di come non solo non paghino i loro errori, ma di come ancehs e scoperti persistano a eseguirli,o a celarle con azioni criminose (intimidazioni e simili).Non che prenda per orto colato ciò che si vede in un film, ma certi riferimenti sono tanto incontrovertibili che impossibile sostenere ciò che dici te.
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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 20-10-2004 15:47  
mi sembra anche ovvio che una corporation cerchi di fare di tutto per non pagare i propri errori o che li perpetui se gli conviene. E' un ragionamento umano.

Ma dimmi Gatsby, possono ignorare le sentenze Miliardarie dei tribunali USA? Sei a conoscenza di altri paesi che perseguano efficacemente le grandi aziende quando compiono degli illeciti?

Per esempio John Edwards candidato vicepresidente per i Democratici è partito da una famiglia non ricca ma si è affermato perseguendo le grandi aziende americane con le Class Action.

E' tutto qui il senso del topic.
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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 20-10-2004 15:49  
Insomma ipergiorg cita un esempio di mobilitazione civile(perchè di questo si tratta...e null'altro) contro i soprusi di una grande mutinazionale e questo dovrebbe valere come modello di un sistema perfettamente integro e dimostrare che chiunque si comporta male la paga.
In realtà paga solamente se la pressione dell'opinione pubblica è tale da mettere all'angolo certi soprusi.

L'intervento di ipergiorg sembra andare nella direzione opposta,volendo illudere la gente che un sistema possa funzionare da solo senza che nessun controllore verifichi ciò che avviene.
Se si parte dal presupposto del tipo:"ecco, vedete voi che vi lamentate sempre e sostenete che il sistema è malato,questa è la dimostrazione che chi sbaglia paga",

bene,questa è un'argomentazione del tutto fuoriviante poichè si omette il fatto che la multinazionale in quesitone paga proprio perchè è da anni sottoposta a durissime cause da parte di cittadini comunissimi che le fanno sentire il fiato sul collo.E solo adesso, dopo anni di imbrogli,si comincia a vedere la luce,e solo grazie all'organizzazione popolare di un movimento di cittadini.

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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 20-10-2004 15:55  
non ho affatto detto che il sistema è perfetto. E' che in questo momento mi pare che in Europa e in Italia stiamo molto peggio in quanto ad asservimento alle grandi aziende. Quanti cittadini europei possono fare ragionevolmente causa con speranze di vincere alla Gauloises per esempio?

E' quindi assurdo additare gli USA come il paese dominato dalle corporation quando lì in effetti hanno meno potere che nel resto del mondo.
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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 20-10-2004 16:59  
A parte il fatto che hai citato un caso e da questo trai la conclusione generale ,e ciò mi sembra molto superficiale, il motivo per cui certe multinazionali sono sottoposte a limiti dipende dalla capacità dei cittadini di far valere i propri diritti, e non dall'efficienza o meno di un sistema.
Il fatto che La gauloises non abbia beghe e la Philip Morris sì non dipende ,come si potrebbe evincere dai tuoi ragionamenti, dall'efficienza di un sistema ,ma solamente dalla capacità dei cittadini di organizzarsi in ,ad esempio, associazioni di consumatori forti e potenti al punto tale da portare in tribunale dei colossi per far rivalere le proprie cause.Se nessun consumatore statunitense avesse deciso di porre fine a certe questioni, la Philip Morris avrebbe continuato tranquillamente a fare quello che ha sempre fatto,poichè il sistema non le ha mai impedito di truffare la gente fino a quando questa si è movimentata organizzandosi.

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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 20-10-2004 17:07  
Mi spiace mettere in dubbio le tue convinzioni con dei FATTI.
Lo strumento della Class Action è vitale per poter promuovere le cause contro le multinazionali. Per questo le associazioni dei consumatori americane sono così potenti. Non perchè i consumatori americani sono + incazzosi dei consumatori europei..
Mettendo insieme + querelanti si possono dividere le spese. Inolte gli stessi studi legali sono così potenti da poter chiedere dei prestiti bancari per affrontare le spese del processo. Con il risarcimento gli studi legali (che si cuccano un terzo) possono realizzare enormi guadagni e così assumersi il rischio di mettersi contro le grandi corporation.

In uno stato dominato dalle corporation come è possibile che esistano questi strumenti? Come è possibile che la magistratura dia torto alle onnipotenti corporation? E non mi venite a dire che la causa contro i tabaccai fosse così lampante.

Erin Bronckovich ti dice niente? Tanto per citare un terzo esempio piuttosto famoso.

Inoltre il Governo Americano (che fa causa per 280miliardi di dollari ai tabaccai) non è una associazione dei consumatori.

_________________
La sinistra: 2 persone 3 opinioni!
(rubata da Law & Order; non certo mia)

[ Questo messaggio è stato modificato da: ipergiorg il 20-10-2004 alle 17:16 ]

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 20-10-2004 19:30  
Ma non stiamo parlando di uno stato totalitario dove le regole giuridiche sono dettate dalle corporations.
Il fatto che ci siano persone che ,di iniziativa loro o tramite pressioni sul governo(ed è per questo che la Stato si fa parte in causa chiedendo risarcimento),riescano a far rispettare la legge (il diritto alla salute è tutelato ),questo non ha nulla a che vedere con le politiche economiche di tali entità ,che operano distintamente dalle strutture alle quali si appellano i cittadini per tutelare i loro diritti.

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Julian

Reg.: 27 Gen 2003
Messaggi: 6177
Da: Erbusco (BS)
Inviato: 21-10-2004 17:37  
Per fortuna nella cultura giuridica Usa ci sono
alcuni diritti(in particolare quello del privato consumatore ed investitore)che sono
molto sentiti.Non dimentichiamo che negli Usa
la giuria riveste ancora una rulo fondamentale(anche se nei procedimenti civili
è utilizzata con molta parsimonia).Nel corso
del 900' la giurisprudenza Usa ha cercato di
adeguare gli strumenti giuridici del common
law(che come sappiamo sono di origine medioevale)alle nuove esigenze dettate dagli
sviluppi del mercato,in particolare del mercato finanziario.Ciò ha condotto all'ideazione della class-action,con la quale
un singolo,agendo in giudizio,si ritrova
a tutelare gli interessi delle altre persone
che si trovano nella medesima condizione,
anche se queste non si sono rivolte direttamente ad una corte,sia essa statale
o federale.Ciò è positivo..tuttavia non credo
possa modificare il fatto che quando in ballo
ci sono gli interessi delle maggiori corporation(sul piano internazionale),queste
esercitano sulla Casa Bianca una pressione
ed un'influenza determinante.
_________________
Se nulla capivo, qui tu finalmente
nulla lasciavi germogliare sulla brulla,
paradossale, tra noi terra infondata,
dove sono i leoni, ammattiti e marroni
lasciando immaginare
la sposa occidentale.

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