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Autore Intervento USA anche in Sudan?
ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 10-09-2004 10:36  
Sudan: Darfur; Onu, Usa insistono su pressioni internazionali



NEW YORK - Gli Stati Uniti chiedono che siano intensificate le pressioni internazionali nei confronti del Sudan, vista le sempre più tesa e difficili situazione nel Darfur, la regione in preda alla guerra civile da mesi.

Washington ha presentato oggi al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, a New York, un nuovo progetto di risoluzione, chiedendo l'ampliamento del mandato della forza di controllo dell'Unita Africana (Ua) e minacciando sanzioni, in particolare nel settore petrolifero, contro il governo di Kartum se non rispetterà le richieste della comunità internazionale.

Il progetto di risoluzione chiede anche al governo sudanese du consegnare i nomi dei miliziani Janjaweed - che appoggiano Kartum - arrestati dopo essere stati accusati di omicidio, stupro e saccheggi.

Se le proposte di Washington verranno approvate dai Quindici del Consiglio di Sicurezza, il governo del Sudan avrà 30 giorni di tempo per adeguarsi alle richieste internazionali.

Come è successo con una prima risoluzione, la numero 1556, sarà il segretario generale dell'Onu, Kofi Annan, a fare rapporto, un mese dopo la sua approvazione, sugli eventuali progressi di Kartum.
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Spock: We must acknowledge once and for all that the purpose of diplomacy is to prolong a crisis.

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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 10-09-2004 10:40  

DARFUR: BUSH "INORRIDITO" PER VIOLENZE NELLA REGIONE
(AGI) - Washington, 10 set. - Rincarando la dose rispetto alla denuncia del suo segretario di Stato, Colin Powell, che aveva appena definito un "genocidio" il massacro di decoine doi migliaia di civili nel Darfur, George W. Bush si e' detto "inorridito" per le violenze perpetrate nella regione occidentale del Sudan, insanguinata dalla guerra civile da oltre un anno e mezzo. "Il nostro governo", afferma in un comunicato il presidente degli Stati Uniti, "ha condotto gli sforzi a livello internazionale per porre fine alle sofferenze nel Darfur parlando di quella crisi in modo chiaro, e inviando assistenza a chi ne e' vittima. Siamo giunti alla conclusione che nel Darefur ha avuto luogo un genocidio", prosegue Bush, riprendendo alla lettera le parole di Powell. "Sollecitiamo la comunita' internazionale a collaborare con noi per prevenire ed eliminare gli atti di genocidio. Gli Stati Uniti sono inorriditi dalle violenze nel Darfur, in Sudan", conclude.
"Chiediamo alle Nazioni Unite di intraprendere un'inchiesta a tutto campo sul genocidio e gli altri crimini perpetrati nel Darfur". Il segretario di Stato dal canto suo aveva addossato al governo di Khartoum e alle milizie arabo-islamiche dei 'Janjawid', alleate di fatto delle truppe regolari, la "responsabilita'" dell'accadito che, aveva aggiunto, "potrebbe essere tuttora in corso". (AGI)
100900 SET 04
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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 10-09-2004 10:45  


"Non possiamo più accontentarci delle parole del governo di Khartoum". Con questa dichiarazione il segretario di stato americano Colin Powell, che ha oggi parlato davanti ad una commissione del Congresso a Washington, ha denunciato il "vero e proprio genocidio" in corso nella regione del Darfur. Il Governo sudanese è infatti responsabile di una pulizia etnica volta ad eliminare la popolazione di fede cristiana e animista.
Gli Stati Uniti hanno ieri presentato una bozza di risoluzione al consiglio di sicurezza dell'Onu, attraverso la quale chiedono alle Nazioni Unite di intimare all'Esecutivo locale di cessare i massacri sui civili. La Casa Bianca pretende anche il disarmo delle milizie arabe Janjawid e l'arresto dei guerrieri che si sono resi responsabili di omicidi, stupri e saccheggi.

Nel documento sono previste delle sanzioni, che potrebbero essere inflitte a Khartoum nel caso si rifiuti di adempiere a queste richieste.
"Non è mai una gioia imporre sanzioni, ma è l'ultima possibilità se tutto il resto non ha dato risultati - ha spiegato l'ambasciatore americano al Palazzo di Vetro John C. Darforth - quello che tento di ottenere è di mettere in salvo la vita delle persone, solo questo".
Le sanzioni sono soprattutto relative alla compravendita di petrolio, il Sudan produce qualcosa come 320mila barili al giorno.
Non è inoltre escluso un eventuale operazione militare della comunità internazionale capace di mettere fine alla guerra civile che insanguina il paese africano.

E, sempre a proposito di Sudan, diverse associazioni umanitarie hanno recentemente accusato Italia, Francia e Giappone di non occuparsi abbastanza del problema.
"Sono tra i paesi più ricchi del mondo - hanno dichiarato alcuni responsabili delle organizzazioni - ma in termini economici risultano tra i donatori che hanno dato meno".
Se gli Stati Uniti hanno stanziato, per il solo periodo 2004-2005, 206 milioni di dollari in aiuti umanitari (e la Gran Bretagna 94 milioni) Giappone, Francia e Italia hanno speso complessivamente solo 25 milioni (il nostro Paese ne ha spesi 10,8).
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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 04-10-2004 09:59  
Darfur, la parola genocidio fa paura (ideazione)
Mandato da Rassegna Stampa LS Domenica, 03 Ottobre 2004, 23:37.
di Marta Brachini - Ideazione

In Darfour è in atto un genocidio e il governo sudanese ne è responsabile. L’accusa arriva dal Congresso degli Stati Uniti ed è stata ribadita dal segretario di Stato Colin Powell. Al momento queste sono le uniche voci autorevoli ad aver parlato di “genocidio” in merito alla regione occidentale del Sudan. Le Nazioni Unite parlano di immensa catastrofe umanitaria e l’UE di situazione estremamente seria evitando di descrivere i massacri della popolazione nera sudanese come genocidio. Che cosa si nasconde dietro questo tipo di reticenza? Sembra essere un vero e proprio tabù definire genocidio le atrocità che dovrebbero essere denunciate con forza. Sappiamo, infatti, che sarebbe inutile replicare gli aiuti umanitari per i 200mila rifugiati in Ciad, come inutili sono già per le 50mila vittime della persecuzione delle milizie arabe. A oggi si parla di 10 mila morti al mese. Perché dunque non parlare di genocidio quando migliaia di persone sono state incatenate e bruciate vive insieme ai loro villaggi, scacciate dalle loro case, insultate con odio razziale, private delle loro proprietà e averi personali?

Basta leggere l’ultimo rapporto sull’attuale situazione del Darfour stilato dal Dipartimento di Stato americano per capire che non è esagerato parlare di genocidio. Ma a quanto pare le cancellerie europee come il Consiglio di Sicurezza dell’Onu temono che l’uso di questa parola possa obbligarli a pensare a un intervento militare nella regione o quanto meno alla possibilità di inviare una presenza militare di una forza multinazionale di pacificazione. E quindi aggirano l’ostacolo cercando di coinvolgere l’Unione Africana nella crisi, di sollecitare la condanna del governo sudanese, quando sanno benissimo che in passato la detta Unione degli stati africani non è stata capace nemmeno di condannare l’azione del governo Mugabe in Zimbawe. Non è efficace neanche la risoluzione 1556 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu che intima al governo sudanese di fermare gli attacchi contro i civili e assicurare la loro protezione. Poiché è lo stesso governo sudanese ad armare i Janjaweed, gli uomini del terrore a cavallo, e a spianargli la strada con bombardamenti delle aree da depredare e incendiare e da cui scacciare la popolazione. Da un tale governo non ci si può certo aspettare un cambio di rotta, tanto più perché la “pulizia” della regione occidentale del Sudan risponde a precisi obiettivi politici del governo.

Se il caso Sudan non rientra legalmente nella definizione di genocidio stilata dalla convenzione delle Nazioni Unite del 1949 non importa molto. Quello che è importante è mettere di fronte alla comunità internazionale un fatto terribile e concreto e indurla a prendere una posizione unanime e forte contro chi perpetua crimini contro l’umanità. Far ciò significa non monumentalizzare la storia ma fare della memoria uno scudo per impedire che la dignità umana stessa possa di nuovo essere ferita. Quella del Sudan è un’emergenza internazionale quanto quella dell’ultima guerra mondiale, che nessuno vide o volle vedere fino al suo atroce compimento. Non va dimenticato, infatti, che anche in questo caso la violenza e il terrore si rivolgono contro civili, agendo contro delle persone “con l’intento di distruggere, totalmente o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso”, come recita un articolo della suddetta Convenzione, e mirando alla loro distruzione. Non per nulla, dunque, il Congresso americano ha condannato la violenza in Sudan usando parole forti.
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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 05-10-2004 12:53  
non frega niente a nessuno. E allora metto un commento di Sergio Romano di Panorama

Non credo comunque che la sorte del Darfur dipenda dalle risoluzioni del Consiglio di sicurezza o dell’Assemblea generale. Il vero ostacolo è rappresentato dalla riluttanza del governo sudanese ad accettare gli inviti della comunità internazionale.
I dirigenti di Khartum si sono comportati come se fossero certi della completa impunità. E, purtroppo, non hanno torto. Ricordano perfettamente quello che accadde in Somalia quando Bill Clinton, dopo l’abbattimento di due elicotteri a Mogadiscio, ritirò i soldati, e suppongo con ragione il suo successore non abbia alcuna intenzione di lasciarsi invischiare in una regione dove gli americani sarebbero esposti a molti rischi. Per intervenire in Sudan dovrebbero distrarre forze dalla guerra irachena e aprire un altro fronte islamico. Una guerriglia nel Darfur apparirebbe all’opinione pubblica americana del tutto ingiustificata e darebbe un duro colpo a George Bush.

Lei potrebbe chiedermi se la responsabilità di un intervento umanitario non dovrebbe essere assunta dall’Unione Europea. Dopo aver molto parlato di sicurezza comune gli europei, con l’accordo dell’Onu, potrebbero accordarsi per l’invio nel Darfur di un corpo di polizia internazionale. Con l’appoggio dell’aviazione il corpo sarebbe in grado di isolare i «diavoli a cavallo» e garantire il ritorno della popolazione nei villaggi da cui è stata cacciata. Non basta, tuttavia, ristabilire la sicurezza per alcune settimane. Occorre presidiare il territorio, assicurare alla popolazione il lavoro dei campi, creare amministrazioni locali, promuovere la costruzione di infrastrutture, mantenere la vigilanza contro le milizie islamiche. Quanto durerebbe in tal caso l’operazione? Un anno? Cinque anni? E quanti uomini sarebbero necessari? Se il corpo sul terreno si comporrà di qualche migliaio di soldati, occorrerà impiegarne molti di più in Europa per i servizi logistici e l’addestramento di quelli che dovranno assicurare l’avvicendamento. Per riportare la normalità nel Darfur l’Unione, insomma, dovrebbe accollarsi un nuovo Kosovo, una nuova Bosnia, un nuovo Afghanistan. Non vedo governo in Europa che sia pronto ad assumere un tale impegno.
Resta l’ultima ipotesi: una forza composta da alcuni paesi africani. In apparenza è la soluzione più naturale, in realtà la più complicata. Molti stati africani si chiederebbero, prima di agire, se un intervento umanitario non esponga ciascuno di essi, prima a dopo, a subire lo stesso trattamento.
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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 05-10-2004 13:24  
Un pezzo polemico per spiegare perchè tanta indifferenza


Sottosviluppo e indifferenza
di Antonio Socci – Editoriali Panorama 7/10/2004
Non se ne parla, ma nel mondo la strage per fame continua
Non se ne parla, ma la strage per fame continua. Lontano dai riflettori dei media circa 3 miliardi di persone devono sopravvivere con meno di due dollari al giorno. Le Nazioni Unite dovrebbero dimezzare il numero di affamati entro il 2015, ma siamo in ritardo. Possono far qualcosa anche i cittadini? Periodicamente si denuncia uno scandalo: noi, Europa e Stati Uniti, spendiamo 17 miliardi di dollari all’anno in cibo per animali, quando con 19 miliardi potremmo eliminare fame e malnutrizione. E spendiamo 33 miliardi di dollari in cosmetici quando con 29 miliardi si potrebbe garantire la vaccinazione di tutti i bambini, l’acqua potabile a tutti, le cure per le donne incinte e l’alfabetizzazione nell’intero pianeta.
I sensi di colpa provocati da queste cifre salutari se ci spingono a diventare più solidali (anziché a puntare il dito su altri). La Chiesa invita a sostenere i missionari proprio con un cambiamento di vita. Però, fanno notare gli addetti ai lavori, non c’è rapporto automatico fra le due situazioni: un blocco totale di quei consumi provocherebbe guai occupazionali da noi senza risolvere il dramma della fame.
Che va capito bene. La tragedia si consuma soprattutto nell’Africa subsahariana e dove in sovrappiù è in corso un’autentica e ignorata «guerra mondiale africana»: le vittime hanno la sfortuna di non avere contro di sé i soldati di Gorge Bush o di Ariel Sharon, perciò nessuno ne parla.

Egualmente muoiono di fame, sete e violenze 10 mila persone al mese nel Darfur che hanno la sfortuna di essere vittime di fondamentalisti musulmani anziché della globalizzazione, come le popolazioni del sud Sudan massacrate da vent’anni nell’indifferenza perché hanno la tenacia di voler restare cristiane (peraltro il Sudan sarebbe assai ricco di petrolio).
Restano nel cono d’ombra dei media e dei no global anche i morti per fame provocati dal regime comunista nord-coreano (circa 1 milione), dove è difficilissimo perfino portar soccorso e magari a muoversi sono la «famigerata» Corea del Sud capitalista, l’Occidente e la Chiesa. A caratterizzare tutte queste aree di crisi sono la mancanza di democrazia, di riconoscimento dei diritti elementari e classi dirigenti dispotiche e corrotte. Senza democrazia non c’è crescita, avverte da anni Amartya Sen. E, aggiunge padre Gheddo, dall’alto di una lunga esperienza missionaria, anche senza educazione non c’è sviluppo, come dimostrano paesi potenzialmente ricchissimi, ma sottosviluppati o declinati (per esempio nell’area araba). Si scopre così che la prima causa del sottosviluppo e della fame non è di natura economica, ma culturale, politica e religiosa. Teniamolo presente.
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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 09-10-2004 16:13  
Il professore italiano Antonio Cassese e' stato nominato dall'Onu presidente di una Commissione d'inchiesta internazionale incaricata tra l'altro di determinare se atti di genocidio si sono verificati nella provincia del Darfur (Sudan occidentale). La Commissione creata dal Segretario generale dell'Onu - ha precisato oggi a Ginevra un portavoce dell'Onu - dovra' indagare sulle informazioni di violazioni dei diritti dell'uomo e del diritto internazionale umanitario nella regione del Darfur, teatro di scontri, violenze e di una grave crisi umanitaria.

La Commissione sara' composta da cinque membri, oltre ad Antonio Cassese (Italia), gia' primo presidente del Tribunale internazionale per l'ex Jugoslavia, si tratta di Mohammed Fayek (Egitto), Diego Garcia-Sayan (Peru'), Hani Jilani (Pakistan) e Therese Striggner Scott (Ghana). Dumisa Ntsebeza (Sud Africa) e' stata nominata direttore esecutivo della Commissione. La Commissione, la cui creazione era stata richiesta da una risoluzione del Consiglio di sicurezza, beneficera' del sostegno dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti dell'uomo. La Commissione dispone di tre mesi per assolvere il proprio mandato.

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Lord_Elric
ex "EricDraven"

Reg.: 01 Apr 2004
Messaggi: 2186
Da: piombino (LI)
Inviato: 10-10-2004 02:18  
Sono sicuro che se gli USA interverranno in Sudan allora sì che interesserà a tutti, tireranno fuori le bandiere della pace e diranno che non è coi soldati che si fermano le atrocità...
Di certo nemmeno questa attuale 'pace' fa molto per gli sfortunati abitanti del Darfour...
Secondo me l'ONU sta perdendo una grossa occasione di dimostrare che davvero può esistere un'alternativa alla guerra, idem per l'Europa... ma ormai non è più una novità.

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"Elric non può avere ciò che più desidera. Ciò che desidera non esiste. Ciò che desidera è morto. Elric ha soltanto angoscia, rimorso, malvagità, odio. E' tutto ciò che merita e tutto ciò che potrà mai desiderare" M.Moorcock-Elric di Melnibonè

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xander77

Reg.: 12 Ott 2002
Messaggi: 2521
Da: re (RE)
Inviato: 10-10-2004 17:33  
quote:
In data 2004-10-10 02:18, Lord_Elric scrive:
Sono sicuro che se gli USA interverranno in Sudan allora sì che interesserà a tutti, tireranno fuori le bandiere della pace e diranno che non è coi soldati che si fermano le atrocità...
Di certo nemmeno questa attuale 'pace' fa molto per gli sfortunati abitanti del Darfour...
Secondo me l'ONU sta perdendo una grossa occasione di dimostrare che davvero può esistere un'alternativa alla guerra, idem per l'Europa... ma ormai non è più una novità.




Tu conoscevi la situazione nel Darfur?
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"Quando sarò grande non leggerò i giornali e non voterò. Così potrò lagnarmi che il governo non mi rappresenta. Poi quando tutto andrà a scatafascio, potrò dire che il sistema non funziona e giustificare la mia antica mancanza di partecipazione"

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christabel

Reg.: 02 Ago 2004
Messaggi: 1644
Da: cremona (CR)
Inviato: 10-10-2004 20:11  
quote:
In data 2004-10-10 17:33, xander77 scrive:
quote:
In data 2004-10-10 02:18, Lord_Elric scrive:
Sono sicuro che se gli USA interverranno in Sudan allora sì che interesserà a tutti, tireranno fuori le bandiere della pace e diranno che non è coi soldati che si fermano le atrocità...
Di certo nemmeno questa attuale 'pace' fa molto per gli sfortunati abitanti del Darfour...
Secondo me l'ONU sta perdendo una grossa occasione di dimostrare che davvero può esistere un'alternativa alla guerra, idem per l'Europa... ma ormai non è più una novità.




Tu conoscevi la situazione nel Darfur?




Io non so quante persone conoscano realmente quello che sta succedendo in Sudan, dal momento che i mass media se ne infischiano caldamente di far conoscere all'opinione pubblica quello che succede realmente la. Io invece grazie a diversi seminari tenutisi qua a Cremona circa due anni fa sono venuta a conoscenza di tutta la situazione spiegata in modo abbastanza esauriente da Dodolino.
Veramente tragica. Comunque complimenti per avere aperto questo topic.
Se avrò qualche informazione in più sarò lieta di ampliarlo per aiutare Dodolino.
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christabel

Reg.: 02 Ago 2004
Messaggi: 1644
Da: cremona (CR)
Inviato: 10-10-2004 20:22  
La drammatica situazione del rispetto dei diritti umani in Sudan è stata più volte denunciata dai rapporti di Amnesty International, Pax Christi e Africa Rights e dell'osservatore speciale della Commissione delle Nazioni Unite Gaspar Biro.
Vengono stigmatizzate in particolare:
- la detenzione senza processo in "case fantasma" (gestite da corpi scelti, organizzati e diretti da membri del Fronte nazionale islamico, specializzati in varie forme di tortura fisica e psicologica, appositamente addestrati in Iran) in cui si pratica la tortura;
- la ripresa della pratica della schiavitù nei confronti di giovani e donne appartenenti alle etnie non islamizzate;
- il trattamento riservato agli sfollati nella periferia della capitale, periodicamente e violentemente allontanati dai poveri rifugi a stento organizzati e sospinti in aree desertiche;
- il genocidio in atto nei monti Nuba.
Il governo di Khartoum ufficialmente impegnato a rispettare i diritti umani e le libertà civili in seguito alla sottoscrizione delle principali convenzioni internazionali in materia, ha respinto tali accuse definendole parte della propaganda occidentale volta a gettare discredito sul regime.

Questa a grandi linee è la situazione attuale in Sudan, molto riassunta ma comunque comprensibile a tutti.
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Lord_Elric
ex "EricDraven"

Reg.: 01 Apr 2004
Messaggi: 2186
Da: piombino (LI)
Inviato: 11-10-2004 00:09  
quote:
In data 2004-10-10 17:33, xander77 scrive:
quote:
In data 2004-10-10 02:18, Lord_Elric scrive:
Sono sicuro che se gli USA interverranno in Sudan allora sì che interesserà a tutti, tireranno fuori le bandiere della pace e diranno che non è coi soldati che si fermano le atrocità...
Di certo nemmeno questa attuale 'pace' fa molto per gli sfortunati abitanti del Darfour...
Secondo me l'ONU sta perdendo una grossa occasione di dimostrare che davvero può esistere un'alternativa alla guerra, idem per l'Europa... ma ormai non è più una novità.




Tu conoscevi la situazione nel Darfur?




A grandi linee, dal momento che se ne parla pochissimo, comunque sapevo che stava avvenendo una sorta di pulizia etnica.
Cos'è la tua una provocazione nei miei confronti?
Qui ci sono persone che si vantano di informarsi alternativamente ai mass media, di conoscere tutti i retroscena della politica internazionale connessi ai crimini degli Usa... quando invece non ci sono gli Usa di mezzo stanno nella più completa ignoranza?
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xander77

Reg.: 12 Ott 2002
Messaggi: 2521
Da: re (RE)
Inviato: 11-10-2004 12:36  
quote:
In data 2004-10-10 20:22, christabel scrive:
La drammatica situazione del rispetto dei diritti umani in Sudan è stata più volte denunciata dai rapporti di Amnesty International, Pax Christi e Africa Rights e dell'osservatore speciale della Commissione delle Nazioni Unite Gaspar Biro.




No, ma davvero? Ma queste associazioni non tirano fuori le bandiere solo quando ci sono di mezzo gli Usa?
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christabel

Reg.: 02 Ago 2004
Messaggi: 1644
Da: cremona (CR)
Inviato: 11-10-2004 20:59  
quote:
In data 2004-10-11 12:36, xander77 scrive:
quote:
In data 2004-10-10 20:22, christabel scrive:
La drammatica situazione del rispetto dei diritti umani in Sudan è stata più volte denunciata dai rapporti di Amnesty International, Pax Christi e Africa Rights e dell'osservatore speciale della Commissione delle Nazioni Unite Gaspar Biro.




No, ma davvero? Ma queste associazioni non tirano fuori le bandiere solo quando ci sono di mezzo gli Usa?




Comunque con il mio intervento volevo solo chiarire la situazione e basta. Quello che hai detto è esatto 9 volte su 10 ma non è il nocciolo della questione, in quanto il problema è una altro, cioè quello citato all'inizio del topic.
Comunque, se devo essere sincera, so che hai perfettamente ragione.
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Lord_Elric
ex "EricDraven"

Reg.: 01 Apr 2004
Messaggi: 2186
Da: piombino (LI)
Inviato: 11-10-2004 21:17  
Ripeto che la diplomazia internazionale tanto invocata come altrnetiva alle bombe USA sta perdendo un'altra occasione per dimostrare di esserlo davvero, e che i pacifisti non si muovono per chi viene ammazzato a colpi di kalashnikov o machete...
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