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Autore Il PCI da Luigi Longo a Massimo D'Alema
mariano

Reg.: 01 Nov 2003
Messaggi: 2282
Da: san remo (IM)
Inviato: 24-04-2004 20:14  
già dagli anni della segreteria di luigi longo, il PCI si prodigò verso una politica sociale di condivisione e dialogo verso i giovani militanti del 68, il che rese possibile, durante la segreteria di Berlinguer, la cosidetta "politica d'alleanze", conosciuta meglio come "compromesso storico" (il vero epicentro energetico e vitale delle BR morettiane, ed ciò nonostante, ancora cosi tanto osteggiato dai compagni rifondaioli).
difatti si deve a Longo,il vero primo tentativo di sbloccare la politica italiana di quegli anni, compromessa dagli accordi di Yalta, dai veti americani, e in parte dagli stessi dirigenti di partito "duri e puri", irremovibili dalle loro conformi posizioni.
negli anni della segreteria longoiana('64-'72), il PCI era riuscito a sottrarre dalle mani degli avversari politici "la questione democratica italiana".
i Comunisti si erano dimostrati ove avevano governato (emilia-romagna, umbria, toscana),come ottimi amministratori, rispettosi delle regole democratiche, nn in maniera formale ma sostanziale, e sopratutto indifferenti ai rapporti clienterali o mafiosi, cosi cari dalla partitocrazia socialista e democristiana.
se poi aggiungete che dirigenti e amministratori garantivano una totale trasparenza, e indisponibili a coprire fatti di corruzione provenienti dall'interno del partito, nn c'era certo da sorprendersi che il Partito ottenesse, nn solo una vasta egemonia di stampo proletariato, ma anche che sfondasse sino al Centro, sottraendo elettori in aree tradizionalmente conservatrici.
Longo, dunque, grazie al consenso popolare acquisito, stava preparando scelte politiche di apertura sociale, che avrebbero reso possibile trovare interlocutori nel mondo cattolico interessanti,e interessati (moro su tutti),alla questione del PCI, e alla sua continua ascesa politica, che nn rendeva + possibile la questione comunista italiana un fatto eludibile.
Longo fu anche l'uomo "responsabile" dello strappo con il regime bolscevico.
L'unione Sovietica,cosi simmetrica e distante nell'intendere l'idea comunista, fu pesantemente criticata,dall'Unità di Ingrao, durante l'invasione della Cecoslovacchia.
ed è per questo nn rispecchiarsi, e sentirsi fortemente distante dall'impero social-capitalistico,che Longo si sarebbe mostrato sicuramente contrario al revisionismo interno del PCI, e ovviamente, al suo conseguente scioglimento.


[ Questo messaggio è stato modificato da: mariano il 26-04-2004 alle 19:18 ]

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xander77

Reg.: 12 Ott 2002
Messaggi: 2521
Da: re (RE)
Inviato: 28-04-2004 23:02  
io aspetto il seguito...
_________________
"Quando sarò grande non leggerò i giornali e non voterò. Così potrò lagnarmi che il governo non mi rappresenta. Poi quando tutto andrà a scatafascio, potrò dire che il sistema non funziona e giustificare la mia antica mancanza di partecipazione"

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ginestra


Reg.: 02 Mag 2003
Messaggi: 8862
Da: San Nicola la Strada (CE)
Inviato: 28-04-2004 23:33  
Evidentemente c'è stata una censura berlusconiana!!!!!!!!!
_________________
E tu, lenta ginestra,che di selve odorate queste campagne dispogliate adorni, anche tu presto alla crudel possanza soccomberai del sotterraneo foco, che ritornando al loco già noto, stenderà l'avaro lembo su tue molli foreste.......

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Lord_Elric
ex "EricDraven"

Reg.: 01 Apr 2004
Messaggi: 2186
Da: piombino (LI)
Inviato: 29-04-2004 00:37  
quote:
In data 2004-04-28 23:33, ginestra scrive:
Evidentemente c'è stata una censura berlusconiana!!!!!!!!!




...magari l'hanno rapito quelli del KGB e portato in Siberia....

_________________
"Elric non può avere ciò che più desidera. Ciò che desidera non esiste. Ciò che desidera è morto. Elric ha soltanto angoscia, rimorso, malvagità, odio. E' tutto ciò che merita e tutto ciò che potrà mai desiderare" M.Moorcock-Elric di Melnibonè

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mariano

Reg.: 01 Nov 2003
Messaggi: 2282
Da: san remo (IM)
Inviato: 29-04-2004 20:09  
pensavo che questo topic fosse passato inosservato...
continuerò, nn temete.
_________________
Io accetto il caos, non so se il caos accetta me.

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Lord_Elric
ex "EricDraven"

Reg.: 01 Apr 2004
Messaggi: 2186
Da: piombino (LI)
Inviato: 30-04-2004 11:48  
Unico appunto sulla prima parte: secondo me non si dovrebbe generalizzare sull'onestà delle amministrazioni, credo che la coscienza di un individuo sia indipendente dal colore del partito in cui viene eletto.
E poi non ci scordiamo che così coma la dc prendeva soldi dalla Cia il PCI li prendeva dal KGB. Fortunatamente questi reati sono stati amnistiati (se non sbaglio sotto il governo Craxi..?) prima che si scatenasse tangentopoli.
Ci saranno stati un sacco di democristiani e socialisti onesti, così come comunisti disonesti. Di questo ti posso fare un esempio concreto con la mia città dove hanno sempre (rigorosamente sempre) governato i comunisti e c'è stato un fior di mangia mangia...
_________________
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ginestra


Reg.: 02 Mag 2003
Messaggi: 8862
Da: San Nicola la Strada (CE)
Inviato: 30-04-2004 13:11  
Il problema è che i simboli e gli ideali vengono vergognosamente insozzati da chi farebbe bene ad andare a sciacquare i panni al fiume, invece di far politica.
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E tu, lenta ginestra,che di selve odorate queste campagne dispogliate adorni, anche tu presto alla crudel possanza soccomberai del sotterraneo foco, che ritornando al loco già noto, stenderà l'avaro lembo su tue molli foreste.......

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xander77

Reg.: 12 Ott 2002
Messaggi: 2521
Da: re (RE)
Inviato: 30-04-2004 15:59  
quote:
In data 2004-04-30 11:48, EricDraven scrive:
Unico appunto sulla prima parte: secondo me non si dovrebbe generalizzare sull'onestà delle amministrazioni, credo che la coscienza di un individuo sia indipendente dal colore del partito in cui viene eletto.
E poi non ci scordiamo che così coma la dc prendeva soldi dalla Cia il PCI li prendeva dal KGB. Fortunatamente questi reati sono stati amnistiati (se non sbaglio sotto il governo Craxi..?) prima che si scatenasse tangentopoli.
Ci saranno stati un sacco di democristiani e socialisti onesti, così come comunisti disonesti. Di questo ti posso fare un esempio concreto con la mia città dove hanno sempre (rigorosamente sempre) governato i comunisti e c'è stato un fior di mangia mangia...



Invece quello che Mariano ha scritto sulle amministrazione locali è in linea di massima corretto,senza assolutizzare nulla.
Basta osservare i fatti del passato e del presente.
Non si può relativizzare la buona amministrazione di determinate realtà locali riducendo il tutto a una questione di onestà o disonestà dei singoli, come se fosse il caso a guidare il buono o il cattivo esito di certe politiche (oh, che culo c'è capitato il politico onesto!).
Ci sono valori di fondo che appartengono a determinate ideologie, e indirizzi di politica nazionale che influenzano (e hanno influenzato) ogni forza politica a livello locale: da questo scaturiscono buone o cattive amministrazione. Il singolo conta, coi suoi pregi e difetti, ma è solo una parte di un sistema più ampio.
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mariano

Reg.: 01 Nov 2003
Messaggi: 2282
Da: san remo (IM)
Inviato: 30-04-2004 19:17  
Enrico Berlinguer perisce in maniera tragica durante un comizio nel 84, discutendo sulla loggia massonica Propaganda 2, e sul pericolo del craxismo e il sistema di corruzione che quel tipo di politica comportava, intuendo, in maniera stupefacente, l’Italia dei finanziamenti sotto banco già 10 anni prima di Tangentopoli.
Quest’attacco avveniva in quanto la politica del PCI era la conseguenza dei segretari precedenti, ma insieme anche la base dei dirigenti odierni della sinistra liberale e riformista (si sta parlando esclusivamente dei diesse; e di uomini come D’Alema e Fassino. Sopratutto di D’Alema, unico vero erede morale e politico del PCI ): berlinguer aveva raccolto in maniera sagace la sfida lanciata dai poteri “forti” nazionali e istituzionali che si manifestavano nel nostro Paese anche tramite l’eversione governata,che impediva ad una forza parlamentare comunista l’entrtata al governo di una nazione “democratica” come l’Italia,tramite legittime elezioni costituzionali.
Ma l'immobilismo politico, sia a livello nazionale che a livello internazionale, era per Berlinguer, il grimaldello che avrebbe aiutato alla lunga il sistema capitalistico a ristrutturarsi facendo pagare sia i prezzi politici che quelli economici alle classi subalterne, accelerando nel contempo la crisi dei Paesi dell'Est per riassorbirli nel suo sistema economico.
Il segretario del PCI aveva così chiaro lo stato di degenerazione morale dell’unione sovietica che, già nel 1981, afferma in maniera inequivocabile la fine della loro azione propulsiva in campo di politica internazionale, beccandosi una diretta censura da PCUS che gli impedì di parlare al suo congresso.
Non allarmato dallo staccamento simbolico dall’unione sovietica, e dall’isolamento dovuto alla bieca diffidenza nazionle nei confronti dei comunisti, Berlinguer aveva cercato di creare le basi per una politica internazionale più rispondente alle esigenze delle nuove generazioni.
aveva visto nell'Europa e nella sua unificazione la possibilità di espletare da parte del movimento comunista occidentale una politica capace di esercitare egemonia in quest'area del mondo (Eurocomunismo), collocando i Valori di cui il proletariato e la sua movimento, innovatore e riformista, erano portatori all'interno del processo di unificazione politica ed economica dell'Europa. In primo luogo battendosi, in maniera sacrosanta, x l’immissione nella Carta costituzionale di sani valori come l’Antifascismo (si scrive con l’ A maiuscola:nn dimenticatelo,grazie.) e i diritti dei lavoratori o in generale delle classi meno abbienti
Questo processo doveva portare in seguito alla discussione su come ristrutturare tutto il sistema delle relazioni internazionali e delle loro strutture,. per dare pari dignità ad ogni Stato membro, modificando in questo modo i rapporti di forza a favore dei Paesi più poveri.
Berlinguer è anche l’istituzione politica a cui, + di tutti, va il merito della sconfitta del “terrorismo rosso”.
Il segretario del PCI aveva avuto infatti l’illuminata perspicacia di intendere una conscia volontà da parte delle BR fine anni 70 (quelle di mario moretti, x intenderci), di un’azione sovversiva a scapito della moralità e credibilità istituzionale comunista, e nn nei confronti del suo “corpo” politico, come ci suggeriscono illustri esegeti come Sascia o il Pasolini citato da ginestra (che cmq vorrei mi spiegasse come sia possibile citare, con viva interpretazione, la voce di un’uomo morto nel ‘75 su fatti a noi oscuri ancora oggi.), con l’unico presupposto finale di creare una forzata alienazione nell’elettorato comunista che avrebbe consentito un’ulteriore mortificazione morale x il PCI in campo nazionale a pro delle forze proletariate clandestine, come le BR appunto.
Berlinguer sapeva bene che nn era possibile passare dalla prima alla seconda repubblica, senza un revisionismo storico e umano da parte del PCI; e anche se ciò poteva comportare una totale distruzione dell’egemonia sociale e tradizionale del suo partito, sarebbe stato pronto ad affrontarlo anche solo x il continuare a competere e farsi sentire.
Il cambio di nome con la conseguente variazione grafica,poi,nn sarebbe stato altro che un fatto puramente formale.
Berlinguer vivo sarebbe stato un vero impedimento alla politica antidemocratica del centro-destra,
che implica la pericolosa realizzazione del piano sociale della P2:
revisionismo storico del male fascista con annessa apertura politica ai post-fascisti (Msi-AN) come nemesi naturale e repellente alla forza comunista democratica italiana;
assoggettamento della magistratura e della forza mediatica x l’instaurazione di un regime strisciante ed eludibile;
divisione dei sindacati x un cosciente danneggiamento alla forza ostile dello “Stato Controllato”.
ma questa è tutta un’altra storia.
Continua…


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Io accetto il caos, non so se il caos accetta me.

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mariano

Reg.: 01 Nov 2003
Messaggi: 2282
Da: san remo (IM)
Inviato: 30-04-2004 20:01  
ora, prima di giungere al mio amico massimino, vorrei che gli amici rifondaioli (xander,ginestra e quilty) che mi avevano deriso quando avevo autocelebrato il mio partito(DS) come l'erede (e nn solo morale..) del PCI berlingueriano mi contradiccano, o, come minimo, mi spiegassero cosa centra il parolaio con la tradizione comunista italiana.
grasie.
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xander77

Reg.: 12 Ott 2002
Messaggi: 2521
Da: re (RE)
Inviato: 30-04-2004 21:04  
Ho poco tempo per rispondere e magari tornerò più avanti sull'argomento: quella di definire D'Alema erede morale di Berlinguer è una tua liberissima, per quanto rispettabile,interpretazione.
Che cosa è rimasto di tutto questo nei Ds oggi? C'era un po' pochino di Berlinguer nel governo D'Alema? C'è poco di D'Alema a livello di personalità, carisma e simpatia, caratteristiche quest'ultime tutt'altro che sottovalutabili che, insieme alle scelte politiche, portarono a suo tempo parecchi voti al PCI.
La condanna allo stalinismo e alle derive autoritarie del socialismo, la scelta pacifista, la fermezza di fronte al terrorismo sono un'eredità rintracciabile in modo chiaro nel Prc, ancora di più in questi ultimi anni (dopo essersi liberati di vecchi reduci come Cossutta).
In realtà credo siano cose che conosci anche tu, continua il tuo racconto e magari più avanti approfondirò.
In un precedente post riportavi una citazione di Nanni Moretti a proposito di Bertinotti, ti ricordi anche a chi era rivolta in una scena di Aprile la frase: "Di' qualcosa di sinistra!"?

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Window

Reg.: 09 Apr 2004
Messaggi: 101
Da: roma (RM)
Inviato: 30-04-2004 22:15  
quote:
In data 2004-04-30 19:17, mariano scrive:
Enrico Berlinguer perisce in maniera tragica durante un comizio nel 84, discutendo sulla loggia massonica Propaganda 2, e sul pericolo del craxismo e il sistema di corruzione che quel tipo di politica comportava, intuendo, in maniera stupefacente, l’Italia dei finanziamenti sotto banco già 10 anni prima di Tangentopoli.
Quest’attacco avveniva in quanto la politica del PCI era la conseguenza dei segretari precedenti, ma insieme anche la base dei dirigenti odierni della sinistra liberale e riformista (si sta parlando esclusivamente dei diesse; e di uomini come D’Alema e Fassino. Sopratutto di D’Alema, unico vero erede morale e politico del PCI ): berlinguer aveva raccolto in maniera sagace la sfida lanciata dai poteri “forti” nazionali e istituzionali che si manifestavano nel nostro Paese anche tramite l’eversione governata,che impediva ad una forza parlamentare comunista l’entrtata al governo di una nazione “democratica” come l’Italia,tramite legittime elezioni costituzionali.
Ma l'immobilismo politico, sia a livello nazionale che a livello internazionale, era per Berlinguer, il grimaldello che avrebbe aiutato alla lunga il sistema capitalistico a ristrutturarsi facendo pagare sia i prezzi politici che quelli economici alle classi subalterne, accelerando nel contempo la crisi dei Paesi dell'Est per riassorbirli nel suo sistema economico.
Il segretario del PCI aveva così chiaro lo stato di degenerazione morale dell’unione sovietica che, già nel 1981, afferma in maniera inequivocabile la fine della loro azione propulsiva in campo di politica internazionale, beccandosi una diretta censura da PCUS che gli impedì di parlare al suo congresso.
Non allarmato dallo staccamento simbolico dall’unione sovietica, e dall’isolamento dovuto alla bieca diffidenza nazionle nei confronti dei comunisti, Berlinguer aveva cercato di creare le basi per una politica internazionale più rispondente alle esigenze delle nuove generazioni.
aveva visto nell'Europa e nella sua unificazione la possibilità di espletare da parte del movimento comunista occidentale una politica capace di esercitare egemonia in quest'area del mondo (Eurocomunismo), collocando i Valori di cui il proletariato e la sua movimento, innovatore e riformista, erano portatori all'interno del processo di unificazione politica ed economica dell'Europa. In primo luogo battendosi, in maniera sacrosanta, x l’immissione nella Carta costituzionale di sani valori come l’Antifascismo (si scrive con l’ A maiuscola:nn dimenticatelo,grazie.) e i diritti dei lavoratori o in generale delle classi meno abbienti
Questo processo doveva portare in seguito alla discussione su come ristrutturare tutto il sistema delle relazioni internazionali e delle loro strutture,. per dare pari dignità ad ogni Stato membro, modificando in questo modo i rapporti di forza a favore dei Paesi più poveri.
Berlinguer è anche l’istituzione politica a cui, + di tutti, va il merito della sconfitta del “terrorismo rosso”.
Il segretario del PCI aveva avuto infatti l’illuminata perspicacia di intendere una conscia volontà da parte delle BR fine anni 70 (quelle di mario moretti, x intenderci), di un’azione sovversiva a scapito della moralità e credibilità istituzionale comunista, e nn nei confronti del suo “corpo” politico, come ci suggeriscono illustri esegeti come Sascia o il Pasolini citato da ginestra (che cmq vorrei mi spiegasse come sia possibile citare, con viva interpretazione, la voce di un’uomo morto nel ‘75 su fatti a noi oscuri ancora oggi.), con l’unico presupposto finale di creare una forzata alienazione nell’elettorato comunista che avrebbe consentito un’ulteriore mortificazione morale x il PCI in campo nazionale a pro delle forze proletariate clandestine, come le BR appunto.
Berlinguer sapeva bene che nn era possibile passare dalla prima alla seconda repubblica, senza un revisionismo storico e umano da parte del PCI; e anche se ciò poteva comportare una totale distruzione dell’egemonia sociale e tradizionale del suo partito, sarebbe stato pronto ad affrontarlo anche solo x il continuare a competere e farsi sentire.
Il cambio di nome con la conseguente variazione grafica,poi,nn sarebbe stato altro che un fatto puramente formale.
Berlinguer vivo sarebbe stato un vero impedimento alla politica antidemocratica del centro-destra,
che implica la pericolosa realizzazione del piano sociale della P2:
revisionismo storico del male fascista con annessa apertura politica ai post-fascisti (Msi-AN) come nemesi naturale e repellente alla forza comunista democratica italiana;
assoggettamento della magistratura e della forza mediatica x l’instaurazione di un regime strisciante ed eludibile;
divisione dei sindacati x un cosciente danneggiamento alla forza ostile dello “Stato Controllato”.
ma questa è tutta un’altra storia.
Continua…





cristo santo avrai si e no 12 anni e sei gia noioso come un vecchio citrullo!!
possibile che non abbia niente di meglio da fare che scrivere questi noiosi poemi??

[ Questo messaggio è stato modificato da: Window il 30-04-2004 alle 22:17 ]

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Lord_Elric
ex "EricDraven"

Reg.: 01 Apr 2004
Messaggi: 2186
Da: piombino (LI)
Inviato: 30-04-2004 22:17  
Effettivamente i DS danno l'impressione di volersi rifare alla partitocrazia che il PCI dici ha sempre combattuto; mi piace Fassino perchè mi sembra una persona abbastanza aperta e pacata, che ascolta l'interlocutore e ragiona (anche se non sono d'accordo con lui su alcune cose).
Però mi da l'idea di un moderato di sinistra più che di un comunista. Infatti su un sacco di cose DS e rifondazione sono agli antipodi. D'Alema invece secondo me è un Berlusconi di sinistra. Fa battutine sciocche ed è stato il primo politico italiano a citare Forattini per una vignetta. Il suo governo non ha fatto una mazza per i lavoratori, se non peggiorare la situazione con le leggi sul lavoro precario (interinali, co.co.co.)
Non sono vecchio abbastanza da conoscere la personalità di Berlinguer per esperienza diretta, ma un tipo viscido come D'Alema non credo possa esserne l'erede.
_________________
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philipcat

Reg.: 08 Feb 2004
Messaggi: 1372
Da: Roma (RM)
Inviato: 30-04-2004 22:22  

Infatti, non ne è l'erede.
Non c'è nessun erede. Nella linea di successione siamo a un punto morto.
_________________
Don't dream it, be it.

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mariano

Reg.: 01 Nov 2003
Messaggi: 2282
Da: san remo (IM)
Inviato: 30-04-2004 22:43  
quote:
In data 2004-04-30 22:17, EricDraven scrive:
Effettivamente i DS danno l'impressione di volersi rifare alla partitocrazia che il PCI dici ha sempre combattuto; mi piace Fassino perchè mi sembra una persona abbastanza aperta e pacata, che ascolta l'interlocutore e ragiona (anche se non sono d'accordo con lui su alcune cose).
Però mi da l'idea di un moderato di sinistra più che di un comunista. Infatti su un sacco di cose DS e rifondazione sono agli antipodi. D'Alema invece secondo me è un Berlusconi di sinistra. Fa battutine sciocche ed è stato il primo politico italiano a citare Forattini per una vignetta. Il suo governo non ha fatto una mazza per i lavoratori, se non peggiorare la situazione con le leggi sul lavoro precario (interinali, co.co.co.)
Non sono vecchio abbastanza da conoscere la personalità di Berlinguer per esperienza diretta, ma un tipo viscido come D'Alema non credo possa esserne l'erede.



dipende cosa intendi x "comunista"..
ripeto:berlinguer se oggi fosse vivo avrebbe accettato il revisionismo politico del PCI.
bertinotti, o il parolaio come lo chiamo io, con il PCI nn centra nulla.
c'è una incomprensibile disinformazione su questo politico di serie B, che ne provoca inevitabilmente una spudorata esaltazione dai duri e puri della sinistra.
mi sà che dovrò aprire un bel topic sul parolaio che vi ragguagli sul suo passato monnellesco..
per finire, mettere d'alema e berlusconi sullo stesso piano mi pare un'azzardo zzardato.
personalmente ritengo d'alema il "migliore".
ma le opinioni altrui sono sacrosante e xora,in mancanza di tempo, mi limito ad una fulmine domanda.
quanti politici italiani, esente da ogni tipo di colpa , si sarebbero dimessi,volontariamente, dalla carica di primo ministro, dopo che la propria coalizione esce perdente dalle amministrative x UNICO seggio, come ha esattamente fatto d'alema??
io dico nessuno.
e nessuno lo può negare.
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