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FilmUP Forum Index > Cinema > Cineclassifiche > I vincitori di Naly   
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Autore I vincitori di Naly
naly01

Reg.: 26 Nov 2001
Messaggi: 2248
Da: Rignano Sull'Arno (FI)
Inviato: 14-04-2004 16:36  
Una gara apertissima quest'anno, con tanti film eccellenti da premiare. Ecco un indicazione dei miei preferiti: prima una lista con due film consigliati categoria per categoria, poi piccoli commenti ai miei 7 film dell'anno in nomination, e infine, immancabili, le relative osservazioni sui i miei vincitori.



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Sono impossibile da dimenticare
e difficile da ricordare.


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naly01

Reg.: 26 Nov 2001
Messaggi: 2248
Da: Rignano Sull'Arno (FI)
Inviato: 14-04-2004 16:39  
MIGLIOR FILM
1 LOST IN TRASLATION
2 MYSTIC RIVER

MIGLIOR REGIA
1 SPIKE LEE (LA 25a ORA)
2 PETER JACKSON (IL RITORNO DEL RE)

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA
1 EDWARD NORTON (LA 25A ORA)
2 SEAN PENN (MYSTIC RIVER)

MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA
1 NAOMI WATTS (21 GRAMMI)
2 SCARLETT JOHANSSON (LOST IN TRASLATION)

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
1 PHILIP SEYMOUR HOFFMAN (LA 25A ORA)
2 BENICIO DEL TORO (21 GRAMMI)

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA
1 MARGHERITA BUY (CATERINA VA IN CITTA')
2 MARCIA GAY HARDEN (MYSTIC RIVER)

MIGLIOR FILM ITALIANO
1 BUONGIORNO, NOTTE
2 NON TI MUOVERE

MIGLIOR CAST
1 LA 25A ORA
2 MYSTIC RIVER

MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE
1 GOOD BYE LENIN!
2 DOGVILLE

MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
1 LA 25A ORA
2 BIG FISH

MIGLIOR FILM D'ANIMAZIONE
1 APPUNTAMENTO A BELLEVILLE

MIGLIOR COLONNA SONORA ORIGINALE
1 APPUNTAMENTO A BELLEVILLE
2 BIG FISH

MIGLIOR CANZONE ORIGINALE
1 "Man of the hour" BIG FISH
2 "Un senso" NON TI MUOVERE

MIGLIOR MONTAGGIO
1 CITY OF GOD
2 LOST IN TRASLATION

MIGLIOR SCENOGRAFIA
1 BIG FISH
2 IL RITORNO DEL RE

MIGLIOR FOTOGRAFIA
1 ELEPHANT
2 LOST IN TRASLATION

MIGLIOR COSTUMI
1 BIG FISH
2 IL RITORNO DEL RE

MIGLIOR TRUCCO
1 IL RITORNO DEL RE
2 BIG FISH

MIGLIORI EFFETTI SONORI
1 IL RITORNO DEL RE
2 LA MALEDIZIONE DELLA PRIMA LUNA

MIGLIORI EFFETTI VISIVI
1 BIG FISH
2 IL RITORNO DEL RE

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naly01

Reg.: 26 Nov 2001
Messaggi: 2248
Da: Rignano Sull'Arno (FI)
Inviato: 14-04-2004 16:42  
I FILM:

1 LA 25A ORA
Può essere considerato come il primo vero film sull'11 Settembre. Spike Lee racconta con grande sensibilità un mondo ferito, tradito, che cerca di ricostruire qualcosa di solido su labili macerie. Proprio come Monty (Edward Norton in una delle sue migliori interpretazioni), uno spacciatore che si trova in un punto fondamentale della sua vita: qualcuno lo ha tradito e adesso si trova costretto ad andare in prigione per 7 anni a scontare la sua pena; ma, prima di questo, dovrà scoprire chi è il traditore tra la sua dolce metà (Rosario Dawson), il padre sfortunato (un bravissimo Brian Cox), o i due migliori amici di sempre (Philip Seymour Hoffman e Berry Pepper, semplicemente perfetti). Monty trascorre le sue ultime 24 ore cercando di capire la sua vita passata e la sua vita futura, sullo sfondo di una New York ferita proprio come lui. Nel monologo centrale del film attacca la sua amata città e tutti i suoi abitanti, il padre e la fidanzata, fino a Bin Laden, ed è qui che La 25a ora si eleva a capolavoro assoluto: per Monty e l'America, è arrivato il momento di dichiarare le proprie colpe, smettendo di cercare altrove le cause dei loro problemi. Un bellissimo film, che racconta le ombre di una città e del suo protagonista in modo mite e attento, e mette luce sul reale bisogno di un qualsiasi uomo o di un qualsiasi paese di far fronte in modo dignitoso alle proprie responsabilità, concedendo ad un immaginaria 25a ora il sogno di un mondo senza sofferenze.

CANDIDATO PER
- MIGLIOR REGIA
- MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA
- MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
- MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA
- MIGLIOR CAST
- MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE

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Reg.: 26 Nov 2001
Messaggi: 2248
Da: Rignano Sull'Arno (FI)
Inviato: 14-04-2004 16:42  
2 BIG FISH
Edward Bloom è un uomo in fin di vita che ha sempre vissuto pienamente e raccontato le sue storie con assoluta immaginazione ed entusiasmo: l'unico a non essere convinto della sua sincerità è il figlio, Will, che negli ultimi giorni di vita del padre e vicino alla nascita del figlio, desidera separare il mito dalla realtà, dimenticare la leggenda e conoscere la verità che concerne Edward. Tim Burton racconta una fiaba eccezionale, descrivendoci la figura del padre attraverso gli occhi diffidenti del figlio, e guidandoci con mano sicura all'interno di storie ed eventi, giganti e sorelle siamesi, nani e streghe, senza dimenticare mai la realtà quotidiana, e descrivendo in maniera incisiva i rapporti tra i personaggi, che siano quelli immaginati o veri. Quegli stessi occhi, inizialmente sospettosi e cauti, come i nostri, si arrenderanno poi con passione e sentimento alla figura del padre, cedendo con tutto l'anima alla favola e legandosi con forza alla realtà, finendo con il riconoscere l'impossibilità del dividere mito e verità, uomo e leggenda. Perché alla fine, qual'è la differenza tra l'immaginazione e la realtà? "Cos'è il vero"? Edward Bloom colora le sue storie, le ingigantisce, le carica di stranezze, ma tutti noi alla fine ci arrendiamo al suo impeto e al suo trasporto, riuscendo con il figlio ad amarlo per com'è, uomo difficile e bugiardo, ma sincero nei suoi affetti. Big Fish è un film straordinario, capace di far commuovere e far ridere, di far ammirare e inquietare, una storia dolcissima e una fiaba incantevole. Splendido nelle favole raccontate, dove il Burton della fantasia si lascia andare con entusiasmo e affetto, ma ancora più efficace nel descrivere il rapporto tra padre e figlio, essenziale ma esaustivo. Un finale più che meraviglioso, un film ricco, affascinante, magnificamente sorprendente, recitato con assoluta devozione e con una colonna sonora perfetta. Un film che davvero può essere considerato un capolavoro.

CANDIDATO PER
- MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
- MIGLIOR COLONNA SONORA ORIGINALE
- MIGLIOR CANZONE ORIGINALE
- MIGLIOR SCENOGRAFIA
- MIGLIOR COSTUMI
- MIGLIOR TRUCCO
- MIGLIORI EFFETTI VISIVI

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Reg.: 26 Nov 2001
Messaggi: 2248
Da: Rignano Sull'Arno (FI)
Inviato: 14-04-2004 16:42  
3 LOST IN TRASLATION

Scegliere di dirigere una commedia romantica è ormai diventato un passo d'azzardo: il pubblico è del tutto avvezzo alle storie, più o meno banali, d'amore, raccontate senza originalità e piglio creativo. Ma non è questo il caso. Sofia Coppola prende spunto da alcune sue esperienze per rinnovare il genere sentimentale, facendone però un film diviso tra commedia e dramma, tra ironia e grande serietà. La scelta è semplice ma ardua: raccontare un amore platonico quando è ormai diventato di dovere non nascondere più niente agli occhi dello spettatore. Charlotte è una giovane ragazza sposata da due anni e appena laureata che non sa ancora cosa decidere per il suo futuro. Bob è un attore cinematografico che quasi rimpiange le scelte effettuate nel suo passato, ora che si ritrova in un matrimonio stanco e una professione altrettanto indebolita. Entrambi si conosco a Tokyo, il terzo protagonista di questo pellicola, e in poche ore capiranno che le tante diversità che gli dividono, sono altresì necessarie per renderli uniti. Billy Murray è il congeniale interprete di questo piccolo, grande, film: la sua interpretazione è così rara e sincera da rendere impossibile dividere l'attore dal personaggio. E la diciannovenne Scarlett Johansson, in una delle sue prime interpretazioni, non è da meno. Un film intenso: nessuna parola può descrivere meglio questo bellissima opera, raccontata con grande raffinatezza e ironia dall'eccellente Sofia Coppola.

CANDIDATO PER
- MIGLIOR FILM
- MIGLIOR REGIA
- MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA
- MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA
- MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE
- MIGLIOR MONTAGGIO


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Reg.: 26 Nov 2001
Messaggi: 2248
Da: Rignano Sull'Arno (FI)
Inviato: 14-04-2004 16:43  
4 DOGVILLE
Una piccola città di provincia, pochi abitanti e una ragazza in cerca di protezione negli anni della grande depressione. Von Trier attrae ancora, cambiando di volta in volta le sue "regole". In Dogville l'attenzione è concentrata sugli attori, inquadrati in primi piani vicinissimi, che ne esaminano le paure, i valori, le cattiverie. Una storia estrema ma attuale, che condanna tutti, una parabola sulla violenza e sulla cattiveria di ogni essere umano. Un cinema dichiaratamente falso, con porte che si aprono ma che non si vedono e case senza tetto, senza mura. Ma non per questo meno importanti delle varie porte e case viste in tanti film. Non c'è scenografia, non c'è quasi ambientazione, perché Dogville è dappertutto: Von Trier ambienta la sua storia in America, ma potrebbe essere ovunque. La divisione in capitoli e la voce narrante aggiungono una parte letteraria a questo cinema che non è più (solo) cinema. Attori bravissimi, in particolare Paul Bettany e Chloe Sevigny, e la musa di quest'opera: una Kidman misurata e così sofferente da farci credere che non stia neanche recitando. E, nel finale, Von Trier ci lascia con una domanda: chi è la "bestia" in questa storia? Il piccolo cane che apre Dogville e appare - ma non si vede- fin da subito arrabbiato e ostile o gli abitanti della cittadina che alla fine si riveleranno infidi e perfidi? Infatti è proprio lo stesso animale a chiudere il film: ma questa volta sarà l'unico degno di essere visto.

CANDIDATO PER
- MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE
- MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA

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Reg.: 26 Nov 2001
Messaggi: 2248
Da: Rignano Sull'Arno (FI)
Inviato: 14-04-2004 16:44  
5 IL RITORNO DEL RE
Si conclude la trilogia che ha appassionato tutti noi nel corso di tre anni, che ha sbaragliato record e fatto incetta di premi. La conclusione delle vicende di Frodo e compagnia è assolutamente nelle aspettative, Peter Jackson sfodera qui tutte le sue armi, aggiunge poesia e commozione alle vicende e conclude degnamente il suo epico film. In Il ritorno del re infatti tutti i quesiti e le vicende aperte nei primi due episodi della trilogia trovano la loro risoluzione, i personaggi concludono le loro evoluzioni e l'azione passa una volta per tutte in primo piano, con l'assoluta protagonista della storia, la guerra di Pelennor, grandiosa ed esaltante. Paura e terrore, eroismo e coraggio, commozione e coinvolgimento, in Il ritorno del Re si trova spazio per tutto, anche per qualche lacrima. Tanti i momenti di spettacolo, molte le sequenze memorabili, numerosi gli episodi di adesione totale alla storia, che, se ce ne fosse stato il motivo, con questa terza ed ultima parte non può non convincere totalmente. Qualche momento di confusione, un montaggio che si rivela inferiore a quello già imperfetto di Le due torri e qualche difetto in più come la fotografia e il poco spazio alla recitazione (tranne che per Sean Astin, bravissimo, che offre l'interpretazione più sentita del cast, un misto di saggezza, malinconia, vitalità e simpatia e, sempre grandiosi, si confermano Andy Serkis e Ian McKellen) non rovinano quello che è a tutti gli effetti un bellissimo film. Forse non il migliore dei tre, ma sicuramente dotato di grandi qualità e soprattutto, un inizio ed una fine assolutamente meravigliosi e completamente riusciti. E in fondo non si può non considerare Il Signore degli anelli come un unico, grande film di circa 10 ore, un evento cinematografico di estremo intrattenimento che sicuramente rimarrà impresso nella mente di tutti noi per lungo tempo.

CANDIDATO PER
- MIGLIOR FILM
- MIGLIOR REGIA
- MIGLIOR CAST
- MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
- MIGLIOR COLONNA SONORA ORIGINALE
- MIGLIOR CANZONE ORIGINALE
- MIGLIOR MONTAGGIO
- MIGLIOR SCENOGRAFIA
- MIGLIOR FOTOGRAFIA
- MIGLIOR COSTUMI
- MIGLIOR TRUCCO
- MIGLIORI EFFETTI VISIVI
- MIGLIORI EFFETTI SONORI

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Reg.: 26 Nov 2001
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Da: Rignano Sull'Arno (FI)
Inviato: 14-04-2004 16:46  
6 MYSTIC RIVER
Uno dei migliori film dell'anno che scava nelle tenebre oscure che pervadono l'america. Il destino, il male, la religione, la politica sono i temi di questo finto poliziesco, che sembra voler mettere tutta l'attenzione sulla soluzione del caso quando è invece un terribile ritratto dei personaggi protagonisti. La caduta dei valori, la verità e il destino sono i contenuti di un'opera dal grande sapore classico, diretto con mano sicura da Clint Eastwood e magistralmente interpretato da un cast d'attori di massimo livello. Sean Penn è tragico e intimista, perfetto nel tratteggiare la vittima della storia che si rivela essere poi il carnefice. Tim Robbins è ugualmente enigmatico, sottotono, e regala un ritratto tenero ma deciso del suo personaggio. Kevin Bacon chiude il cerchio dei tre protagonisti, con un'interpretazione asciutta, misurata e intensa. Anche le due protagonisti femminili aiutano a fornire un quadro completo delle personalità ambigue narrate in questo film, con una Marcia Gay Harden interiormente appassionata e una Laura Linney che interpreta un monologo degno di Lady Macbeth. Non ci sono buoni e cattivi qui: tutti possono passare facilmente dalla parte del bene e del male, e tristemente trionfante si rivela il finale: sulla strada il massimo simbolo dell'America, i festeggiamenti per il 4 luglio, ai margini famiglie senza scampo e senza valori.

CANDIDATO PER
- MIGLIOR FILM
- MIGLIOR REGIA
- MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA
- MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
- MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
- MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA
- MIGLIOR CAST
- MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE


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Inviato: 14-04-2004 16:47  
7 GOOD BYE LENIN!
La madre di Alex, decisa socialista, cade in coma per otto mesi. Quando si risveglia il dottore si raccomanda di non farle subire forti traumi: come dirle allora che durante il suo ricovero il muro di Berlino è caduto e che il suo adorato mondo è scomparso? E' semplice: "basta" non dirglielo. Alex s'inventa di tutto per portarle i suoi alimenti preferiti ormai introvabili e realizza addirittura finti telegiornali quando lei desidera vedere la televisione durante la convalescenza. Fino a che la madre, un giorno, si alza e esce e non riconosce più la sua città: Alex è costretto a questo punto a travolgere i fatti storici, e crea un piccolo mondo dove è il socialismo a vincere e il capitalismo a soccombere. Questo film è esilarante ma allo stesso tempo amaro e ingegnoso. Parla di storia e di passato, definisce i suoi personaggi con passione e meticolosità e narra gli eventi in modo assolutamente brillante. Daniel Bruhl è il bravo protagonista di questa commedia che regala una versione alternativa della storia e degli episodi che hanno caratterizzato gli anni '90 con estrema leggerezza ma con sicura decisione. Il ritratto della madre, interpretato in modo magistrale da Katrin Sass che le dona tenerezza ed energia, è la parte più riuscita del film, e i momenti dove meglio si esprime il paradosso raccontato da Wolfgang Petersen. Good Bye Lenin! è sicuramente tra i migliori dell'anno per l'idea originale ed esilarante, che compone un film intelligente e assolutamente godibile.

CANDIDATO PER
- MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE

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Inviato: 14-04-2004 16:55  
MIGLIOR FILM

1 LOST IN TRASLATION
2 MYSTIC RIVER

Lost in traslation è l'assoluto vincitore in questa categoria. Non solo perché è tra i migliori film dell'anno, originale, singolare e così dannatamente intenso, ma anche perché troppo spesso le commedie vengono considerate inferiori, non meritevoli di vincere, quando invece è la commedia il genere più difficile: riuscire a divertire facendo anche pensare e facendo appassionare lo spettatore alla storia raccontata, in questo caso assolutamente insolita e trascinante.
Mystic River è invece quasi l'opposto di Lost in traslation: un film classico, altamente drammatico, potente e intelligente, che fa scuola per la grande recitazione e la mano sicura di Clint Eastwood. L'unico -altro- film meritevole di vincita.
Per quanto riguarda gli altri candidati, mettendo da parte 21 grammi (che non ho apprezzato molto), Kill Bill e Il Ritorno del Re si auto-escludono perché sono "parti". Di Kill Bill aspettiamo con ansia il secondo volume, che molto probabilmente confermerà la genialità di Tarantino e sarà giustamente premiato alla sua conclusione, mentre Il Signore degli anelli credo sia stato ampiamente riconosciuto l'anno scorso vincendo come miglior film per Le due torri, sarebbe quasi inutile riconfermare insistentemente la grandiosità di quest'opera, ci sono anche altri film, lasciamo spazio a quelli.


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Inviato: 14-04-2004 16:55  
MIGLIOR REGIA

1 SPIKE LEE (LA 25a ORA)
2 PETER JACKSON (IL RITORNO DEL RE)

Spike Lee e il suo La 25a ora hanno ricevuto 6 candidature, ma sono troppo poche per quello che è a tutti gli effetti il miglior film dell'anno. Un cinema d'Autore ricco di passione e denuncia, un film con una recitazione di altissimo livello e un'ottima scrittura. Ma è Spike Lee la vera anima: dirige i suoi attori e la sua storia con ardore e rispetto, e non possiamo non premiare uno dei massimi esponenti di questa professione, che con La 25a ora ha realizzato il suo capolavoro.
Secondo, ma molto, molto, distante, è Peter Jackson, l'uomo che sta dietro l'enorme trilogia di Il Signore degli anelli. Come detto, non mi sento di premiare ancora una volta -finendo con l'essere eccessivi- la sua opera, ma d'altronde il premio alla regia non l'ha mai vinto, e francamente il "povero" Peter ha davvero dedicato tutto se stesso e parte della sua vita alla realizzazione di questo film, perciò...
Anche Sofia Coppola è una candidata più che meritevole, avendo scritto e diretto il suo Lost in traslation, e con Clint Eastwood rappresenta due perfetti esempi di autori che dirigono le loro storie con grande professionalità e aderenza, e soprattutto passione.

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Inviato: 14-04-2004 16:55  
MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA

1 EDWARD NORTON (LA 25A ORA)
2 SEAN PENN (MYSTIC RIVER)

Edward Norton è uno degli attori più bravi del momento, capace di passare da personaggi estremamente diversi tra loro con grande naturalezza e intensità, e che ha regalato, nel corso della sua carriera, interpretazioni meravigliose e vibranti (American History X, Fight Club, Tentazioni d'amore, tra le tante). Con La 25a ora regala una delle sue migliori, e per questo non possiamo non premiarlo. Se Lost in traslation senza Bill Murray avrebbe perso enormemente, quasi lo stesso si può dire di La 25a ora, che senza un attore come Edward Norton, capace di farci appassionare a qualsiasi personaggio negativo o positivo che sia e dotato di una bravura sorprendente nel calarsi nel personaggio mostrandoci la sua anima, forse non sarebbe lo stesso grande film.
Tra gli attori la gara è sorprendente: tra i candidati ci sono i migliori attori americani in circolazione, dall'outsider Johnny Depp che merita di essere premiato per uno dei suoi film indipendenti più che per il kolossal, assai godibile, della Miramax, a Sean Penn, nominato per due interpretazioni straordinarie. Chiude Bill Murray, un attore di grande talento, che costituisce l'anima di Lost in traslation, dove dà una Prova con la P maiuscola, ma, al contrario di Edward Norton e Sean Penn, sono poche le occasioni in cui dà il meglio di sé. Proprio per questo, non lo considero da premiare per questa -eppur straordinaria- interpretazione, perché non credo che in questo caso abbia semplicemente trovato il progetto giusto, e spero quindi che nel futuro lo ritroveremo candidato e meritevole di vincita.
Ed eccoci a Sean Penn, un attore di infinito talento, versatile e capace di saper affrontare diversi registri di tono. Come in 21 Grammi e Mystic River, dove la recitazione è una l'opposta dell'altra: straordinariamente misurato, naturale, e mai sopra le righe nel primo, magnifico e dolorante in Mystic River. Ed è proprio quest'ultima l'interpretazione che preferisco, perché dà anima e corpo ad un personaggio ambiguo e sofferente senza cadere mai nell'eccessivo, soffrendo in prima persona per la perdita della figlia e tratteggiando con assoluta verità il dolore di un genitore. Una parte difficilissima e un interpretazione meravigliosa.


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Inviato: 14-04-2004 16:56  
MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA

1 NAOMI WATTS (21 GRAMMI)
2 SCARLETT JOHANSSON (LOST IN TRASLATION)

Naomi Watts qui non ha rivali. La sua interpretazione in 21 Grammi è assolutamente splendida e straordinaria, e lo dico da persona che non ha affatto apprezzato il film. Il suo personaggio è complesso e ambiguo, e oscilla tra un passato instabile (faceva uso di droghe), un presente edificante (moglie e madre di due bambine), e un futuro angoscioso e violento (quasi uccisa dalla morte dei familiari e desiderosa di vendetta). Interpretare questo personaggio sarebbe stata una sfida per qualunque attrice, ma la Watts ne esce sicura vincitrice. Capace nel corso del film di esprimere sentimenti contradditori e opposti, dalla fragilità del suo animo all'amore per la famiglia, dal dolore per la morte alla sete di vendetta, riesce ad emozionare semplicemente perché è vera, regalando emozioni sincere, al di là dello stesso personaggio (e in un certo senso è paragonabile al Penn di Mystic River). Incredibilmente, non è mai patetica, eccessiva, mai sopra le righe, sempre immersa nella parte e così dolente da far commuovere. E', nonostante i due grandi attori protagonisti del film, Penn e Del Toro, la più brava: e si conferma una volta per tutte una tra le attrici giovani più interessanti e intense.
Sebbene in Dogville Nicole Kidman sia magnifica, non mi sento proprio di premiare ancora una volta quest'attrice, già premiata l'anno scorso per The Hours e quindi già riconosciuta come attrice di classe e bravura. Anche perché la sua interpretazione non è comunque la sua migliore, ancora inferiore ai livelli di Moulin Rouge! e The Others e al pari delle capacità di esprimere sofferenza dimostrate in The Hours. Casomai, opterei per Scarlett Johansson, che in Lost in traslation si dimostra al pari di Bill Murray e regala un'interpretazione sorprendentemente naturale e spontanea, luminosa e istintiva. Anche se, come detto, la Watts non ha proprio rivali.

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Inviato: 14-04-2004 17:00  
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA

1 PHILIP SEYMOUR HOFFMAN (LA 25A ORA)
2 BENICIO DEL TORO (21 GRAMMI)

Philip Seymour Hoffman in questi anni si è fatto grande attore di magnifici personaggi, straordinario caratterista e pure estremamente eclettico (Il Grande Lebowski, Twister, Happiness, Hollywood Vermont, Boogie Nights, Magnolia, Ubriaco d'amore, Ritorno a Cold Mountain, E alla fine arriva Polly). La sua grande qualità è quella di dimostrarsi sempre trasparente nelle emozioni, di riuscire in un modo stupefacente a calarsi e immergersi nel personaggio, scomparendo all'interno di esso riuscendo nello stesso tempo ad essere enormemente intenso. Con La 25a ora dà prova di una recitazione misurata ma carica e decisa, sfidando gli spettatori a dividere l'attore dal personaggio. Lui E' Jacob, vive e fa vivere il personaggio. Straordinario.
Distante, ma davvero bravo, è Benicio Del Toro, in un'altra delle sue interpretazioni lodevoli e vigorose. Del Toro ben rappresenta il cammino del personaggio e di volta in volta riesce ad emozionare, commuovere e impaurire. Come dimenticare poi i due protagonisti di Mystic River? Un Tim Robbins alle prese con un personaggio difficilissimo, sottotono ma bravissimo nel dipingere la figura dolente del protagonista e un altrettanto bravo Kevin Bacon, anche lui misurato ed ammirevole nella sua aderenza al personaggio. Infine, Ken Watanabe in L'ultimo Samurai si prende giustamente il suo spazio, diventando il vero protagonista del film grazie ad una recitazione intensa venata da una leggera malinconia ed elevata interiorità, anche se non al pari degli altri candidati. Qui la mia scelta non può essere che Philip Seymour Hoffman, che come detto è assolutamente meritevole di vincere, per questa e per tutte le sue altre grandi interpretazioni.

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MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA

1 MARGHERITA BUY (CATERINA VA IN CITTA')
2 MARCIA GAY HARDEN (MYSTIC RIVER)

Più difficile la scelta delle attrici non protagoniste (esclusa Aghdashloo, che non ho visto): la Zellweger in Ritorno a Cold Mountain è l'unica, assieme a Philip Seymour Hoffman, meritevole di attenzione, grazie anche ad un personaggio migliore che arricchisce il film e tira su i toni. Seppur molto brava, specialmente nel destreggiarsi tra una recitazione che richiede doti comiche e drammatiche, non l'ho trovata così tanto magnifica, e continuo a preferirla nei suoi ruoli comici (Bridget Jones, Betty Love, Barbara Novack). Marcia Gay Harden, bravissima e lodevole, e interprete di un personaggio complesso, la trovo meritevole sì di nomination, ma forse non merita addirittura la vincita (se Laura Linney avesse avuto un personaggio più importante all'interno della storia, sarebbe potuta essere un'ottima vincitrice). Infine Rosario Dawson dà una grande prova in La 25a ora, ma anche per lei vale lo stesso discorso fatto per la Harden: leggermente inferiore ai suoi co-protagonisti. Ed eccomi quindi alla mia preferita: Margherita Buy è una delle attrici italiane più brave d'oggi, assieme a Laura Morante e Maya Sansa, e sebbene non abbia apprezzato molto Caterina va in città, non si può negare la bravura dimostrata accanto a Castellitto, interpretando un personaggio particolare migliorandolo sfoderando le sue doti d'attrici comica. Un'attrice italiana che merita davvero tutta l'attenzione possibile.

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Sono impossibile da dimenticare
e difficile da ricordare.


IOMA 2007

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