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che tipo di comicità preferite? |
gatsby
Reg.: 21 Nov 2002 Messaggi: 15032 Da: Roma (RM)
| Inviato: 09-03-2004 13:03 |
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Aykroyd85
Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 1529 Da: United States of America (es)
| Inviato: 09-03-2004 13:05 |
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Milanese.
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philipcat
Reg.: 08 Feb 2004 Messaggi: 1372 Da: Roma (RM)
| Inviato: 09-03-2004 13:09 |
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Intelligente.
_________________ Don't dream it, be it. |
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MRSSTEELE
Reg.: 08 Nov 2002 Messaggi: 10730 Da: Venezia (VE)
| Inviato: 09-03-2004 13:44 |
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quote: In data 2004-03-09 13:09, philipcat scrive:
Intelligente.
| quoto e applaudo philipcat,sia per la risposta sia per la firma
_________________ Oggi è il mio ultimo giorno di vita. |
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aralis
Reg.: 18 Ott 2003 Messaggi: 3151 Da: bolzano (BZ)
| Inviato: 09-03-2004 13:52 |
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Va bene in tutti i dialetti, basta che non sia troppo volgare, non la sopporto.
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sandrix81
Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 09-03-2004 14:02 |
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Non mi piacciono Pieraccioni e Panariello; non vado pazzo per Franco e Ciccio; non sono un fan di Totò; non mi piace Christian De Sica e neanche mi fa ridere Alberto Sordi (facendo esclusione per "Il marchese del grillo"), Verdone mi faceva ridere nei primi film come "Bianco rosso e verdone".
Manca forse la categoria "Emiliano-romagnola".
Per genovese chi intendi?
Comunque ho votato "altre", perché non c'è un dialetto o un accento che mi faccia ridere particolarmente, anche se il "porca puttèna" di Lino Banfi (altro grande escluso) ce la mette tutta.
_________________
"Non vorrei mai appartenere ad un club che accettasse tra i suoi soci uno come me." (GROUCHO MARX)
[ Questo messaggio è stato modificato da: sandrix81 il 09-03-2004 alle 14:02 ] |
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sandrix81
Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 09-03-2004 14:04 |
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quote: In data 2004-03-09 13:09, philipcat scrive:
Intelligente.
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Quoto anch'io!
Il tizio nella foto qui accanto (sotto al mio nick) ne è l'esempio.
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"Non vorrei mai appartenere ad un club che accettasse tra i suoi soci uno come me." (GROUCHO MARX)
[ Questo messaggio è stato modificato da: sandrix81 il 09-03-2004 alle 14:05 ] |
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aralis
Reg.: 18 Ott 2003 Messaggi: 3151 Da: bolzano (BZ)
| Inviato: 09-03-2004 14:07 |
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quote: In data 2004-03-09 14:04, sandrix81 scrive:
quote: In data 2004-03-09 13:09, philipcat scrive:
Intelligente.
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Quoto anch'io!
Il tizio nella foto qui accanto (sotto al mio nick) ne è l'esempio.
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"Non vorrei mai appartenere ad un club che accettasse tra i suoi soci uno come me." (GROUCHO MARX)
[ Questo messaggio è stato modificato da: sandrix81 il 09-03-2004 alle 14:05 ]
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Chi è? E comunque, riferendomi al tuo post sopra, mi sa che il sondaggio parlava di cabarettisti, non di attori comici.
Anche io non sopporto Panariello, Totò, neanche Sordi mi piace. |
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Aykroyd85
Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 1529 Da: United States of America (es)
| Inviato: 09-03-2004 14:25 |
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quote: In data 2004-03-09 14:02, sandrix81 scrive:
Non mi piacciono Pieraccioni e Panariello; non vado pazzo per Franco e Ciccio; non sono un fan di Totò; non mi piace Christian De Sica e neanche mi fa ridere Alberto Sordi (facendo esclusione per "Il marchese del grillo"), Verdone mi faceva ridere nei primi film come "Bianco rosso e verdone".
Manca forse la categoria "Emiliano-romagnola".
Per genovese chi intendi?
Comunque ho votato "altre", perché non c'è un dialetto o un accento che mi faccia ridere particolarmente, anche se il "porca puttèna" di Lino Banfi (altro grande escluso) ce la mette tutta.
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"Non vorrei mai appartenere ad un club che accettasse tra i suoi soci uno come me." (GROUCHO MARX)
[ Questo messaggio è stato modificato da: sandrix81 il 09-03-2004 alle 14:02 ]
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Forse per genovese intende Paolo Villaggio...bestia!!!
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ilNero
Reg.: 11 Apr 2003 Messaggi: 5388 Da: Napoli (NA)
| Inviato: 09-03-2004 14:28 |
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Devo assolutamente spendere alcune parole circa la cosiddetta "comicità napoletana".O meglio,quella pseudo-comicità,di infima levatura,uscite dialettali stantìe,goffamente recitate con il cuore in mano in un dialetto sempre pronto a sopperire la sostanza,propinata al resto d'italia.Il tutto con la convinzione che basti un Pulcinella napoletano qualunque per strappare un sorriso,nascondendo la sua capacità e i suoi modi di suscitare ilarità con la maschera,quasi sempre di spessore infinitamente patetico,di personaggio "comico",perchè napoletano e "fa ridere".
Questo sentire comune,grossolano e nazional-popolare,creato ad hoc per l'immaginario comune(con pubblicità e cinema di indubbia ironia(=inesistente,semmai bieca comicità da risata grassa e torte in faccia)è tanto falso e generalista da risultare offensivo per i Napoletani e confondere,inevitabilmente, lo spettatore allontanadolo dalla vera tradizione comica di Napoli.
La vera comicità di Napoli non fa ridere.Manco per nulla.
Non posso fare altro che procedere con un misero copia/incolla da "Le due Napoli" di Domenico Rea,scrittore e giornalista(tanto napoletano da essere il primo anti-napoletano tra gli scrittori),che con un 'acutezza abrasiva descrive:
"Ci si trova di fronte ad una vasta letteratura indigena e straniera tanto antica e radicata da far legge:e a gli stessi napoletani,che han finito per credere di essere simili ai personaggi cantati,narrati e rappresentati dai loro scrittori.Quando qualcuno ha tentato la via della verità per primi i napoletani si sono ribellati;e non vi si sono riconosciuti;mentre credono di ritrovarsi nelle canzonette e in altre opere scritte,che hanno una prosa tanto vivace quanto superficiale.La Napoli vera è,sì,più violenta,ma più storica e maritevole di comprensione.Tra le due Napoli c'è la medesima differenza che corre tra un oggetto fotografato e l'oggetto in se.Nel reale ci sono tre indubitabili dimensioni.Nella fotografia anche le macchie possono diventare piacevoli."
Il vero sentire comico di Napoli lo si trova in Scarpetta,Viviani,in Peppe il parcheggiatore,nei De Filippo,in Totò,in quello che vi offre,in tutta naturalezza il cellulare al semaforo dicendovi che il traffico è bloccato ed è meglio avvisare a casa,vi fa la tariffa ridotta con il suo pratico cronometro truccato,e voi pagate.Nella metofora eduardiana della città che con un occio piange e l'altro ride,ma i due occhi si ignorano a vicenda.Nell'amarezza che viene dalla saggia rassegnazione,dal fatalismo atavico cui sono affetti quelli nati e vissuti abbarbicati al Vesuvio,sempre traballanti,come cozze ad uno scoglio.
E' quindi un ironia che sfocia in tragicomiche iperboli,sottili e furbe,mai leali,tratte da vita vissute in strada,sul marciapiede-palcoscenicoma.
Non c'è spazio per la mimica,quella standard del napoletano vestito da Pucinella che mangia la mozzarella.Non vive qua.
Ce l'avete portato voi.E non riusciamo a trovarlo,venitelo a prendere.
Ok.Spero che questi accenni possano essere utili a chiunque si appresti a votare Comicità Napoletana.
Chi vota scheda bianca ha capito tutto.
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L'Ignoranza è più vicina alla Verità che il Pregiudizio.
[ Questo messaggio è stato modificato da: ilNero il 09-03-2004 alle 14:37 ] |
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sandrix81
Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 09-03-2004 14:47 |
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quote: In data 2004-03-09 14:25, Aykroyd85 scrive:
quote: In data 2004-03-09 14:02, sandrix81 scrive:
Non mi piacciono Pieraccioni e Panariello; non vado pazzo per Franco e Ciccio; non sono un fan di Totò; non mi piace Christian De Sica e neanche mi fa ridere Alberto Sordi (facendo esclusione per "Il marchese del grillo"), Verdone mi faceva ridere nei primi film come "Bianco rosso e verdone".
Manca forse la categoria "Emiliano-romagnola".
Per genovese chi intendi?
Comunque ho votato "altre", perché non c'è un dialetto o un accento che mi faccia ridere particolarmente, anche se il "porca puttèna" di Lino Banfi (altro grande escluso) ce la mette tutta.
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"Non vorrei mai appartenere ad un club che accettasse tra i suoi soci uno come me." (GROUCHO MARX)
[ Questo messaggio è stato modificato da: sandrix81 il 09-03-2004 alle 14:02 ]
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Forse per genovese intende Paolo Villaggio...bestia!!!
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L'avevo chiesto apposta: nella sua comicità non si nota che è genovese, non fa uso di accenti e dialetti o di stereotipi tipici dei genovesi.
Altrimenti l'avrei votato.
_________________ Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina. |
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Aykroyd85
Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 1529 Da: United States of America (es)
| Inviato: 09-03-2004 14:48 |
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quote: In data 2004-03-09 14:47, sandrix81 scrive:
quote: In data 2004-03-09 14:25, Aykroyd85 scrive:
quote: In data 2004-03-09 14:02, sandrix81 scrive:
Non mi piacciono Pieraccioni e Panariello; non vado pazzo per Franco e Ciccio; non sono un fan di Totò; non mi piace Christian De Sica e neanche mi fa ridere Alberto Sordi (facendo esclusione per "Il marchese del grillo"), Verdone mi faceva ridere nei primi film come "Bianco rosso e verdone".
Manca forse la categoria "Emiliano-romagnola".
Per genovese chi intendi?
Comunque ho votato "altre", perché non c'è un dialetto o un accento che mi faccia ridere particolarmente, anche se il "porca puttèna" di Lino Banfi (altro grande escluso) ce la mette tutta.
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"Non vorrei mai appartenere ad un club che accettasse tra i suoi soci uno come me." (GROUCHO MARX)
[ Questo messaggio è stato modificato da: sandrix81 il 09-03-2004 alle 14:02 ]
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Forse per genovese intende Paolo Villaggio...bestia!!!
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L'avevo chiesto apposta: nella sua comicità non si nota che è genovese, non fa uso di accenti e dialetti o di stereotipi tipici dei genovesi.
Altrimenti l'avrei votato.
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Devi vedere le prime apparizioni in TV, o leggere i primi libri della saga di "Fantozzi".
Comunque i Cavalli Marci sono un tipico esempio di quella comicità. Da loro vengono infatti Luca e Paolo.
_________________
STANTZ - Non muoverti...! Non ti farà del male (le ultime parole famose...ih ih ih...)
[ Questo messaggio è stato modificato da: Aykroyd85 il 09-03-2004 alle 14:50 ] |
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sandrix81
Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 09-03-2004 15:04 |
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quote: In data 2004-03-09 14:28, ilNero scrive:
Devo assolutamente spendere alcune parole circa la cosiddetta "comicità napoletana".O meglio,quella pseudo-comicità,di infima levatura,uscite dialettali stantìe,goffamente recitate con il cuore in mano in un dialetto sempre pronto a sopperire la sostanza,propinata al resto d'italia.Il tutto con la convinzione che basti un Pulcinella napoletano qualunque per strappare un sorriso,nascondendo la sua capacità e i suoi modi di suscitare ilarità con la maschera,quasi sempre di spessore infinitamente patetico,di personaggio "comico",perchè napoletano e "fa ridere".
Questo sentire comune,grossolano e nazional-popolare,creato ad hoc per l'immaginario comune(con pubblicità e cinema di indubbia ironia(=inesistente,semmai bieca comicità da risata grassa e torte in faccia)è tanto falso e generalista da risultare offensivo per i Napoletani e confondere,inevitabilmente, lo spettatore allontanadolo dalla vera tradizione comica di Napoli.
La vera comicità di Napoli non fa ridere.Manco per nulla.
Non posso fare altro che procedere con un misero copia/incolla da "Le due Napoli" di Domenico Rea,scrittore e giornalista(tanto napoletano da essere il primo anti-napoletano tra gli scrittori),che con un 'acutezza abrasiva descrive:
"Ci si trova di fronte ad una vasta letteratura indigena e straniera tanto antica e radicata da far legge:e a gli stessi napoletani,che han finito per credere di essere simili ai personaggi cantati,narrati e rappresentati dai loro scrittori.Quando qualcuno ha tentato la via della verità per primi i napoletani si sono ribellati;e non vi si sono riconosciuti;mentre credono di ritrovarsi nelle canzonette e in altre opere scritte,che hanno una prosa tanto vivace quanto superficiale.La Napoli vera è,sì,più violenta,ma più storica e maritevole di comprensione.Tra le due Napoli c'è la medesima differenza che corre tra un oggetto fotografato e l'oggetto in se.Nel reale ci sono tre indubitabili dimensioni.Nella fotografia anche le macchie possono diventare piacevoli."
Il vero sentire comico di Napoli lo si trova in Scarpetta,Viviani,in Peppe il parcheggiatore,nei De Filippo,in Totò,in quello che vi offre,in tutta naturalezza il cellulare al semaforo dicendovi che il traffico è bloccato ed è meglio avvisare a casa,vi fa la tariffa ridotta con il suo pratico cronometro truccato,e voi pagate.Nella metofora eduardiana della città che con un occio piange e l'altro ride,ma i due occhi si ignorano a vicenda.Nell'amarezza che viene dalla saggia rassegnazione,dal fatalismo atavico cui sono affetti quelli nati e vissuti abbarbicati al Vesuvio,sempre traballanti,come cozze ad uno scoglio.
E' quindi un ironia che sfocia in tragicomiche iperboli,sottili e furbe,mai leali,tratte da vita vissute in strada,sul marciapiede-palcoscenicoma.
Non c'è spazio per la mimica,quella standard del napoletano vestito da Pucinella che mangia la mozzarella.Non vive qua.
Ce l'avete portato voi.E non riusciamo a trovarlo,venitelo a prendere.
Ok.Spero che questi accenni possano essere utili a chiunque si appresti a votare Comicità Napoletana.
Chi vota scheda bianca ha capito tutto.
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Io infatti nel mio post ho parlato di Totò, del quale (come ho detto) non vado pazzo.
Non avevo pensato però (e questo è mooolto grave) al teatro di De Filippo, uno dei tre maggiori autori di teatro italiani (secondo me), insieme a Pirandello e Goldoni.
_________________ Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina. |
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mallory
Reg.: 18 Feb 2002 Messaggi: 6334 Da: Genova (GE)
| Inviato: 09-03-2004 15:21 |
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Aprezzo soprattutto quella che nessuno percepisce come comicità, quella che spesso offende e violenta le persone, che le spinge contro i muri e le fa vergognare, e che infine le fa ridere amaramente di se stesse, spronate da una ridicola vergogna, e generanti un sorriso storto accompagnato dalle lacrime.
Mio dio, questo tipo di comicità, mi delizia.
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Marxetto
Reg.: 21 Ott 2002 Messaggi: 3954 Da: Milano (MI)
| Inviato: 09-03-2004 15:23 |
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Io quoto IlNero in tutto e per tutto.
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