dan880
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Da: napoli (NA)
|  Inviato: 07-12-2007 19:05 |
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purtroppo questa vicenda, che è una delle più macroscopiche e famose dell' "era berlusconi", perchè tocca uno dei suoi mezzi di potere più importanti per lui, e cioè il sistema televisivo, è la conferma ennesima di uno spaventoso conflitto di interessi che lo rendeva, sin dal '94, incompatibile con incarichi politici, tanto più di governo.
infatti la sua discesa in politica fu una strategia per utilizzare le istituzioni e il potere politico-legislativo per salvaguardare lui (perchè berlusconi rischiava di ritrovarsi in galera con gli sviluppi dell'inchiesta mani pulite sui finanziamenti di craxi e i collegamenti mafiosi con la fininvest) e tutti i suoi centri di potere.
questa è una vicenda che si trascina cmq da almeno 23 anni: perchè già a metà degli anni '80 berlusconi risultava esrcitare un monopolio televisivo illegittimo. e uno dei suoi canali doveva essere oscurato. fu bettino craxi a salvarlo all'epoca, con una legge apposita, da questo rischio.
ed è una vicenda che si è trascinata per tutti questi anni, contribuendo ad alimentare un controllo sui media che è andato anche al di fuori dell'ambito fininvest-mediaset: perchè berlusconi, che già fortemente controlla il suo polo tv, ha potuto, attraverso il potere politico, assemblare le sue aziende del piccolo schermo alla struttura rai e controllare entrambe. attraverso dirigenti di fiducia e giornalisti di comodo.
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purtroppo non mi meraviglia il fatto che, anche durante la sua assenza da palazzo chigi, il governo dell'unione si sia dato da fare per mantenere inalterata questa situazione:
soprattutto perchè questi fatti risalgono al '99 quando, se non sbaglio, era in carica massimo d'alema (un personaggio che già durante i lavori della bicamerale di fine anni '90 fu sospettato di inciuci con forza italia; e verso il quale berlusconi ha sempre adottato una linea non belligerante).
ciampi doveva naturalmente rifiutarsi di firmare: sbagliò, e moltissimo.
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per quel che riguarda lo scenario dell'ultima ora, la gentiloni:
di certo so che è una legge che a berlusconi non va giù. la teme.
tant'è che, furbamente, durante l'incontro tra veltroni e berlusconi, il segretario del pd ha preferito (di tanti argomenti di riforme politiche future) evitare quella sul sistema televisivo.
e purtroppo è un altro segno che questi due personaggi vogliono spartirsi il comando sulla scena politica senza ostacolarsi troppo.
ma so per certo che a berlusconi non va tanto giù la riforma gentiloni.
quindi non sarei tanto pessimista sulla legge, quanto se dovesse essere ritoccata in fase di approvazione.
la liberalità non è avere l'esclusiva su attività imprenditoriali: se uno vuol fare l'imprenditore deve accettare che ci siano anche altri imprenditori a concorrere.
altrimenti è monopolio.
ma prima di tutto chi vuole occuparsi di politica deve, se proviene dal mondo dell'impresa, abbandonare effettivamente tutte le sue attività.
altrimenti è più che palese che si è scesi in politica per la difesa dei propri interessi. |
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