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Autore Breve storia del BO.BI. (boicotta il biscione)
Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 04-12-2003 11:04  
BREVE STORIA DEL BO.BI
(Tratto dal "Manuale per un consumo responsabile" di Francesco Gesualdi - Ed. Feltrinelli)

"Tutto cominciò nel novembre 1993. Mentre Roma era in piena campagna elettorale per l’elezione del sindaco, successe che Silvio Berlusconi, proprietario di un vasto impero finanziario comprendente Standa, Mondadori e quattro reti televisive, dichiarò senza mezzi termini che se fosse stato cittadino romano avrebbe dato la sua preferenza a Gianfranco Fini. Per colmo di provocazione, la di­chiarazione venne fatta in una regione di sinistra come l’Emilia Ro­magna in occasione dell’apertura di un nuovo supermercato Standa a Casalecchio sul Reno in provincia di Bologna.

Di fronte a questa dichiarazione, l’Italia più avanzata entrò in agitazione. Era ancora fresco l’esempio di quanto era accaduto in Brasile dove Marinho, proprietario televisivo locale, aveva fatto eleggere presidente un uomo poco “limpido” come Collor de Mel­o. Dunque bisognava lanciare un messaggio forte e fermare sul nascere il tentativo di utilizzare il proprio potere economico e il possesso di tv commerciali per orientare la politica italiana. Così nacque l’idea di organizzare un boicottaggio contro la Standa e contro le televisioni di Berlusconi. L’idea fu di Gianfranco Mascia, 34 anni, leader degli ambientalisti e del movimento nonviolento di Ravenna, proprietario di una piccola agenzia pubblicitaria, che il 24 novembre lanciò il suo appello a tutti i progressisti:

“Smettiamo di comprare i giornali di Berlusconi e di fare la spesa nei suoi supermercati. Ritiriamo la pubblicità dalle sue rivi­ste e dalle sue televisioni. Boicottiamo le sue reti tv”. Così partiva il boicottaggio, denominato Bo.Bi. (Boicottate il Biscione), che incontrò immediatamente il consenso di migliaia di cittadini.


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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 04-12-2003 11:05  
Alcuni quotidiani gli dettero voce. “La Repubblica”, per esem­pio, diede subito ampio risalto all’iniziativa riportando anche i nu­meri di telefono e di fax per mettersi in contatto con il centro coor­dinatore del Bo.Bi. Ecco quanto scriveva “la Repubblica” del 26 novembre: “Telefoni roventi, fax intasati, cellulari in tilt, uffici pie­ni zeppi di fogli contro lo strapotere del ‘cavaliere nero’. In tutta la penisola si è formata una ventina di comitati cittadini contro Berlusconi anche detto ‘Sua Emittenza’. Nel giro di poche ore si è mobilitata un’armata anti-Berlusconi senza precedenti. Co­mitati cittadini, legati a verdi e ambientalisti di ogni colore, sono spuntati da Palermo a Piacenza, da Caserta a Torino, a Roma, Ba­ri, Napoli, a Brescia. E ieri sera è nato un comitato pure a Mila­no, segno che la protesta va forte anche sotto le guglie del Duo­mo: ‘Siamo in tanti — dice Mascia- e il nostro Bo.Bi. la farà vede­re brutta al signore del Biscione’. Tuona la Lega Ambiente, che prima annuncia addirittura uno sciopero sportivo fra i supporter rossoneri, poi ci ripensa e spiega che la protesta contro il Milan era solo una provocazione, una trovata per stemperare la tensio­ne che si respira in questi giorni. Invitiamo piuttosto i lavoratori di Standa, Fininvest e i tifosi del Milan a votare Rutelli”’.

Una cosa è certa: Bo.Bi. fa proseliti ovunque. A Firenze le ade­sioni contro il “cavaliere nero” arrivano da gente comune, pen­sionati, studentesse. Prende posizione persino qualche prete, per non parlare del supporto di docenti universitari, del sindaco di Prato Claudio Martini e dello scrittore Saverio Tutino. In Emilia, a favore dei tanti comitati Bo.Bi., si esprime il parlamentare Sau­ro Turroni, l'Assessore alla Cultura della regione Felicia Bottino pidiessina come Fabrizio Matteucci, segretario provinciale della Quercia a Ravenna.




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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 04-12-2003 11:06  
“Ma — racconterà più tardi Gianfranco Mascia — assieme ai messaggi di solidarietà, fin dall’inizio cominciarono ad arrivare anche dei messaggi minacciosi. Noi, però, non ci lasciammo intimidire. Nel giro di pochi giorni si costituirono una settantina di Bo.Bi. in tutte le parti d’Italia. Incoraggiati da questa risposta positiva proclamammo il 29 novembre Giornata nazionale di boi­cottaggio contro il Biscione. Per quella giornata chiedevamo a tutti gli italiani di fare uno sforzo particolare per prendere le di­stanze da tutto ciò che fosse di Berlusconi. Di nuovo invitavamo tutti a non mettere piede alla Standa, a non comprare le riviste Mondadori, a non sintonizzarsi sui canali di Berlusconi. Voleva­mo mostrare a Berlusconi che così come abbiamo contribuito al­la sua ascesa comprando le sue merci, noi abbiamo anche il po­tere di fermare il suo complesso di onnipotenza.”

Iniziarono i volantinaggi davanti alla Standa, e tramite il tam tam delle radio locali e dei bollettini di ogni associazione e grup­po l’indicazione arrivò in ogni angolo del paese.

Fu un successo clamoroso: secondo i dati Auditel, la sera del 29 novembre le reti della Fininvest registrarono un calo di au­dience di due milioni e ottocentomila presenze. Gli oppositori di Mascia portarono a pretesto la concorrenza di un film molto at­teso sulle reti Rai, ma molti giurano che dietro quella sonora scon­fitta c’era lo zampino del Bo.Bi.


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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 04-12-2003 11:06  
Dopo quel 29 novembre, l’Italia intera entrò in campagna elet­torale e Berlusconi alzò il tiro fondando Forza Italia. Il Bo.Bi. di­venne un movimento sempre più politico e oltre a continuare a proporre il boicottaggio contro gli affari di Berlusconi, sostenne il referendum per l’abrogazione della legge Mammì, lanciò la cam­pagna “il numero al verde” — un invito a mandare in tilt il 144 di Forza Italia — e la campagna “sconsigli per gli acquisti” — un appello a segnalare i candidati “sporchi”. Continuò a volantinare davanti alla Standa e agli stadi dove giocava il Milan, squadra di cui Berlusconi è presidente.

Intanto i messaggi intimidatori inviati a Gianfranco Mascia si intensificavano. Minacce inviate sul suo cellulare, il cui nu­mero era stato reso pubblico anche alla trasmissione Il Rosso e il Nero, per raccogliere adesioni alla campagna. Tanti gli insulti e gli avvertimenti, ma fra tutti quello più minaccioso era stato gridato da una voce giovanile, forse lombarda, forse piacentina:

“Ti spaccheremo il culo, sappiamo dove trovarti”. Voci rimaste sul nastro della segreteria telefonica, minacce di balordi giunte soprattutto dal Veneto e Lombardia, alle quali né lui né i verdi dei comitati Bo.Bi. avevano dato importanza. Tutti pensavano che lo squadrismo appartenesse al passato, ma si sbagliavano. Il 19 febbraio 1994, verso le 11 del mattino, mentre Gianfranco Mascia si trovava tutto solo nel suo studio, sentì due persone dietro la porta d’ingresso. Poi uno entrò, si mise davanti a lui, e mentre sibilava: "Tu sai perché siamo qui”, lo tramortì con un colpo al­la testa. Poi, dopo avergli legato mani e piedi con un filo dì ferro, gli chiusero la bocca con un tampone, lo denudarono, gli tagliarono i capelli e lo violentarono con un manico di scopa.

Così si concludeva il Bo.Bi. che aveva sottovalutato il peso dello squadrismo fascista presente anche in Italia."

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Stardust

Reg.: 13 Nov 2003
Messaggi: 139
Da: Parma (PR)
Inviato: 04-12-2003 20:02  
Molto interessante.

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Corben

Reg.: 28 Nov 2003
Messaggi: 638
Da: Parma (PR)
Inviato: 04-12-2003 20:54  
...non ho avuto la pazienza di leggere tutto...non posso dunque esorimere un parere...
_________________
"Qualcun'altro vuole negoziare?"
Bruce Willis - Il Quinto Elemento -

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liliangish

Reg.: 23 Giu 2002
Messaggi: 10879
Da: Matera (MT)
Inviato: 05-12-2003 16:55  
l'avevo già letta nel libro, ed è una cosa che mi ha fatto rizzare i capelli.
e il bello è che pensiamo di vivere in una democrazia. invece i nostri diritti fondamentali sono garantiti quanto un'auto usata.
_________________
...You could be the next.

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ginestra


Reg.: 02 Mag 2003
Messaggi: 8862
Da: San Nicola la Strada (CE)
Inviato: 05-12-2003 21:22  
La Standa, a Caserta, ha già chiuso da un pezzo! Vuoi vedere che sono diventati intelligenti i cittadini casertani????


Comunque leggere questi episodi di mafia e di violenza è terribile.
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E tu, lenta ginestra,che di selve odorate queste campagne dispogliate adorni, anche tu presto alla crudel possanza soccomberai del sotterraneo foco, che ritornando al loco già noto, stenderà l'avaro lembo su tue molli foreste.......

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PiedeAmaro
ex "anakin"


Reg.: 27 Mag 2003
Messaggi: 2482
Da: alessandria (AL)
Inviato: 05-12-2003 21:55  
senza parole....
_________________
"...il nostro secolo è stato in assoluto il più atroce e crudele nella storia dell'umanità!Premio nobel per le guerre più sanguinose e gli orrori più pazzeschi!E premio Oscar alla memoria dell'anticristo lui medesimo:Adolf Hitler!"

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Mchammer

Reg.: 02 Lug 2002
Messaggi: 22
Da: Milano (MI)
Inviato: 06-12-2003 16:39  
Io ho continuato lo stesso a boicottare.........alla faccia dei metodi di questi signori!!!

[ Questo messaggio è stato modificato da: Mchammer il 06-12-2003 alle 16:57 ]

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 19-10-2009 17:12  
Rispolvero questo vecchio topic a seguito dell'editoriale di Travaglio sul Fatto di domenica 18 , intitolato "Mangano e manganello".
Visto che lo cita lui...

di Marco Travaglio


“Ma quanto rumore e quanta indignazione per così poco”, scrive sul fu Giornale Mario Cervi, che si proclama erede universale di Montanelli, forse immemore di quel che scriveva già nel ’94 il grande Indro sulla Voce a cui collaborava anche lui: “Oggi, per instaurare un regime, non c’è più bisogno di una marcia su Roma né di un incendio del Reichstag, né di un golpe sul palazzo d’Inverno. Basta la sovrana e irresistibile televisione”. Da due giorni, grazie al servilismo di Claudio Brachino e dei suoi telekiller, abbiamo un’altra prova su strada del regime dei telemanganelli: il pedinamento del giudice dai calzini turchesi. Nulla di nuovo sotto il sole. Raimondo Mesiano è stato, finora, persino fortunato. In questi 15 anni c’è chi, essendosi messo di traverso sulla strada del Cavalier Padrone facendo soltanto il proprio dovere, se l’è vista anche peggio. Nel 1993 un giovane di Ravenna, Gianfranco Mascia, lancia i comitati BoBi (Boicotta Biscione). Il primo avvertimento anonimo gli arriva sul telefonino: “Smettila di rompere i coglioni. Sei una testa di cane. Bastardo. Vi spacchiamo il culo. Gruppo Silvio Forever”. Il 24 febbraio 1994, a un mese dalle elezioni, Mascia viene aggredito da due uomini a volto scoperto che lo immobilizzano con il filo di ferro, gli otturano la bocca con un tampone e lo violentano con una scopa. Il portavoce bolognese del Bo.Bi, Filippo Boriani, consigliere comunale dei Verdi, riceve per posta una busta con una lingua di vitello mozzata e un biglietto: “La prossima sarà la tua”. Edoardo Pizzotti, direttore Affari legali di Publitalia, viene licenziato su due piedi nell’autunno ‘94, dopo il rifiuto di coprire le attività illegali per inquinare le prove delle false fatture di Dell’Utri & C. Subito riceve telefonate minatorie e mute a casa sua, che - tabulati alla mano - provengono da Publitalia. L’anno seguente viene chiamato a testimoniare contro Dell’Utri al processo di Torino: subito dopo due figuri dal forte accento campano lo avvicinano nel centro di Milano e lo salutano così: “Guarda che ti facciamo scoppiare la testa”. Nel luglio 1995 Stefania Ariosto inizia a raccontare a Ilda Boccassini quel che sa sui giudici comprati da Previti con soldi di Berlusconi. La notizia rimane segreta per sette mesi, ma non per tutti. Alla vigilia di Natale un pony express recapita all’Ariosto un pacco dono: una scatola in cui galleggia nel sangue un coniglio scuoiato e sgozzato, con un biglietto d’auguri: “Buon Natale”. Sei mesi dopo, a Camaiore, un incendio doloso polverizza la villa di Chiara Beria di Argentine, vicedirettrice dell’Espresso, che all’Ariosto e alla Boccassini ha dedicato numerosi servizi. Il leghista Borghezio parla di “attentato di stampo mafioso” e invita il governo a verificare se esso “sia da ricollegarsi con la recente inchiesta sui loschi affari legati a un pool di magistrati e avvocati romani in concorso con noti esponenti politici e imprenditoriali”. La Lega conosce bene quei metodi: per cinque anni, dal ’94 al ’99, Bossi & C. vengono linciati a reti unificate dopo avere rovesciato il primo governo Berlusconi. Poi tocca ai pool di Milano e di Palermo. E ai giornalisti sgraditi: Montanelli, Biagi, Santoro e, ultimamente, Mentana, Boffo e Mauro. Anche Fini e Veronica Lario assaggiano i manganelli catodici, mentre la testimone dello scandalo Puttanopoli, Patrizia D’Addario, riceve strane visite in casa e alla sua ex amica Barbara Montereale esplode l’automobile. Tutte coincidenze, si capisce.

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dan880

Reg.: 02 Ott 2006
Messaggi: 2948
Da: napoli (NA)
Inviato: 19-10-2009 19:55  
sono delle intimidazioni molto chiare, alcune dichiaratamente in stile mafioso. quando intorno a qualcuno si agitano molteplici interessi non c'è nemmeno bisogno di dare ordini ad altri per eseguire: le entità esterne si muovono autonomamente.

perchè se cade il "capo" (che tiene in mano gli interessi) cadono tutti.

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Jakkma

Reg.: 07 Mag 2003
Messaggi: 1168
Da: Busto Arsizio (VA)
Inviato: 17-11-2009 09:54  
Sono d'accordo: in quale paese civile e normale ci ritroveremmo gente come Cicchitto, Bondi, La Russa, Gelmini, Carfagna et similia in Parlamento? In quale paese omiciattoli vermiformi come Saccà o donnaccole prepotenti e ignoranti come Gabriella Carlucci avrebbero tanto successo? Ovvio che queste nullità bacino la terra dove Papi cammina: persino una troietta come Noemi Letizia si è presa i suoi bravi applausi a Venezia (sic!). In un paese normale, Vespa sarebbe in pensione, a prendere il sole in riviera, non in TV tutte le sere a seminare notizie false e a cucinare risotti con i politici. In un paese normale, episodi come questo di Gianfranco Mascia sarebbero oggetto di indagini serie e di punizioni severe per questi stronzoni fascisti! Ma l'Italia non è un paese normale, ormai l'abbiamo capito. Mi ronza in testa una frase di Celentano:
"Bisogna far qualcosa
Perché così non va
Non ci si vive più
Con quelle facce sempre giù"
(Adriano Celentano - Bisogn Far Qualcosa)
Eh, sì. Ma cosa
_________________
La storia è maestra, ma nessuno impara quasi mai niente. -Marco Travaglio-
L'indipendenza è una bella cosa; purtroppo, non ci sono uomini liberi. -Peter Gomez-

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dan880

Reg.: 02 Ott 2006
Messaggi: 2948
Da: napoli (NA)
Inviato: 17-11-2009 18:32  
ci vorrebbe una rivoluzione: italiani che scendono a migliaia e migliaia nelle piazze delle città per chiedere la caduta e la scomparsa di questa classe politica.

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liliangish

Reg.: 23 Giu 2002
Messaggi: 10879
Da: Matera (MT)
Inviato: 18-11-2009 14:18  
quote:
In data 2009-11-17 09:54, Jakkma scrive:
Sono d'accordo: in quale paese civile e normale ci ritroveremmo gente come Cicchitto, Bondi, La Russa, Gelmini, Carfagna et similia in Parlamento? In quale paese omiciattoli vermiformi come Saccà o donnaccole prepotenti e ignoranti come Gabriella Carlucci avrebbero tanto successo? Ovvio che queste nullità bacino la terra dove Papi cammina: persino una troietta come Noemi Letizia si è presa i suoi bravi applausi a Venezia (sic!). In un paese normale, Vespa sarebbe in pensione, a prendere il sole in riviera, non in TV tutte le sere a seminare notizie false e a cucinare risotti con i politici. In un paese normale, episodi come questo di Gianfranco Mascia sarebbero oggetto di indagini serie e di punizioni severe per questi stronzoni fascisti! Ma l'Italia non è un paese normale, ormai l'abbiamo capito. Mi ronza in testa una frase di Celentano:
"Bisogna far qualcosa
Perché così non va
Non ci si vive più
Con quelle facce sempre giù"
(Adriano Celentano - Bisogn Far Qualcosa)
Eh, sì. Ma cosa




hai dimenticato quella campionessa di Nunzia De Girolamo...
_________________
...You could be the next.

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