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Autore Bertarelli....da evitare
liliangish

Reg.: 23 Giu 2002
Messaggi: 10879
Da: Matera (MT)
Inviato: 13-12-2003 00:09  
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In data 2003-12-12 17:22, seanma scrive:
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In data 2003-12-12 16:42, Natalija scrive:
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In data 2003-12-11 19:53, seanma scrive:
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In data 2003-12-11 19:25, Natalija scrive:
Si, probabilmemte sotto questo punto di vista sfioro delle punte di "razzismo" (se così lo si può chiamare).
Tuttavia non modifico le mie affermazioni, anzi le riespongo in un linguaggio meno estremo (o che almeno voglio sperare tale).
Lo pseudo-critico in questione trova larghi consensi tra il pubblico che non è riuscito a comprendere film di un certo spessore (2001 era solo un esempio banale), magari per mancanza di cultura, o interesse, o semplicemente di vera passione per il cinema. Affermare che un critico che considera "Il grande Lebowski" o "Il favoloso mondo di Amelie" emerite cretinate solo perchè "lo hanno annoiato" dovrebbe rivedere le proprie posizioni, più che cinefilo e razzista mi sembra addirittura scontato.
Con questo non volevo condannare lo spettatore medio (forse ho utilizzato toni troppo accesi?) ma solo sottolineare come Bertarelli non possa essere considerato un critico cinematografico da solo un furbo impegnato nel tentare di vendere più copie possibili, facendo leva su quell'ampia fetta di pubblico che ha bisogno di sentirsi dire che "Taxi Driver" è realmente un film noioso e quindi inguardabile (tralasciando la qualità del film che, probabilmente, non ha recepito o semplicemente ha ignorato).
Spero di essermi espressa chiaramente.


si ma il tono non cambia l'ottusità immanente di queste asserzioni(minkia che formalismi!

E' vero,probabilmente Bertar è semplicemente un'intelligente busioness man,ma ciò non toglie che quello che esprime NON è quellio che vogliamo sentirci dire(perchè,detto alla buona,non ce ne fotte niente di farci sdire le cose dietro)ma piuttosto la semplice,cristallina realtà dell'uomo "medio (che ovviamente sta a significare l'uomo in quanto se stesso,assumendo dunque un accezione completamente positiva.. )




Uomo medio che, voglio sperare, pur non apprezzando opere di grande valore come quelle sopra citate si astenga dall'esprimere commenti saccenti quali "è noioso", "è una palla", "non si capisce niente". Cosa che invece Bertarelli fa, eccome.
Non è tanto ciò che scrive ad irritarmi, quanto quel tono predicatorio ed un po' annoiato di chi spiega ad una serie di filosofi (è solo una similitudine) quanto la loro teoria sia inutile dato che il mondo è molto semplice da comprendere, solo perchè egli non ne percepisce la complessità.
Questo comunque, è solo un umile parere personale (onde evitare polemiche).

A proposito: formalismi??


ma "che palle" NON E' UN COMMENTO SACCENTE!E'UN OPINIONE,espressa poco quanto vuoi MA PUR SEMPRE UN OPINIONE

E poi chi l'ha detto che certi film sono capolavori?Posspono esserlo per la sensibilità nostra,ed essendo questa diversa per ognuno,saranno diversi i giudizi,checchè si parli di "oggettività delle inquadrature"(ilaria non ce l'ho con te non sopporto questo modo saccente di proporre le proprie convinzioni screditando uno che ci sputa la verità ddelle cpose in faccia....




non nego di essere saccente e razzista, ma continuo a sostenere che se uno non capisce un accidenti di cinema non dovrebbe fare il critico, nè tantomeno mettersi a scrivere libri sull'argomento.
quale sarebbe "la verità delle cose" che Bertarelli ci sputa in faccia? che 2001 Odissea nello Spazio è palloso? dio ti ringrazio, c'è qualcuno che ha avuto il coraggio di dirlo. col cavolo. questo è quello che sostiene la maggior parte della gente, non solo il Bertarelli. e allora? siccome è vox populi, dev'essere per forza vox dei?
ti concedo che il Bertarelli, con il suo "Che palle" esprima un'opinione e non un commento saccente. allora, se è un critico, deve motivare. e motivare da critico, demolendo l'inutilità della storia, la scarsa interpretazione dei personaggi, i lunghi periodi di vuoto eccetera eccetera. invece lui non lo fa, si limita a sconsigliare, a sparlare come farebbe una vecchia pettegola. forse il suo non è un libro stupido, forse è semplicemente un libro inutile.
certo la mia è un'opinione personale, non oggettiva, a prescindere dalle inquadrature. non conosco l'imprescindibile "verità delle cose". ma consentimi di dissentire sul fatto che l'uomo medio = l'uomo in quanto se stesso... penso che sia un'identità su cui Schopenauer e molti altri avrebbero da ridire...
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Natalija

Reg.: 22 Ott 2003
Messaggi: 500
Da: Pianella (PE)
Inviato: 13-12-2003 15:06  
ma consentimi di dissentire sul fatto che l'uomo medio = l'uomo in quanto se stesso... penso che sia un'identità su cui Schopenauer e molti altri avrebbero da ridire...

[/quote]

Verissimo.
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seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 13-12-2003 16:14  
quote:
In data 2003-12-13 15:06, Natalija scrive:
ma consentimi di dissentire sul fatto che l'uomo medio = l'uomo in quanto se stesso... penso che sia un'identità su cui Schopenauer e molti altri avrebbero da ridire...




Verissimo.

[/quote]ma schopenauer non centra nulla...state deviando il discorso...

e cmq la MEDIETAS è sempre stato il valore predominante negli antichi(che hanno forgiato i moderni)
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sono un bugiardo e un ipocrita

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liliangish

Reg.: 23 Giu 2002
Messaggi: 10879
Da: Matera (MT)
Inviato: 13-12-2003 16:52  
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In data 2003-12-13 16:14, seanma scrive:
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In data 2003-12-13 15:06, Natalija scrive:
ma consentimi di dissentire sul fatto che l'uomo medio = l'uomo in quanto se stesso... penso che sia un'identità su cui Schopenauer e molti altri avrebbero da ridire...




Verissimo.


ma schopenauer non centra nulla...state deviando il discorso...

e cmq la MEDIETAS è sempre stato il valore predominante negli antichi(che hanno forgiato i moderni)

[/quote]

scusa, non è consentito citare Schopenauer, perchè non c'entra (ma l'hai deciso tu che non c'entra? in base a quale principio?) però è consentito citare "gli antichi che hanno forgiato i moderni"? e poi, scusa, quali sarebbero questi "antichi"? i Greci? i Romani? i Flintstone?
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vietcong

Reg.: 13 Ott 2003
Messaggi: 4111
Da: roma (RM)
Inviato: 13-12-2003 19:36  


[/quote]ma "che palle" NON E' UN COMMENTO SACCENTE!E'UN OPINIONE,espressa poco quanto vuoi MA PUR SEMPRE UN OPINIONE

E poi chi l'ha detto che certi film sono capolavori?Posspono esserlo per la sensibilità nostra,ed essendo questa diversa per ognuno,saranno diversi i giudizi,checchè si parli di "oggettività delle inquadrature"(ilaria non ce l'ho con te non sopporto questo modo saccente di proporre le proprie convinzioni screditando uno che ci sputa la verità ddelle cpose in faccia....

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Caro Seanma, ho forti dubbi sul fatto che 'che palle' possa considerarsi un opinione, io direi tutt'al più un dato statistico (cioè l'unica informazione che mi hai dato è che ti sei annoiato: puoi almeno spiegarmi perchè?). Ma potremo farci notte su 'sto punto. Quello che voglio dire è che anche 'i cinesi sono tutti uguali' è un'opinione, ma possiamo concordare che sia una bella opinione del cazzo. Insomma, perchè non dovrei giudicare un'opinione?
Se vedo un film che non mi dà niente dico che non mi è piaciuto (o che è un brutto film), così un libro, un disco... Allo stesso modo, se leggo una critica o ascolto un commento che non mi dà niente (che non mi fa capire nulla di un film, che non mi fa cambiare punto di vista, che non mi fa scoprire dettagli nascosti ecc.) dico che è una brutta critica, che sia stampata o orale e improvvisata (dal momento che bertarelli si vanta di essere popolare la distinzione non ha molta importanza). Non si tratta di disprezzare una persona, ma di giudicarne il lavoro o le capacità critiche.

Credo che i toni accesi di liliangish e quell'altra (perdono non ricordo il nick) non fossero rivolti a tutti quelli che non hanno una capacita critica adeguata, ma solo a chi la esercita in maniera aggressiva, senza un briciolo di umiltà e rispetto (ce ne sono tanti, così come ci sono gli snob che giudicano in base ai film che ti piacciono o non ti piacciono, senza sentire cosa hai da dire su quei film).


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Natalija

Reg.: 22 Ott 2003
Messaggi: 500
Da: Pianella (PE)
Inviato: 13-12-2003 20:09  

Credo che i toni accesi di liliangish e quell'altra (perdono non ricordo il nick) non fossero rivolti a tutti quelli che non hanno una capacita critica adeguata, ma solo a chi la esercita in maniera aggressiva, senza un briciolo di umiltà e rispetto (ce ne sono tanti, così come ci sono gli snob che giudicano in base ai film che ti piacciono o non ti piacciono, senza sentire cosa hai da dire su quei film).



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Vero, anche se ho criticato Bertarelli non solo per l'aggressività ma anche per tu una "capacità critica non adeguata".

Stiamo girando intorno al nocciolo della questione: questo tizio non è che capisca molto di cinema, di conseguenza non dovrebbe spacciarsi per "critico del popolo".
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13Abyss

Reg.: 20 Lug 2003
Messaggi: 7565
Da: Magliano in T. (GR)
Inviato: 13-12-2003 20:10  
Stiamo arrivando a livelli di bigottismo nonm indifferenti su questo topic...
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Rubare in Sardegna è il Male.

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Natalija

Reg.: 22 Ott 2003
Messaggi: 500
Da: Pianella (PE)
Inviato: 13-12-2003 20:25  
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In data 2003-12-13 20:10, 13Abyss scrive:
Stiamo arrivando a livelli di bigottismo nonm indifferenti su questo topic...





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liliangish

Reg.: 23 Giu 2002
Messaggi: 10879
Da: Matera (MT)
Inviato: 13-12-2003 23:15  
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In data 2003-12-13 20:10, 13Abyss scrive:
Stiamo arrivando a livelli di bigottismo nonm indifferenti su questo topic...




bigottismo?
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13Abyss

Reg.: 20 Lug 2003
Messaggi: 7565
Da: Magliano in T. (GR)
Inviato: 14-12-2003 14:47  
Bigottismo si... Le disquisizioni sull'espressione "che palle" stanno diventando da antologia...
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liliangish

Reg.: 23 Giu 2002
Messaggi: 10879
Da: Matera (MT)
Inviato: 14-12-2003 15:50  
quote:
In data 2003-12-14 14:47, 13Abyss scrive:
Bigottismo si... Le disquisizioni sull'espressione "che palle" stanno diventando da antologia...




cioè vuoi dire che leggendole, a un certo punto ti sei sorpreso ad esclamare a tua volta "che palle!", riportando così la nostra lunga, dolorosa e articolata analisi al punto di partenza?
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vietcong

Reg.: 13 Ott 2003
Messaggi: 4111
Da: roma (RM)
Inviato: 14-12-2003 16:51  
quote:
In data 2003-12-14 15:50, liliangish scrive:
quote:
In data 2003-12-14 14:47, 13Abyss scrive:
Bigottismo si... Le disquisizioni sull'espressione "che palle" stanno diventando da antologia...




cioè vuoi dire che leggendole, a un certo punto ti sei sorpreso ad esclamare a tua volta "che palle!", riportando così la nostra lunga, dolorosa e articolata analisi al punto di partenza?






non mi sento bigotto Abyss, volevo però stabilire il principio che un'opinione possa essere criticata, e che ci siano opinioni 'migliori' (più stimolanti, più attendibili, più oneste...) di altre. mi pare che molti, dentro e fuori questo forum
credono con troppa fermezza nel principio 'i gusti sono gusti, ogni opinione è soggettiva e sono tutte ugualmente valide' ecc, il che dovrebbe essere il punto di partenza e non di arrivo di ogni discussione.

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13Abyss

Reg.: 20 Lug 2003
Messaggi: 7565
Da: Magliano in T. (GR)
Inviato: 14-12-2003 17:47  
Esatto Vietcong.
Sono sempre i soliti discorsi che portano al punto di partenza.
Cmq scusate se avete preso il termine "bigottismo" con accezione negativa (come del resto dovrebbe essere)... intendevo piuttosto un discorso "già fatto e rifatto", un luogo comune su cui non serve disquisire più di tanto.
Poi è logico, fate come volete.
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pensolo

Reg.: 11 Gen 2004
Messaggi: 14685
Da: Genova (GE)
Inviato: 17-01-2004 01:44  
quote:
In data 2003-12-14 14:47, 13Abyss scrive:
Bigottismo si... Le disquisizioni sull'espressione "che palle" stanno diventando da antologia...




Non credo che un critico serio e preparato possa permettersi di valutare un film scrivendo " che palle" ed editando pure un libro sull'argomento.
Il siffatto volume mi è capitato tra le mani mesi fa mentre acquistavo il morandini (eccolo un vero critico!). Appena ho visto tra le sue pagine scritto a proposito di uno dei migliori film italiani di tutti i tempi (Dilliger è morto di marco ferreri) "non si capisce niente" ho subito capito che quello che veramente non capiva niente era chi aveva scritto il libro..e cioè tale signor Bertarelli. E' chiaro che vuole vendere tra gli spettatori medi..cioè quelli che vanno dove gli dice la medusa o altre case coi loro enormi e scriteriati multisala da cui film di nicchia non passano manco a pagare. E tra quelli che non sono tanto cinefili da acquistare un morandini..cioè un libro serio come ce ne sono pochi.
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Bart,voglio condividere con te le tre massime indispensabili per andare avanti nella vita.N°1:"Mi raccomando coprimi" N°2: "Miticooo!Ottima idea capo" N°3:"Era già così quando sono arrivato io"

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Pollaio

Reg.: 05 Lug 2007
Messaggi: 45
Da: Istrana (TV)
Inviato: 02-08-2007 15:24  
Prima che gli archivi del Giornale vengano riaggiornati o cancellati, credo vadano trascritte, affinchè tutti possano capire, le due perle sfornate da Bertarelli in occasione della scomparsa di Bergman ed Antonioni.

Questa la prima:

Capolavori? Soltanto pizze d’autore

C’è da sbellicarsi in anteprima pensando a quanto uscirà oggi sui giornali dalle penne sublimi dei critici più illustri. Ingmar Bergman? Autore immenso, genio inarrivabile, maestro dei maestri e giù con le esaltazioni prefabbricate. Roba da far passare i politici per dilettanti dell’ipocrisia. Chissà se qualcuno dei venerabili recensori avrà trovato il coraggio di ammetterlo: con i film di Bergman nel buio della sala mi sono fatto le più lunghe dormite della mia carriera cinematografica. Ah, i micidiali, interminabili silenzi di Persona; la saga infinita di Fanny e Alexander tra merletti, trine e sbadigli; gli strazianti, in ogni senso, sguardi di Sinfonia d’autunno.

E che dire di quei capolavori rimasti indelebili nella memoria dello spettatore? Impossibile scordare Il settimo sigillo, il volto trasfigurato di Max von Sydow, interprete perfetto per mastro Bergman: l’ultima volta che ha sorriso dev’essere stato all’asilo. Il posto delle fragole, un’altra celebre pizza d’autore, le lacrime che fece scorrere a fiumi nei cinema, specie a chi dopo la prima mezz’ora non era riuscito a farsi rimborsare il biglietto.

Ecco, forse è proprio questa la straordinaria grandezza di Bergman: saper trasferire le atroci sofferenze dei suoi personaggi dallo schermo alla platea. Adesso mentre tutta la nomenklatura piange a dirotto, il popolino bue s’interroga perplesso: perché le meravigliose opere dell’ultimo re di Svezia non vengono mai teletrasmesse prima delle tre di notte? Grazie al cielo, i cinefili possono ancora consolarsi. Gli restano i Rivette, i Wenders, i Godard, i von Trier, i Van Sant, i Moretti e tanti altri tromboni più o meno in erba. E soprattutto l’indistruttibile vegliardo portoghese Manuel de Oliveira, che è pronto a sfornare un altro film. L’importante è non smettere mai di annoiarsi.



Questa invece la seconda:

Ma era pure il Maestro della noia

Pace all’anima sua, naturalmente. Ma Michelangelo Antonioni, parlandone da vivo, non l’ho mai potuto sopportare. Certo ci sono fior di critici, la maggior parte, che si divertono soltanto quando si annoiano e con Antonioni dunque era uno spasso continuo. C’è chi si compiace, perché fa fino, nel fingere di aver capito tutto, mentre è lo stesso autore a spiegare, ad opera compiuta, che effettivamente, sì insomma, non è tutto chiaro quel che gli è uscito dalla macchina da presa. A lui. Figuriamoci a noi, comuni mortali. E tra costoro, gli spettatori naïf della settima arte, c’è anche qualche recensore di seconda schiera. Come il sottoscritto, che, sarà sicuramente un caso, nel suo poco celebre e ancora meno venduto 100 film da evitare, di capolavori michelangioleschi ne ha inseriti a occhio e croce una decina. Con un voto medio attorno al 3.

Il direttore, forzando la mia natura controcorrente, mi chiede un parere serio, e io devo dire, a costo di stupirlo, che i primi film di Antonioni mi erano piaciuti, oserei aggiungere molto. Ma l’allora aspirante Maestro, siamo negli anni Cinquanta, non era ancora stato colto dall’irreversibile sindrome dell’incomunicabilità, tanto è vero che per cogliere i significati di Cronaca di un amore e Le amiche (ritratti amari della buona borghesia, cinica e infelice) non occorre l’interprete in psicologia applicata. Poi, chissà come, Antonioni, uno che insisteva col travaglio interiore anche a parto cinematografico avvenuto, deve aver compiuto il percorso inverso dell’altro nostro grande Michelangelo. Se questi, davanti al Mosè appena uscito dal suo scalpello, esclamò: «Perché non parli?», Michelangelo II davanti al cospetto di personaggi eccessivamente ciarlieri giurò: «D’ora in poi tra una frase e l’altra infilerò dieci minuti di silenzio».

Detto fatto. Chi ha visto, per intero, e non è impresa da poco, il famosissimo trittico dell’alienazione (dello spettatore), ovvero L’avventura, La notte, L’eclisse, può confermarlo. Lo scampolo di dialogo che segue è inventato dal vostro immaginifico cronista, ma è più che plausibile. Il tormentato Gabriele Ferzetti domanda a Monica Vitti: «Che ore sono?», lei si gira dall’altra parte, mentre l’inquadratura si sofferma sui volti pensosi di altri personaggi, poi con aria afflitta gli risponde: «Quando me l’hai chiesto erano le sette, adesso saranno le otto meno cinque». Mica facile riuscire a reggere il filo del discorso in queste condizioni, così, proprio nell’Avventura, della coprotagonista, Lea Massari, si perdono all’improvviso le tracce. Salvo ritrovarla, finalmente di buon umore, in un altro film. Non di Antonioni.
Zabriskie Point, Professione: reporter, Identificazione di una donna, ecco altre pietre miliari della noia antonioniana, con la fattiva collaborazione di Tonino Guerra: tre estenuanti circumnavigazioni del Maestro attorno all’infelicità umana, che spesso si annida in platea. Uno dei titoli più noti del Maestro è Blow-up, da sempre ricamato di stellette della critica colta: un film che parte come un giallo, poi, l’autore, temendo forse di essere confuso con un cinematografaro da due penny come Hitchcock, s’addentra, inesorabile, nella selva oscura del «chi vuol capire capisca». E in effetti è uno spasso unico leggere le interpretazioni degli esperti. Quasi come la strepitosa battuta di Monica Vitti nel mitico Deserto rosso: «Mi fanno male i capelli». Vuoi vedere che Antonioni, in fondo, era meglio di Totò?

Massimo Bertarelli
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"Sei così bella che stento a tenere gli occhi sul tassametro!" - da Manhattan

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