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Autore Libero scambio, giusto o sbagliato?
gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 15-09-2003 10:35  
Dal Messaggero:

RISCHIOSI I DAZI ANTI-CINA



di LUIGI PAGANETTO *

L'iniziativa annunciata ad Udine dal segretario della Lega Nord, Umberto Bossi, di una raccolta di firme per l'introduzione dei dazi sulle merci importate da alcuni paesi, a partire dalla Cina, si giustifica col fatto che questi «hanno costi dieci volte inferiori a quelli delle nostre imprese... nessuna regola umanitaria e sociale» ed era da tempo facile prevedere che ciò «avrebbe portato ad una crisi delle nostre imprese».
La minaccia rappresentata dalla crescita dell’economia e dell’export cinese è un tema che negli ultimi mesi si è imposto all’attenzione di tutti. La ricetta dei dazi doganali e, dunque, del protezionismo, per difenderci da questa concorrenza era stata condannata alla fine di agosto da un altro esponente del governo, Antonio Martino, economista liberista, che l'ha bollata come «un'idea sbagliata, sbugiardata dall'economia e dalla storia». Non si può non condividere una posizione di contrarietà al protezionismo, anche senza essere "liberisti" doc. Vediamo però quali sono gli argomenti di chi ha mostrato sensibilità verso atteggiamenti di tipo protezionistico. Quello più forte è che il liberismo predicato dagli Usa, in principio, viene contraddetto in pratica dal loro protezionismo in alcuni importanti settori, a cominciare dall'acciaio e dall'agricoltura. Ciò è vero, come è vero che anche l’Europa ha atteggiamenti di tipo protezionistico in alcuni settori, a cominciare proprio dai prodotti agricoli. Ma ciò non vuol dire che dobbiamo rinunciare a una maggiore liberalizzazione del commercio. Quest’ultima si conquista nel tempo perché il protezionismo è antico, mentre le liberalizzazioni sono relativamente recenti.
Un altro argomento è che la Cina e alcuni paesi del Sud-Est asiatico praticano una sorta di “dumping sociale” vendendo a basso prezzo i loro prodotti, anche perché le imprese devono pagare per pensioni, assistenza malattia, sussidi di disoccupazione e tasse, contributi non comparabili con quelli dei paesi avanzati. Un ultimo punto è che la mancanza di rispetto delle regole in materia di marchi e dei diritti di proprietà intellettuale espone i nostri prodotti a forme scorrette di concorrenza. Non c'è dubbio che quest'ultima è una realtà a cui va posto rimedio. Le regole devono essere chiare e devono essere rispettate da tutti. Non è necessario, invece ricorrere alla protezione per far fronte agli altri due punti.
Gli Stati Uniti (ma anche l'Europa che protegge i suoi prodotti agricoli) devono essere sollecitati a liberalizzare gli scambi considerando l'importanza che essi hanno per i paesi in via di sviluppo e l'aumento di benessere che ne avrebbero i consumatori. L'agricoltura costa oggi più di quello che dovrebbe a tutti i cittadini europei e non consente di dare ai paesi meno sviluppati spazi di esportazione sufficienti. L'occasione per rimediare potrebbe essere quella della trattativa in corso a Cancun. Per quel che riguarda salari bassi e dumping sociale, essi sono stati da sempre l'arma in mano ai paesi che vogliono crescere attraverso un aumento della loro esportazione, basta pensare a quello che sono riusciti a fare Corea, Taiwan e in generale i paesi del SudEst asiatico. Possiamo e dobbiamo insistere perché questi paesi adottino politiche sociali più sensibili alle condizioni dei loro cittadini, ma ciò rimane pur sempre una questione in cui la responsabilità finale è nelle mani degli Stati nazionali. Se guardiamo all'esperienza del dopoguerra, ci accorgiamo però (ad esempio nel periodo seguito all'Uruguay Round) che un forte impegno di tutti alla liberalizzazione dei mercati si è dimostrato il maggiore e più potente fattore di sviluppo. E' comprensibile che le nostre piccole imprese, abituate a produrre in sub-fornitura per altre imprese, sentano la morsa del cambiamento seguito al decentramento di tante attività produttive nel Sud-Est asiatico ma non è certamente attraverso dazi che si può mettere rimedio alla competizione esercitata da un paese, la Cina, che non ha soltanto bassi costi del lavoro ma una grande cultura e una propensione per il commercio che tutti conoscono nonché una tradizione di efficienza amministrativa di origini millenarie.
A ciò va aggiunto che una parte dell'export che arriva dalla Cina non è altro che il risultato delle attività poste in essere in quel paese dagli imprenditori italiani. Occorre pretendere dalla Cina il rispetto delle regole che sono alla base degli scambi. Necessita anche una trattativa a livello internazionale che dia allo yuan, moneta nazionale cinese, un valore maggiore, per evitare, come succede oggi, che esso sia, da solo, un elemento di forte competitività per l'export cinese. Allo stesso tempo bisogna però che il nostro paese prenda la giusta direzione di marcia che è quella dell'investimento in innovazione e capitale umano per far sì che i nostri prodotti siano competitivi nel commercio di alta qualità e valore aggiunto. La nostra collocazione internazionale è quella di un paese che compete su nuovi prodotti e tecnologie avanzate con gli altri paesi maggiori e che lascia spazio, anche nel suo interesse, alla crescita dei paesi sottosviluppati. Per farlo occorre rinunciare a inutili velleità protezionistiche e contribuire alla liberalizzazione degli scambi, adottando, allo stesso tempo, politiche che spingano il nostro sistema economico alla crescita nei settori più avanzati.


* Ordinario di Economia internazionale
Università di Tor Vergata, Roma


Secondo voi è più giusta una politica conservatrice, o liberista come più spesso si è denominata quella portata avanti da ForzaItalia?
E' giusto da un punto di vista etico imporre dazi sui prodotti di cui sopra?



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Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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fassbinder

Reg.: 29 Ago 2003
Messaggi: 1335
Da: reggio emilia (RE)
Inviato: 15-09-2003 10:57  
quote:



Secondo voi è più giusta una politica conservatrice, o liberista come più spesso si è denominata quella portata avanti da ForzaItalia?
E' giusto da un punto di vista etico imporre dazi sui prodotti di cui sopra?







Permettimi di dirti due cose.
Innanzi tutto trovo molto interessante la tua iniziativa, nel senso che mi pare giusto discutere delle questioni relative al protezionismo e al libero scambio.
Al contempo però ti ricordo che Forza Italia non è affatto un partito liberista. Basti vedere in questi due anni il numero di privatizzazioni che ha effettuato: praticamente nessuna, mentre l'Ulivo, durante il suo operato, ne fece moltissime, alcune molto difficoltose perchè riguardanti imprese colossali del nostro paese.
Forza Italia si è limitata ad aumentare le tasse e le imposte (IRAP, tassa sul possesso della TV- cioè il canone RAI, spese energetiche, spese sulla proprietà), e dall'altro lato ha diminuito le tasse sui passaggi di proprietà tra multi-miliardari (una vergogna) e sta facendo condoni edilizi a chi ha costruito abusivamente, con materiali non idonei all' uso abitativo ed in zone a rischio.
Io quando penso ad un paese liberista penso subito alla Gran Bretagna. Prova a chiedere ad un' inglese cosa pensa dell'operato dell'on. Silvio Berlusconi in Italia.
Per non parlare di Bossi. Dire che i cinesi «hanno costi dieci volte inferiori a quelli delle nostre imprese... nessuna regola umanitaria e sociale» significa da un lato ammettere il fallimento del governo Berlusconi, e dall' altro dimenticare i silenzi mantenuti quando gli imprenditori del nord-Italia bruciavano vivi gli immigrati che lavoravano nelle loro fabbriche, o li sfruttavano mantenendoli in condizioni di vita inaccettabili (a Gennaio, a Treviso, dormire all'aperto dopo aver fatto 10 ore in un' industria metalmeccanica non deve essere il massimo della vita ).




[ Questo messaggio è stato modificato da: fassbinder il 15-09-2003 alle 11:01 ]

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Matthew

Reg.: 07 Set 2003
Messaggi: 1164
Da: Reggio Emilia (RE)
Inviato: 15-09-2003 11:13  
...strano..anche qui si parla contro Forza Italia...ma che caso...
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Matthew

Reg.: 07 Set 2003
Messaggi: 1164
Da: Reggio Emilia (RE)
Inviato: 15-09-2003 11:15  
Io penso che si possono avere tutte le ragioni del mondo..ma buttare OGNI SINGOLO POST REPLY sull'attacco a Berluscono diventa poi anche un po stancante penso...questi non sono dialoghi ..sono arringhe da tribunale...uono può scrivere cio che vuole è vero..ma ogni post che apro c'è la stessa storia..
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fassbinder

Reg.: 29 Ago 2003
Messaggi: 1335
Da: reggio emilia (RE)
Inviato: 15-09-2003 11:32  
Vedi, verso la fine del 1994, ogni volta che accendevo la TV ho iniziato a vedere la sua faccia, parlava sempre lui, uno spot unico.
Nella seconda metà degli anni' 90 ha iniziato a riempire ogni città d'Italia con manifesti di grande evidenza, sempre con la sua faccia, sorridente, e con slogan accattivanti. L'ho sentito cantare, parlare dappertutto. Vedevo la partita di calcio della nazionale e dovevo per forza sentirmi il suo commento. Ha fatto perdere le staffe perfino alle persone più calme di questo mondo (Enzo Biagi, Dino Zoff).
Un giorno mi ha addirittura inviato personalmente una rivista in cui mi spiegava la storia della sua intera esistenza, giuro che l'ho letta tutta, e non sto scherzando: anche lì la sua faccia ovunque, mi spiegava che era un buon padre di famiglia, un buon marito, che era rimasto in ottimi rapporti di amicizia con la prima moglie, che i figli della prima adoravano anche la seconda, che la madre era preoccupata per la sua carriera politica. Insomma, l'On. Berlusconi ha fatto di tutto per comunicare con me, per parlarmi, per raccontarmi la sua vita, per fare amicizia, per ottenere la mia fiducia.
Tu mi stai dicendo che io dovrei dimenticare tutto questo ? Come faccio ? Ormai mi sono affezionato. Vorresti che non ci pensassi più ? Non posso, è diventata una cosa coinvolgente. Piuttosto come fai tu a vivere quei momenti di grande impatto emotivo e di comunicazione conitinuata ed incessante e poi di contro, questi in cui pretende il silenzio sulla sua persona ? Io vivo le cose in maniera più totalizzante.
Voleva a tutti i costi che si parlasse di lui ? Parliamone. Voleva che si parlasse di cose concrete e non di chiacchere ? Non vedo l'ora di iniziare a farlo. Non chiedetemi di dimenticarlo. Ormai è riuscito ad ottenere uno spazio indelebile nella mia vita. La sua continua presenza ha avuto gli effetti sperati. O forse no ?
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Matthew

Reg.: 07 Set 2003
Messaggi: 1164
Da: Reggio Emilia (RE)
Inviato: 15-09-2003 11:49  
vedi post accanto.
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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 15-09-2003 12:45  
Anch'io credo che al di là della semplice propaganda, nei fatti Berlusconi e soprattutto Forza Italia abbiano veramente tralasciato quella politica liberista di cui si vantavano di essere gli esponenti.
Proprio per questo nella domanda ho scritto che si denominava liberista, e non che lo fosse.

Ritoranando al tema del discorso, credo che si possa andare al di là del semplice caso italiano, visto che il minor costo nella produzione di beni di consumo generale nei paesi orientali, ha le sue conseguenze in tutti i paesi con un alto tenore di vita.
Egoisticamente, ma non per forza erroneamente, saremo tutti portati a promuovere una politica di difesa, imponendo dazi ai prodotti che con troppa semplicità sbaraglierebbero la concorrenza nel mercato interno.
Dovrebbe però essere un'iniziativa di tutto il Mercato Europeo,e non certo un atteggiamento solo italiano.
Ma è una decisione che porterà benefici nel lungo periodo?Può essere solo una soluzione provvisoria in attesa di trovare le giuste contromisure interne?Purtroppo(?) la Cina e l'estremo oriente sono i paesi in maggior via di sviluppo,nazioni con una forza lavoro in continua crescita, che sicuramente bisognerà cercare di coinvolgere in una situazione politico-economica di più ampio respiro per non rischiare di sostituire il loro ruolo attuale di secondomondo.
Le decisioni di ora caratterizzeranno il nostro futuro come poche altre scelte politiche economiche.L'Italia rischia di divenire un paese incentrato solo sul terziario, un settore che non può vivere indipendentemente da quello agricolo e industriale.
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pibedeoro

Reg.: 26 Giu 2003
Messaggi: 1866
Da: Carrara (MS)
Inviato: 16-09-2003 10:15  
Posso fareun ragionamento scemo? concedetemelo una volta (si lo so ne faccio tanti)... Quello che Bossi voleva dire o almeno quello che ha cercato di dire era solo il fatto che l'industria in Cina o in quei paesi l'haha un costo uguale a zero... sfruttamento lavro minorile, che credo Fassbinder ora come ora non ci sia in Italia.
Quindi se un paio di scarpe qua costa 100 perchè un impiegato in italia costa... la in cina costa 10 e seci mettiamo le spese di spediozione si può arrivare alla cifra di 40 - 50...
Ecco per cui iocompropoi le cosedella Cina a 50 e non le italiane a 100... Ora mi rendo conto che il libero scambio è comodo ed è bello "a vedersi" però o tutte le nostre aziende falliscono o ti rendi conto che una soluzione va trovata. il ragionamento penso fosse solo quello e ne haivoglia di dire che è colpa di Berlusconi se l'economia va male... se un impiegato ti costa 80 non puoi mettere le scarpe a 50... è matematica non politica.
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Non può piovere per sempre

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fassbinder

Reg.: 29 Ago 2003
Messaggi: 1335
Da: reggio emilia (RE)
Inviato: 16-09-2003 10:34  
L'economia va male da quando c'è la Casa delle libertà al governo. Questo non lo dico io, lo dice l'ISTAT, che Berlusconi definisce organo comunista (l'istituto di statistica ). Inoltre non è sempre vero che ciò che costa meno viene venduto maggiormente. Altrimenti avrebbero tutti la Panda come auto, invece, se dai un' occhiata alla strada più vicina, ti accorgerai che non è così. La concorrenza va accettata e sfidata, non temuta. Questo governo (incapace) invece crede di poter mettere barriere protezionistiche (nel 2003 ) noi abbiamo tantissime risorse, prima di tutte il turismo. Pensa che il cancelliere tedesco voleva passare da noi tutta l'estate (con al seguito famiglia, giornalisti di mezza europa, amici e collaboratori vari): immagina il flusso monetario. Poi il presidente del consiglio (on. Berlusconi) gli ha dato del nazista (lui che è alleato con Fini e Bossi da del nazista al leader della SPD tedesca ). E il cancelliere ha ovviamente annullato il viaggio. Poi non lamentiamoci se l'economia va male. E non va male perchè c'è la Cina: negli altri paesi europei, governati dalla destra o dalla sinistra non c'è tutta quella stagnazione che è esplosa con la vittoria della Casa delle libertà nel nostro paese. Quindi è proprio una questione di incapacità di questo governo.
Dare la colpa a chi produce a basso costo è proprio una cosa ridicola, degna di una "mente" riduzionista come quella di Umberto Bossi.

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[ Questo messaggio è stato modificato da: fassbinder il 16-09-2003 alle 10:35 ]

[ Questo messaggio è stato modificato da: fassbinder il 16-09-2003 alle 10:42 ]

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pibedeoro

Reg.: 26 Giu 2003
Messaggi: 1866
Da: Carrara (MS)
Inviato: 16-09-2003 11:23  
Allora dimmi te come potrebbero le nostre aziende fare dei prezzi concorrenziali senza lavoro in nero, senza sfruttamento minorile...
E a occhio e croce nella mia via qua fuori vedo soprattuto Atos, Yaris, quelle macchine da 7000 euro e non cevo troppe lancia o Ferrari... continuo a vedere punto epanda ma meno degli anni scorsi... di certo non vedo più mercedes o più porche... Se poi vuoi avere il prosciutto sugli occhi non è colpa mia ma non si può dare la colpa diun'economia solo a Berluconi e la colpa del liberismo è proprio del fatto che in ceti paesi i costi sono bassi rispetto anoi.. chiedi ad un operaiose vuolecampare con 2oo euro comeinvece succede in quei paesi...

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 16-09-2003 16:25  
FAssbinder le tue ultime affermazioni sull'economia europea sono errate.Adesso non ho il tempo per portarti dati precisi, ma la situazione di recessione è presente in tutta Europa, e in Inghilterra e Francia è peggio che da noi. Oltretutto era una recessione presente già nell'ultimo semestre governato dall'Ulivo.
Il turismo in calo, poi con la questione che hai citato te ha poca attinenza.
Avrò modo di essere più preciso.
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