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Autore esiste in Italia una cultura di destra?
xander77

Reg.: 12 Ott 2002
Messaggi: 2521
Da: re (RE)
Inviato: 08-05-2003 20:57  
Argomento, complesso, controverso e anche un po' ritrito, tornato alla ribalta nei giorni scorsi(come tutti gli anni, dopotutto) in occasione della festa del 25 aprile. Che ne pensate?
Più avanti magari dirò la mia...
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"Quando sarò grande non leggerò i giornali e non voterò. Così potrò lagnarmi che il governo non mi rappresenta. Poi quando tutto andrà a scatafascio, potrò dire che il sistema non funziona e giustificare la mia antica mancanza di partecipazione"

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 09-05-2003 11:29  
Esiste la cultura,e non nè di destra nè di sinistra.Semmai sono le persone che più le rappresentano che possono essere di diversi orientamenti politici.

Afferamndoche esista una cultura propria di un pensiero politico particolare coinvolgerebbe sicuaramente una discussione sulsignificato stesso di cultura, e sulla differenza sottilissima che vi è tra l'esporre cose colte e il dire cazzate.

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Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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missGordon

Reg.: 03 Gen 2002
Messaggi: 2327
Da: Roma (RM)
Inviato: 10-05-2003 23:56  
Destra e Cultura nella stassa frase?
Un paradosso...
il concetto stesso della politica di destra esula dalla cultura che per antonomasia è veicolo di idee rivoluzionarie.
Esiste una cultura di destra che non è ciò che universalmente viene definita cultura, ma strumento per la diffusione di idee demagogiche., che ha come scopo indottrinare il maggior numero di persone possibili...provate a leggere "la storia della civiltà Romana" di Indro Montanelli (magnifico giornalista per altro e uomo d'onore come direbbe il Bardo) capirete di che parlo...

ahh si...sono un'integralista!!

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"be bold and mighty forces will come to your aid" (goethe)

[ Questo messaggio è stato modificato da: missGordon il 11-05-2003 alle 00:53 ]

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Alessandro

Reg.: 12 Nov 2002
Messaggi: 1274
Da: Milano (MI)
Inviato: 12-05-2003 10:04  
La cultura legata alla politica esiste, probabilmente. Ed è una delle tante sub-culture esistenti.
L'idea rivoluzionaria della cultura non è del tutto vera, a mio parere; c'è anche quella conservatrice, che a volte è persino più rivoluzionaria e meno demagogica di quella che veicola(va) le idee marxiste e post.
Valgano, come esempio per tutti, i bellissimi scritti politici del più profondo poeta del Novecento (come lo definisce lo scorso premio Nobel per la Letteratura), Fernando Pessoa, illuminato conservatore dalle vedute molto ampie, spesso rivoluzionarie, ma non comunemente definibili "di sinistra".
Edizioni in italiano se ne trovano poche, purtroppo.
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Io sono tutti.

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Welles

Reg.: 18 Ott 2002
Messaggi: 438
Da: La Valletta (es)
Inviato: 12-05-2003 20:56  
si parla di Italia, quindi lasciamo stare gli stranieri tipo Pound, Tagore, lo stesso Tolkien...che ora non e' piu' di destra...prima si'...e chi se ne frega.
ma Papini, Prezzolini, D'Annunzio (che puo' piacere o no), Croce, Gentile, Gobetti dove li mettiamo.
La cultura e' (stata ) anche di destra.
Oggi non esiste , non vedo nomi , ne' teste, e lo stesso governo che prima ha tenuto in palmo di mano i c.d. professori ora li considera dei gran spaccapalle.
Diciamo che alla destra la cultura ha sempre dato fastidio, anche...se di destra.
al limite li si mette nel CD RAi (Veneziani, Alberoni).

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Voglio tutto, lo voglio subito!
Ma anche una poltroncina fra 30 anni mi andrebbe bene lo stesso (Giuliano Ferrara - 1968).

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Superzebe

Reg.: 25 Mag 2002
Messaggi: 3172
Da: Genova (GE)
Inviato: 13-05-2003 00:10  
L'ideologia di destra è più pratica e meno idealista di quella della sinistra e quindi gli intellettuali sono più spinti ad assumere posizioni idelogiche di sinistra. Non penso sia quindi un problema della destra ma pittosto un merito della sinistra. Anche se poi oltre alle lotte ideologiche la politica non ha bisogno tanto della cultura quanto del buonsenso e della onestà.
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Take off your shoes, hang up your wings
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Welles

Reg.: 18 Ott 2002
Messaggi: 438
Da: La Valletta (es)
Inviato: 13-05-2003 16:28  
..quindi, stando al governo attuale, di ...pure utopie!!!
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Superzebe

Reg.: 25 Mag 2002
Messaggi: 3172
Da: Genova (GE)
Inviato: 13-05-2003 17:32  
esattamente.
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Welles

Reg.: 18 Ott 2002
Messaggi: 438
Da: La Valletta (es)
Inviato: 13-05-2003 20:51  
vieteranno i sogni!
non si sa mai!
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xander77

Reg.: 12 Ott 2002
Messaggi: 2521
Da: re (RE)
Inviato: 13-05-2003 21:08  
bene, vedo che il topic dopo un inizio un po' in sordina piano piano cresce, mi fa piacere...
alcune considerazioni a ruota libera:
- la definizione cultura di destra è un po' superficiale e riduttiva me ne rendo conto, l'ho usata semplicemente per fini pratici, per entrare subito dentro alla discussione senza tanti preamboli
-credo che cultura e pensiero politico (di destra, di sinistra, conservatore, liberale, progressista, ecc...) non vadano visti come slegati: il pensiero politico è cultura dopotutto. Non credo lo sia invece la politica odierna, troppo innamorata del video, troppo lontana da contenuti e riflessioni interessanti, facile quindi vederla come "altra" o peggio strumentalizzante verso qualsiasi tipo di discorso culturale.
infine due domande :
1) per chi dice che una cultura di destra oggi non c'è o è molto povera, quanto credete che a tutto questo abbia contribuito il ventennio fascista e poi la tragedia della guerra? e come gli intelletuali di destra dovrebbero porsi verso questa parte della nostra storia?
2) quali sono i temi (o quali dovrebbero essere) propri di una cultura di destra per differenziarla da altre istanze intellettuali?
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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 13-05-2003 21:18  
Continuo nella mia tessi che se non si considera il pensiero politico come culura, e cioè escludendo la semplice divulgazione ed eventuale persuasione di idee nate allo scopo di influenzare direttamente il viver quotidiano, non si può parlare di cultura politicizzata.
La Allende ad esempio è famosa per i suoi romanzi da cui traspaiono le sue idee, ma che di certo non sono il motivo portante della sua notorietà.E' brava per la scrittura e non perchè sia di sinistra.
Stesso discorso per D'Annunzio.
I suoi romanzi, le sue poesie sono belle ed apolitiche dopotutto.
Lui è un personaggio di destra, ma la sua cultura è universale.

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Welles

Reg.: 18 Ott 2002
Messaggi: 438
Da: La Valletta (es)
Inviato: 14-05-2003 20:54  
Xander rispondo, o almeno tento, alle tue domande.
Indubbiamente il ventennio ha influito sulla cultura italiana perche' chi era di destra aveva paura a dirlo ed a scriverlo. La cultura dominante e' stata di sinista, sincera o per opportunismo, per vari decenni.
Cio' non ha impedito che vincesse il nobel , oltre a Quasimodo e Fo, anche il liberale Montale.Ma il premio viene dato in Svezia.
Ora pero'si assiste ad un riflusso senza fine che sta veramente inaridendo quanto di buono la cultura di sinistra ha fatto in tanti anni.
Dominano lo yuppismo , l'arrivismo e l'individualismo tipici di una cultura liberal e non certamente social-comunista.

La cultura di destra pone al centro dell'attenzione il singolo individuo , mentre le culture sia di sinistra che cattoliche, pongono al centro di tutto la massa, il popolo, la famiglia, insomma UN nucleo sociale.

I due pilastri su cui si basa la destra sono: il liberalismo in campo politico-sociale ed il liberismo in campo economico.

Poi c'e' il residuo storico di una destra reazionaria in doppio petto che ha fallito miseramente il suo scopo e che , pur essendo piu' vicina in un certo senso a certi bisogni, e' stata condannata dalla Storia ed ora si vuol far tornare in auge e parificare all'altra parte.
Magari cominciando dalla scuola con testi fatti ad hoc che rivalutino il ventennio e squalifichino la lotta partigiana fatta da 4 scalzacani manovrati da Mosca.
non amo essere prolisso...fine.





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moxfurbona

Reg.: 04 Mar 2003
Messaggi: 1194
Da: lucca (LU)
Inviato: 27-05-2003 23:31  
Ehilà ,rispolvero questo forum perchè penso la discussione sia ancora valida.Voglio dire la mia perchè si sa...chi dice politica dice Mox!
Credo che ,come ha detto qualcuno ,la cultura vera non sia nè di destra nè di sinistra ,perchè la cultura vera porta (o almeno dovrebbe) le persone a convergere su quella serie di valori che rende possibile la vita nella società.Ossia ci evita di campare nello 'stato di natura' di cui parla Hobbes.
Questi valori per essere condivisibili e condivisi devono (o almeno dovrebbero) piazzarsi a metà strada fra 'destra' e 'sinistra'.Come diceva il saggio Montesquieu ,che ha inventato un sacco di concetti chiave della politica moderna , 'La verità sta nel mezzo'.Faceva l'esempio anche osservando le attitudini degli italiani e degli europei.Al sud fa caldo e la gente si impigrisce ma è 'solare' ,aperta etc...Al nord viceversa fa freddo e le persone sono più chiuse ma anche più attive.Vi sembrerà una stronzata ma lui usa il clima per parlare di politica.Allo stesso modo destra e sinistra sono i due poli ,che non trovano conciliazione finchè entrambi non si sono avvicinati all'Equatore.
Per me più che di cultura si può parlare di 'impostazioni ' di 'sistemi sociali ed economici' ,di ' visioni del mondo' di destra o di sinistra.Visioni e impostazioni che derivano dalle riflessioni che uno fa leggendo libri ,magari di storia ,ossia acculturandosi.Ma la cultura reale è quando la riflessione ti porta ,pur nelle tue idee politicamente schierate ,a convergere per la necessità di convivere sui valori 'di mezzo'.
Per fare un esempio...De Gaulle era inequivocabilmente un uomo di destra ,credo sia anche stato amico del generale Massu ,che era uno che torturava atrocemente gli algerini durante la guerra civile del ' 58-' 62.Ma poichè era dotato di autentica cultura economica e politica è stato un grande statista perchè ha saputo mettere da parte la sua 'ideologia' per compiere scelte in nome del bene collettivo.
A chi invece diceva che liberismo e fascismo hanno le stesse basi ideologiche devo fare un appunto...il fascismo italiano cura gli interessi delle classi medio-alte ,da cui è foraggiato ,ma la visione corporativa dello Stato e della società del Duce hanno poco a che fare col liberismo.Uno nasce nell' 800 ,l'altro coi partiti di massa cioè un secolo dopo.Poichè la politica è strettamente connessa alla società ,un po' come il diritto ,è chiaro che il fascismo è influenzato dal liberismo ma si distingue nettamente da questa visione (che oltretutto è legato alla sola economia ,non investe tutti gli altri settori della vita civile come farà invece il fascismo e in generale i regimi autoritari o totalitaristi...)
perchè si radica in un contesto storico-sociale assai diverso.Io credo che il liberismo economico abbia dimostrato nei fatti di essere migliore del suo antagonista ,l'economia pianificata ,ma che entrambe perdano il confronto con le economie miste ossie con la ' soluzione di mezzo' ,suggerita in tutto e per tutto da questo Montesquieu.
Riguardo al quesito 'la guerra mondiale incide o no sulla mancanza di cultura di destra' il discorso si complica.Certo non li aiuta sapere che i loro ultimi personaggi di spicco erano Mussolini e Hitler.Neppure Reagan era un sant'uomo nè la Tatcher ha fatto qualcosa per farsi amare...Se vuoi sapere la mia scomoda idea ,la destra torna ad avere un 'potenziale culturale' se ad esempio si diffonde molto il terrorismo degli integralisti islamici.Perchè questo ti permette di rivalutare schemi della destra ,visioni del mondo di destra (stile 'Ognuno a casa sua') con i fatti che magari ti danno ragione.Non fraintendete ,niente contro l'Islam ,ma è ipocrita dire che se accadessero episodi stile Twin Towers in paesi che NON sono gli Usa ,resterebbe in piedi quella giustificazione teorica (certo non pratica) che si può tentare di dare ai kamikaze dell'11 settembre.
Se arrivassimo davvero allo scontro fra civiltà ecco che allora ,la realtà quotidiana ,ci porterebbe ad elaborare culture ,o sub-culture come qualcuno del forum ha detto ,di destra ,magari con punte di razzismo ma magari giustificate anche da fattori economici.
Il fascismo ad esempio si afferma per la PAURA della piccola-media-grande borghesia e di una parte dei cattolici del comunismo ,che in Russia ammazzava anche i Kulaki ,che non erano aristocratici ma solo piccoli proprietari terrieri.Non so se capite cosa voglio dire...
Cerco di farvi capire queste farneticazioni con una parentesi storica :il progresso del 1700-1800 fa accantonare la paura del divino che aveva costretto Galileo all'abiura.
Darwin dice che l'uomo non l'ha creato Dio e le condizioni socio-economiche gli permettono di non essere mandato al rogo ma anzi si apre una bellissima stagione culturale contraddistinta dalla fiducia nell'uomo e nel progresso ,anzichè in una concezione economica di destra o di sinistra.
Però sono i soldoni a muovere il mondo ,lo stesso Marx dice che l'economia è BAU (struttura) e tutto il resto UBERBAU (sovrastruttura).
Così nell' 800 si afferma il liberismo perchè la cultura appartiene solo ai ceti elevati che ovviamente non pensano ,o non vogliono pensare ,che il mondo di cui loro stessi sono 'padroni' sia marcio per colpa del loro atteggiamento economico.I tarli però ci sono e la situazione degenera nel capitalismo e poi nell'Imperialismo.Nel ' 900 con la cultura che diventa di massa ed i primi suffragi (quasi) universali le masse lavoratrici hanno modo di studiare ed elaborare proprie visioni del mondo che a volte sono bacate ma spesso sono molto più 'al passo coi tempi' rispetto al vecchio liberismo e forniscono spunti e suggerimenti per risolvere i problemi dell'epoca.Il timore della minoranza ricca nei confronti le masse lavoratrici porta alla deriva di destra dell'inizio del ' 900.
Et voilà...la storia dell'uomo (e 4 anni di studi...) racchiusi in 10 righe...
Questi discorsi c'entrano qualcosa con l'argomento iniziale del formu che ho poco saggiamente deciso di riesumare? Boh...
E' che oggi ho dato un esame e sono così su di giri che mi rintrono su 'ste cose invece di guardare un film!

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Welles

Reg.: 18 Ott 2002
Messaggi: 438
Da: La Valletta (es)
Inviato: 28-05-2003 13:30  
se ti riferisci a me ti invito a rileggere il mio post perche' non HO MAI SCRITTO che fascismo e liberalismo hanno le stesse basi ideologiche!
e' una tua interpretazione errata.
il fascismo sorge da una costola del socialismo e poi e' degenerato.
il fascismo e' molto piu' vicino al socialcomunismo ed al cattolicesimo che non al liberalismo.
cosa diversa e' dire, come dico adesso, che la destra sta al governo grazie agli eredi del fascismo.



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Welles

Reg.: 18 Ott 2002
Messaggi: 438
Da: La Valletta (es)
Inviato: 28-05-2003 13:32  
cmq e' bello vedere che uno apre un post..fa domande.. e poi...puff!
haaaa!!!

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