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Autore Tasse uguali per tutti?
DottorDio

Reg.: 12 Lug 2004
Messaggi: 7645
Da: Abbadia S.S. (SI)
Inviato: 04-09-2005 10:50  
quote:
In data 2005-09-03 14:11, Hamish scrive:
Per quanto riguarda l'eredità credo che sia giusto non tassare quando si tratta di redditi e proprietà di valora basso o medio.Ma quando si tratta di grossi immobili e di vere e proprie fortune l'esenzione non ha più alcun senso.



quoto!
_________________
Geppetto è stato l'unico uomo ad aver fatto un figlio con una sega

Attention: Dieu est dans cette boite comme ailleurs et partout!

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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 04-09-2005 11:33  
quote:
In data 2005-09-04 10:49, DottorDio scrive:
quote:
In data 2005-09-01 13:41, ipergiorg scrive:

Cmq non è un'idea del solo Berlusca. Il governo Prodi abbasso l'ultima aliquota (e solo quella!) di più punti percentuali del berlusca. Dal 51 al 45 se non erro.



Ohiohi!
Ma possibile che qui si continui a marciare su dati manipolati a proprio piacimento?
Mi riferisco anche a Futurist: Berlusconi l'aliquota maggiore l'ha portata dal 45% al 39%, la tassa di solidarietà è solo una tassa temporanea, quindi se la matematica non è un'opinione l'abbassamento è di 6 punti percentuali ed è un abbassamento pari a quello di Prodi, ça va?




guarda il succo era cmq questo

"non è un'idea del solo Berlusca"

per ora il contributo di solidarietà c'è. Aspettiamo la prossima finanziaria per vedere se effettivamente si va al 39%

_________________
Spock: We must acknowledge once and for all that the purpose of diplomacy is to prolong a crisis.

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Futurist

Reg.: 30 Giu 2005
Messaggi: 1290
Da: firenze (FI)
Inviato: 04-09-2005 12:30  
quote:
In data 2005-09-04 10:49, DottorDio scrive:

L'aliquota unica è solo un modo come un altro modo per incentivare il divario tra ricchi e poveri che non fa altro che portare meno soldi allo stato.
Sarebbe più sensato combattere l'evasione in maniera concreta.

Poi abbattiamo un'altra leggenda metropolitana: Berlusconi ha abbassato le tasse...ma pffff!
L'abbassamento sostanziale è stato per la sua aliquota, mentre per gli altri si tratta di pochi spiccioli che poi molte tasse indirette sono state aumentate e i finanziamenti ai comuni drasticamente dimuniti costringendo molti comuni a eliminare diverse manifestazioni culturali.
ma che belle cose!




La ridistribuzione della ricchezza con le tasse è una pia illusione comunista.
Nel momento in cui un sistema economico consente di rendere, con il trascorrere del tempo, i poveri meno poveri, che importanza può avere che i ricchi diventino più ricchi.
Facendo un esempio tipicamente comunista si può paragonare il PIL ad una torta... è verissimo che i ricchi attualmente si pigliano la fetta più grande, mentre i poveri la più piccola; ma è anche vero che le dimensioni della torta aumentano con una certa rapidità, facendo crescere la fetta in mano a ciascuno. Esistono poi sistemi economici in cui suddetta torta, per motivi che spesso sfuggono ai nostri canoni di etica egualitaria, cresce più rapidamente (come nel sistema liberale). La pratica ci insegna che abbassare le tasse catalizza ulteriormente la crescita della torta, aumentando sì il divario tra ricchi e poveri, ma rendendo anche tutti più ricchi di prima che è quello che veramente conta.

Se poi i comuni hanno meno finanziamenti di prima forse è perchè prima ne avevano troppi. E comunque a comuni che hanno diminuito i servizzi se ne contrappongono altri che l'hanno aumentati. In realtà esistono solo amministrazioni più valide ed altre che per giustificare i propri insuccessi usano la diminuzione dei contributi come caprio espiatorio.
E per inciso le manifestazioni culturali dovrebbero essere in grado di autofinaziarsi (come le Olimpiadi, come gli spettacoli di Benigni, come la festa dell'Unità), altrimenti vuol dire che non interessano a nessuno e quindi non ha senso che esistano.

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Hellboy

Reg.: 22 Ago 2003
Messaggi: 4287
Da: Rio Bo (es)
Inviato: 04-09-2005 14:24  
quote:
In data 2005-09-03 14:07, ipergiorg scrive:
quote:
In data 2005-09-03 13:27, Hellboy scrive:
ma non dire fregnacce.
le tasse sulla casa ci sono.
ma quando io acquisto una casa da vivo pago altre tasse.
perche' non dovrei pagarle se l'acquisizione è mortis causa.
un conto è pagare sul reddito.
un'altro conto è pagare sul trasferimento di un bene.
sono principi che insegnano alle superiori.
tu cerchi di arrampicarti sui vetri, ma fallisci in modo impietoso.

metti sullo stesso piano un povero cristo che ha lavorato una vita per acquistare un buco di casa e il figlio di don ciccillo che si ritrova opla' ... proprietario di qualcosa per cui non ha mai fatto alcuna fatica.
casomai ha faticato il padre.
quindi è sacrosanto che paghi l'acquisizione.




don ciccillo?? Guarda che il limite era così basso che praticamente nessuna eredità comprendente un solo immobile era esente da tasse. Prova a immaginare il caso di un 18enne di famiglia medio bassa che perde i genitori in un incidente e si ritrova da pagare le tasse sulla casa lasciatagli come unica eredità dai genitori.
Prova a farti un po' di conti sulla tua famiglia e vedrai se la nuova esenzione dell'eredità non conviene pure a te.





continui a far finta di non capire.
non sto parlando della prima casa che è giusto sia esente da redditi, anche dall'ICI.
ma della 2^ 3^ ecc. che non mi risulta siano beni di prima necessita'.

vedi abbiamo due situazioni personali e familiari agli opposti.
non voglio dire di piu' perche' cadrei nell'offesa.

_________________

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Hellboy

Reg.: 22 Ago 2003
Messaggi: 4287
Da: Rio Bo (es)
Inviato: 04-09-2005 14:25  
quote:
In data 2005-09-03 14:07, ipergiorg scrive:
quote:
In data 2005-09-03 13:27, Hellboy scrive:
ma non dire fregnacce.
le tasse sulla casa ci sono.
ma quando io acquisto una casa da vivo pago altre tasse.
perche' non dovrei pagarle se l'acquisizione è mortis causa.
un conto è pagare sul reddito.
un'altro conto è pagare sul trasferimento di un bene.
sono principi che insegnano alle superiori.
tu cerchi di arrampicarti sui vetri, ma fallisci in modo impietoso.

metti sullo stesso piano un povero cristo che ha lavorato una vita per acquistare un buco di casa e il figlio di don ciccillo che si ritrova opla' ... proprietario di qualcosa per cui non ha mai fatto alcuna fatica.
casomai ha faticato il padre.
quindi è sacrosanto che paghi l'acquisizione.




don ciccillo?? Guarda che il limite era così basso che praticamente nessuna eredità comprendente un solo immobile era esente da tasse. Prova a immaginare il caso di un 18enne di famiglia medio bassa che perde i genitori in un incidente e si ritrova da pagare le tasse sulla casa lasciatagli come unica eredità dai genitori.
Prova a farti un po' di conti sulla tua famiglia e vedrai se la nuova esenzione dell'eredità non conviene pure a te.





dimenticavo: l'esenzione sulla prima casa è opera del governo di centrosinistra.
Berlusconi l'ha estesa a tutto e tutti.
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Hellboy

Reg.: 22 Ago 2003
Messaggi: 4287
Da: Rio Bo (es)
Inviato: 04-09-2005 14:32  
quote:
In data 2005-09-03 14:07, ipergiorg scrive:
quote:
In data 2005-09-03 13:27, Hellboy scrive:
ma non dire fregnacce.
le tasse sulla casa ci sono.
ma quando io acquisto una casa da vivo pago altre tasse.
perche' non dovrei pagarle se l'acquisizione è mortis causa.
un conto è pagare sul reddito.
un'altro conto è pagare sul trasferimento di un bene.
sono principi che insegnano alle superiori.
tu cerchi di arrampicarti sui vetri, ma fallisci in modo impietoso.

metti sullo stesso piano un povero cristo che ha lavorato una vita per acquistare un buco di casa e il figlio di don ciccillo che si ritrova opla' ... proprietario di qualcosa per cui non ha mai fatto alcuna fatica.
casomai ha faticato il padre.
quindi è sacrosanto che paghi l'acquisizione.




don ciccillo?? Guarda che il limite era così basso che praticamente nessuna eredità comprendente un solo immobile era esente da tasse. Prova a immaginare il caso di un 18enne di famiglia medio bassa che perde i genitori in un incidente e si ritrova da pagare le tasse sulla casa lasciatagli come unica eredità dai genitori.
Prova a farti un po' di conti sulla tua famiglia e vedrai se la nuova esenzione dell'eredità non conviene pure a te.





bhe io praticamente sono la famiglia di me stesso.
io mi mantengo da 6 anni col mio stipendio.
se invece tu puoi pewrmetterti a quasi 30 anni di essere ancora disoccupato è evidente che, forse, vivi di rendita immobiliare ed allora si capisce il tutto.
è una battuta, ma potreebbe essere anche la realta'.
in ogni caso, siccome non vivi d'aria, qualcuno pur ti manterra.
ed allora in tale situazione sarebbe , per pudore, molto piu' facile star zitti e godersi la vita che finora, ma attenzione perche' non dura in eterno, ti è stato - e non per merito tuo - concesso di condurre.

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Hellboy

Reg.: 22 Ago 2003
Messaggi: 4287
Da: Rio Bo (es)
Inviato: 04-09-2005 14:36  
non c'e' l'ho fatta a mantenere i miei proponimenti.
ma alle volte non è possibile .
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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 04-09-2005 15:20  
Rossi: la flat-tax? Un'idea per il programma dell'Unione
di Roberto Bagnoli

«È un errore liquidare frettolosamente la discussione sulla flat-tax, la sinistra deve sforzarsi di capire cosa è contenuto in quel dibattito». Nicola Rossi, deputato diessino, economista riformista e consulente di Massimo D’Alema sin dai tempi di Palazzo Chigi, rilancia una sfida culturale che lui stesso, insieme ad altri economisti, nel 1997 propose al governo Prodi.

La flat-tax è, per antonomasia, l’aliquota unica «inventata» dal padre del liberismo americano Milton Friedman e recentemente entrata nel programma economico di Angela Merkel. Guardi che è già stata bocciata da tutta la sinistra, Rutelli, Bersani e Letta in prima persona...

«Ho visto, ma ritengo che il problema non sia tanto quello di proporre o meno una flat-tax, il punto da comprendere è un altro: la progressività del sistema fiscale non è data dalla struttura delle aliquote, ma dall’insieme delle stesse aliquote oltre a detrazioni e deduzioni».

Il centrosinistra ha combattuto una battaglia epocale contro le due aliquote di Berlusconi e ora lei ne propone una sola?

«Non ho nessuna intenzione di proporre la flat-tax ma vorrei che la sinistra comprendesse che il principio di progressività affermato dalla Costituzione non lo si ritrova solo nelle aliquote ma nell’intero complesso delle entrate e delle uscite del bilancio dello Stato».

Eppure la Germania e la Grecia ci stanno pensando, mentre quasi tutti i Paesi dell’Est la adottano con successo da molti anni...

«La flat-tax può essere affascinante in quanto il suo grado di semplificazione è straordinario ma non è certo questo che deve guidarci oggi per definire una politica fiscale per l’Italia».

Spieghiamo bene questa cosa della progressività...

«Nella dottrina economica non c’è nessuno che, dal punto di vista teorico, collega le aliquote alla progressività. La sinistra italiana non ha mai compreso bene che la progressività deve essere una proprietà del sistema di entrate e di uscite. In altre parole si può avere, come è adesso, una imposta personale molto progressiva cui si affianca una struttura della spesa molto regressiva. Il risultato finale è che si trasferiscono soldi ai ricchi».

Facciamo un esempio.

«Il caso delle pensioni. Il sistema precedente la riforma Dini avvantaggiava in misura significativa le pensioni di maggiore importo. E’ stato uno spostamento subdolo di risorse verso la parte più abbiente del Paese. Altro esempio è quello dell’Università: il sistema, ieri gratuito oggi largamente sovvenzionato, favorisce chiaramente i ricchi».

La Merkel parla di una aliquota secca del 25% e di abolire tutte le 418 deduzioni e detrazioni.. .

«Abolirle tutte è un nonsenso. Gli effetti redistributivi sarebbero intollerabili. Se, invece, come nel mio lavoro di otto anni fa si riduce l’intero sistema di sussidi di assistenza e di trasferimenti alle famiglie a una sola detrazione mirata alle fasce più deboli, la progressività aumenta. In quel caso era un vero risultato di sinistra».

Nel 1997 lei propose una flat-tax del 35%. Oggi che aliquota vede?

«Con l’attuale struttura dei conti pubblici direi che sarebbe molto difficile andare sotto il 30%».

Quanto costerebbe?

«In teoria potrebbe anche non costare niente. Secondo il nostro studio l’operazione era stata immaginata a costo zero. Ma coinvolgeva una riallocazione delle risorse pari a 80-90 mila miliardi di lire. Una portata molto ampia. In questo momento, dopo un decennio di continui interventi sul fronte fiscale, sociale e del mercato del lavoro, non penso che il Paese debba essere sottoposto a una operazione distributiva di questa portata. Un po’ di tranquillità non farebbe male agli italiani».

Torniamo all’Ulivo. Tutti hanno tuonato contro la flat-tax. Non teme di aprire una discussione infinita proprio in fase di preparazione del programma?

«Come ho detto non ha nessun senso in questa fase proporre la flat-tax. Si può anche dire che è inapplicabile ma, soprattutto in una prospettiva di governo, bisogna riflettere sul fatto che oggi non pochi capitoli di spesa - in primis l’università - avvantaggino i ricchi».

C’è un problema culturale non secondario. La flat-tax è patrimonio dei falchi del liberismo. Come la mettiamo con Bertinotti?

«Se fossi in Bertinotti mi porrei molto seriamente l’equità del bilancio dello Stato nella sua interezza. Avere nove aliquote come nell’Italia di qualche decennio fa e la diseguaglianza più elevata in Europa non dovrebbe piacergli particolarmente».

da Il Corriere della Sera, 2 settembre 2005
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Hellboy

Reg.: 22 Ago 2003
Messaggi: 4287
Da: Rio Bo (es)
Inviato: 04-09-2005 18:51  
se vuoi rispondi a quello che ho scritto.
di proponimenti elettorali non ne ho la necessita'.
glissa...glissa...


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DottorDio

Reg.: 12 Lug 2004
Messaggi: 7645
Da: Abbadia S.S. (SI)
Inviato: 04-09-2005 21:18  
quote:
In data 2005-09-04 15:20, ipergiorg scrive:
Rossi: la flat-tax? Un'idea per il programma dell'Unione
di Roberto Bagnoli

«È un errore liquidare frettolosamente la discussione sulla flat-tax, la sinistra deve sforzarsi di capire cosa è contenuto in quel dibattito». Nicola Rossi, deputato diessino, economista riformista e consulente di Massimo D’Alema sin dai tempi di Palazzo Chigi, rilancia una sfida culturale che lui stesso, insieme ad altri economisti, nel 1997 propose al governo Prodi.

La flat-tax è, per antonomasia, l’aliquota unica «inventata» dal padre del liberismo americano Milton Friedman e recentemente entrata nel programma economico di Angela Merkel. Guardi che è già stata bocciata da tutta la sinistra, Rutelli, Bersani e Letta in prima persona...

«Ho visto, ma ritengo che il problema non sia tanto quello di proporre o meno una flat-tax, il punto da comprendere è un altro: la progressività del sistema fiscale non è data dalla struttura delle aliquote, ma dall’insieme delle stesse aliquote oltre a detrazioni e deduzioni».

Il centrosinistra ha combattuto una battaglia epocale contro le due aliquote di Berlusconi e ora lei ne propone una sola?

«Non ho nessuna intenzione di proporre la flat-tax ma vorrei che la sinistra comprendesse che il principio di progressività affermato dalla Costituzione non lo si ritrova solo nelle aliquote ma nell’intero complesso delle entrate e delle uscite del bilancio dello Stato».

Eppure la Germania e la Grecia ci stanno pensando, mentre quasi tutti i Paesi dell’Est la adottano con successo da molti anni...

«La flat-tax può essere affascinante in quanto il suo grado di semplificazione è straordinario ma non è certo questo che deve guidarci oggi per definire una politica fiscale per l’Italia».

Spieghiamo bene questa cosa della progressività...

«Nella dottrina economica non c’è nessuno che, dal punto di vista teorico, collega le aliquote alla progressività. La sinistra italiana non ha mai compreso bene che la progressività deve essere una proprietà del sistema di entrate e di uscite. In altre parole si può avere, come è adesso, una imposta personale molto progressiva cui si affianca una struttura della spesa molto regressiva. Il risultato finale è che si trasferiscono soldi ai ricchi».

Facciamo un esempio.

«Il caso delle pensioni. Il sistema precedente la riforma Dini avvantaggiava in misura significativa le pensioni di maggiore importo. E’ stato uno spostamento subdolo di risorse verso la parte più abbiente del Paese. Altro esempio è quello dell’Università: il sistema, ieri gratuito oggi largamente sovvenzionato, favorisce chiaramente i ricchi».

La Merkel parla di una aliquota secca del 25% e di abolire tutte le 418 deduzioni e detrazioni.. .

«Abolirle tutte è un nonsenso. Gli effetti redistributivi sarebbero intollerabili. Se, invece, come nel mio lavoro di otto anni fa si riduce l’intero sistema di sussidi di assistenza e di trasferimenti alle famiglie a una sola detrazione mirata alle fasce più deboli, la progressività aumenta. In quel caso era un vero risultato di sinistra».

Nel 1997 lei propose una flat-tax del 35%. Oggi che aliquota vede?

«Con l’attuale struttura dei conti pubblici direi che sarebbe molto difficile andare sotto il 30%».

Quanto costerebbe?

«In teoria potrebbe anche non costare niente. Secondo il nostro studio l’operazione era stata immaginata a costo zero. Ma coinvolgeva una riallocazione delle risorse pari a 80-90 mila miliardi di lire. Una portata molto ampia. In questo momento, dopo un decennio di continui interventi sul fronte fiscale, sociale e del mercato del lavoro, non penso che il Paese debba essere sottoposto a una operazione distributiva di questa portata. Un po’ di tranquillità non farebbe male agli italiani».

Torniamo all’Ulivo. Tutti hanno tuonato contro la flat-tax. Non teme di aprire una discussione infinita proprio in fase di preparazione del programma?

«Come ho detto non ha nessun senso in questa fase proporre la flat-tax. Si può anche dire che è inapplicabile ma, soprattutto in una prospettiva di governo, bisogna riflettere sul fatto che oggi non pochi capitoli di spesa - in primis l’università - avvantaggino i ricchi».

C’è un problema culturale non secondario. La flat-tax è patrimonio dei falchi del liberismo. Come la mettiamo con Bertinotti?

«Se fossi in Bertinotti mi porrei molto seriamente l’equità del bilancio dello Stato nella sua interezza. Avere nove aliquote come nell’Italia di qualche decennio fa e la diseguaglianza più elevata in Europa non dovrebbe piacergli particolarmente».

da Il Corriere della Sera, 2 settembre 2005



E con ciò?
non è stato detto di proporre la flat-tax, ma solamente di ragionarci sopra e di non scartarla subito su due piedi.
Non ci vedo niente di male, poi una tassazione unica al 30-35% non mi sembra una cosa molto democratica visto che gli stipendi bassi si vederebbero ulteriormente incentivato il peso delle imposte.
Cmq rispondi alle questioni sollvete da Hellboy che son curioso anch'io
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Hellboy

Reg.: 22 Ago 2003
Messaggi: 4287
Da: Rio Bo (es)
Inviato: 06-09-2005 20:35  
quote:
In data 2005-09-04 21:18, DottorDio scrive:
quote:
In data 2005-09-04 15:20, ipergiorg scrive:
Rossi: la flat-tax? Un'idea per il programma dell'Unione
di Roberto Bagnoli

«È un errore liquidare frettolosamente la discussione sulla flat-tax, la sinistra deve sforzarsi di capire cosa è contenuto in quel dibattito». Nicola Rossi, deputato diessino, economista riformista e consulente di Massimo D’Alema sin dai tempi di Palazzo Chigi, rilancia una sfida culturale che lui stesso, insieme ad altri economisti, nel 1997 propose al governo Prodi.

La flat-tax è, per antonomasia, l’aliquota unica «inventata» dal padre del liberismo americano Milton Friedman e recentemente entrata nel programma economico di Angela Merkel. Guardi che è già stata bocciata da tutta la sinistra, Rutelli, Bersani e Letta in prima persona...

«Ho visto, ma ritengo che il problema non sia tanto quello di proporre o meno una flat-tax, il punto da comprendere è un altro: la progressività del sistema fiscale non è data dalla struttura delle aliquote, ma dall’insieme delle stesse aliquote oltre a detrazioni e deduzioni».

Il centrosinistra ha combattuto una battaglia epocale contro le due aliquote di Berlusconi e ora lei ne propone una sola?

«Non ho nessuna intenzione di proporre la flat-tax ma vorrei che la sinistra comprendesse che il principio di progressività affermato dalla Costituzione non lo si ritrova solo nelle aliquote ma nell’intero complesso delle entrate e delle uscite del bilancio dello Stato».

Eppure la Germania e la Grecia ci stanno pensando, mentre quasi tutti i Paesi dell’Est la adottano con successo da molti anni...

«La flat-tax può essere affascinante in quanto il suo grado di semplificazione è straordinario ma non è certo questo che deve guidarci oggi per definire una politica fiscale per l’Italia».

Spieghiamo bene questa cosa della progressività...

«Nella dottrina economica non c’è nessuno che, dal punto di vista teorico, collega le aliquote alla progressività. La sinistra italiana non ha mai compreso bene che la progressività deve essere una proprietà del sistema di entrate e di uscite. In altre parole si può avere, come è adesso, una imposta personale molto progressiva cui si affianca una struttura della spesa molto regressiva. Il risultato finale è che si trasferiscono soldi ai ricchi».

Facciamo un esempio.

«Il caso delle pensioni. Il sistema precedente la riforma Dini avvantaggiava in misura significativa le pensioni di maggiore importo. E’ stato uno spostamento subdolo di risorse verso la parte più abbiente del Paese. Altro esempio è quello dell’Università: il sistema, ieri gratuito oggi largamente sovvenzionato, favorisce chiaramente i ricchi».

La Merkel parla di una aliquota secca del 25% e di abolire tutte le 418 deduzioni e detrazioni.. .

«Abolirle tutte è un nonsenso. Gli effetti redistributivi sarebbero intollerabili. Se, invece, come nel mio lavoro di otto anni fa si riduce l’intero sistema di sussidi di assistenza e di trasferimenti alle famiglie a una sola detrazione mirata alle fasce più deboli, la progressività aumenta. In quel caso era un vero risultato di sinistra».

Nel 1997 lei propose una flat-tax del 35%. Oggi che aliquota vede?

«Con l’attuale struttura dei conti pubblici direi che sarebbe molto difficile andare sotto il 30%».

Quanto costerebbe?

«In teoria potrebbe anche non costare niente. Secondo il nostro studio l’operazione era stata immaginata a costo zero. Ma coinvolgeva una riallocazione delle risorse pari a 80-90 mila miliardi di lire. Una portata molto ampia. In questo momento, dopo un decennio di continui interventi sul fronte fiscale, sociale e del mercato del lavoro, non penso che il Paese debba essere sottoposto a una operazione distributiva di questa portata. Un po’ di tranquillità non farebbe male agli italiani».

Torniamo all’Ulivo. Tutti hanno tuonato contro la flat-tax. Non teme di aprire una discussione infinita proprio in fase di preparazione del programma?

«Come ho detto non ha nessun senso in questa fase proporre la flat-tax. Si può anche dire che è inapplicabile ma, soprattutto in una prospettiva di governo, bisogna riflettere sul fatto che oggi non pochi capitoli di spesa - in primis l’università - avvantaggino i ricchi».

C’è un problema culturale non secondario. La flat-tax è patrimonio dei falchi del liberismo. Come la mettiamo con Bertinotti?

«Se fossi in Bertinotti mi porrei molto seriamente l’equità del bilancio dello Stato nella sua interezza. Avere nove aliquote come nell’Italia di qualche decennio fa e la diseguaglianza più elevata in Europa non dovrebbe piacergli particolarmente».

da Il Corriere della Sera, 2 settembre 2005



E con ciò?
non è stato detto di proporre la flat-tax, ma solamente di ragionarci sopra e di non scartarla subito su due piedi.
Non ci vedo niente di male, poi una tassazione unica al 30-35% non mi sembra una cosa molto democratica visto che gli stipendi bassi si vederebbero ulteriormente incentivato il peso delle imposte.
Cmq rispondi alle questioni sollvete da Hellboy che son curioso anch'io





ti conviene lasciar perdere.
sono stato contattato in pvt...ed è meglio sorvolare...ma alto....altissimo!!!

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