FilmUP.com > Forum > Attualità - CONDANNATI: finalità rieducativa delle pene - reinserimento nella società
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FilmUP Forum Index > Zoom Out > Attualità > CONDANNATI: finalità rieducativa delle pene - reinserimento nella società   
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Autore CONDANNATI: finalità rieducativa delle pene - reinserimento nella società
mulaky

Reg.: 09 Lug 2002
Messaggi: 32104
Da: Catania (CT)
Inviato: 03-05-2005 18:56  
quote:
In data 2004-11-24 13:26, Tenenbaum scrive:
per quanto mi riguarda vi sono persone che dovrebbero essere allontanate dalla società perchè non possono essere rieducate



sono d'accordo. e in più, altro che ore di aria (si chiama così?), televisione in comune, studio, ecc. io manderei molti ai lavori forzati, a lavorare i campi, programmi antiquinamento, insomma manodopera a gratis...
_________________
What you fear in the night in the day comes to call anyway

Well darling if the shit came out then, I suppose that the shit went in

(A.D.)

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marcomond

Reg.: 25 Nov 2001
Messaggi: 1968
Da: varese (VA)
Inviato: 04-05-2005 10:52  
quote:
In data 2005-05-03 17:17, DottorDio scrive:

L'ergastolo e la pena di morte sono cose da evitare perchè a mio parere disumane




No amico, è disumano uno stupro...è disumano un atto di pedofilia, è disumano un atto di terrorismo, l'omicidio di un bambino, l'uccisione a sangue freddo di una prostituta piuttosto che di un gioielliere...purtroppo ci sono crimini, volontari e premeditati che non possono essere esenti dal giudizio di una pena quale l'ergastolo, se non la morte (anche se è il caso estremo...). In certi paesi, dopo due imputazioni di reato sessuale in recidiva non esci più dal carcere. In altri esiste la castrazione chimica per i recidivi di stupro. I terroristi scontano ergastoli pari a 462 anni e un omicidio premeditato, accertato conta il carcere a vita con l'imputazione di cifre pari ad un ergastolo per vittima. In molti casi, pena è la morte. Tralasciamo l'ultima accezione sull'esecuzione capitale. Ma il resto? In Italia invece ti ammazzo, vengo processato in direttissima e mi faccio 15 anni, che diventano 10 per tempistiche burocratiche e 8 per buona condotta. Complimenti. In Italia ti violento e quando vengo pizzicato si scopre che avevo alle spalle già 2 se non 3 accuse identiche al mio reato...i reati minori sono stati depenalizzati e così via...sarà colpa anche della politica ma è radicato nel tessuto più interno della nostra società italiana questo problema...

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DottorDio

Reg.: 12 Lug 2004
Messaggi: 7645
Da: Abbadia S.S. (SI)
Inviato: 04-05-2005 23:37  
quote:
In data 2005-05-04 10:52, marcomond scrive:
quote:
In data 2005-05-03 17:17, DottorDio scrive:

L'ergastolo e la pena di morte sono cose da evitare perchè a mio parere disumane




No amico, è disumano uno stupro...è disumano un atto di pedofilia, è disumano un atto di terrorismo, l'omicidio di un bambino, l'uccisione a sangue freddo di una prostituta piuttosto che di un gioielliere...purtroppo ci sono crimini, volontari e premeditati che non possono essere esenti dal giudizio di una pena quale l'ergastolo, se non la morte (anche se è il caso estremo...). In certi paesi, dopo due imputazioni di reato sessuale in recidiva non esci più dal carcere. In altri esiste la castrazione chimica per i recidivi di stupro. I terroristi scontano ergastoli pari a 462 anni e un omicidio premeditato, accertato conta il carcere a vita con l'imputazione di cifre pari ad un ergastolo per vittima. In molti casi, pena è la morte. Tralasciamo l'ultima accezione sull'esecuzione capitale. Ma il resto? In Italia invece ti ammazzo, vengo processato in direttissima e mi faccio 15 anni, che diventano 10 per tempistiche burocratiche e 8 per buona condotta. Complimenti. In Italia ti violento e quando vengo pizzicato si scopre che avevo alle spalle già 2 se non 3 accuse identiche al mio reato...i reati minori sono stati depenalizzati e così via...sarà colpa anche della politica ma è radicato nel tessuto più interno della nostra società italiana questo problema...


Come pensiero siamo vicini più di quanto tu pensi.
Sulla pena di morte non ti sei espresso esplicitamente (non importa) però sono fermamente contrario (e mi vanto che noi Toscani siamo stati i primi a bandirla!).
L'ergastolo secondo me è una pena severissima, però la potrei vedere positivimente se ci fosse una possibilità di scarcerazione graduale del detenuto (concesso che sia possibile reintegrarlo nella società, ovviamente!).
Inoltre anch'io sono contrarissimo a sconti di pena, soprattutto per reati gravi come l'omicidio, lo stupro e la pedofilia.
Ti becchi vent'anni: teli fai e senza tante buone condotte de' miei cogl...!
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Geppetto è stato l'unico uomo ad aver fatto un figlio con una sega

Attention: Dieu est dans cette boite comme ailleurs et partout!

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marcomond

Reg.: 25 Nov 2001
Messaggi: 1968
Da: varese (VA)
Inviato: 05-05-2005 09:51  
Sicuramente non voglio star qui a ponderare sul giusto o sbagliato della pena di morte negli USA. Là hanno i terroristi veri e propri, no solo le "cellule", hanno (specie nel passato) serial killer che noi fortunatamente ce li sognamo e un insieme di reati elevati all'ennesima potenza data la grandezza del paese. E' impensabile che una pena tale non venga esplicita.Così come è impensabile che tutto fili liscio, vedi stronzi che si salvano grazie ai soldi e le discriminazioni razziali. In Italia però non è così. Casi sempre accertati, pochi dubbi sui veri colpevoli di certi reati gravi, ma tanto, davvero tanto ridicolo e sconcerto innanzi a pene-farsa, che sanno di offesa per vittime e società. Fino a che punto questa "bontà" è utile alla società? Reinserimento, recupero e quant'altro merita d'esserci solo in pochi casi. Vogliamo reinserire il giovane disadattato che fuma spinelli, spaccia 2 grammi di erba, tenta il furto di una macchina e fa una rissa in discoteca? Certo...vogliamo reinserire un pedofilo? Uno stupratore? Un assassino? le differenze sono sostanziali...

[ Questo messaggio è stato modificato da: marcomond il 05-05-2005 alle 09:52 ]

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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 08-05-2005 22:21  
comunque il topic non è sulla pena di morte
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marcomond

Reg.: 25 Nov 2001
Messaggi: 1968
Da: varese (VA)
Inviato: 09-05-2005 21:55  
quote:
In data 2005-05-08 22:21, Tenenbaum scrive:
comunque il topic non è sulla pena di morte




No sulla pena di morte, ma quest'ultima ci starebbe al posto di assurde pretese di rieducazione e reinserimento nella società. Analizza anche solo i 10 ultimi omicidi avvenuti nel nostro paese e redigi tu una risposta a tali crimini. Ma apri solo il quotidiano di oggi o guardati un'edizione del tg...povera Italia, così buona e brava...

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marcomond

Reg.: 25 Nov 2001
Messaggi: 1968
Da: varese (VA)
Inviato: 10-05-2005 19:04  
quote:
In data 2005-05-10 14:38, KARLMARX87 scrive:
evidentemente si fa finta di non capire o peggio ancora non capite. mi riferisco al fatto che persone che scrivono in questo forum e si ritemgono democratiche sono per la pena di morte, spiegatemi come potete conciliare la libertà e il rispetto democratici con la pena di morte!! poi altra cosa nessuno ha risposto alla domanda su quali basi razionali appoggiate la pena di morte?




Io mi ritengo assolutamente democratico dal momento che rispetto le opinioni altrui e che ritengo giusto che sia il popolo, la massa a prendere le decisioni tramite poi i delegati politici dei vari partiti a cui attenersi per propria ideologia e lecito orientamento, qualunque eso sia. la maggioranza in termini di elezioni fa il resto...e mi ritengo altrettanto democratico nel momento in cui esprimo la mia opinione sulla possibilità di vedere eliminati assassini aggiudicati, sani di mente e soprattutto colpevoli dalla società. Democrazia è RISPETTO...e allora rispettiamo le vittime di abusi, omicidi e quant'altro non mettendo in libertà certi elementi. Democrazia è anche SICUREZZA...medesimo discorso. Democrazia è VALORE PER LA VITA degli innocenti...valore spezzato e infranto da criminali che non meritano possibilità perchè innanzi a trorture, sevizie, violenze e omicidi la dignità e la vita stessa di molte persone viene meno.
E poi amico spiegami tu come fai a conciliare rispetto e libertà nei confronti di certi criminali. Ma piantiamola con queste ipocrisie, a nessuno interessa realmente vedere uno stupratore, un pedofilo, un assassino ancora in libertà. "Oh, l'hanno rieducato e adesso torna in grembo alla società, che se lo deve pure accollare perchè poveretto deve reinserirsi..." ma per favore, con tutti i problemi che ci sono siamo qui a parlare di democrazia per i criminali.
La mia base razionale è la seguente: a certi crimini non si risponde affatto con l'aiuto. A certi crimini la risposta è una sola, definitiva perchè è troppo il male inflitto alle persone che ci rimangono. Documentati ogni tanto Marx e guarda da vicino certe brutture della vita. Poi riparliamo di razionalità.

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sloberi

Reg.: 05 Feb 2003
Messaggi: 15093
Da: San Polo d'Enza (RE)
Inviato: 10-05-2005 20:43  
Comunque ha ragione Ten, fa ridere che in un topic che nel titolo parla di finalità della pena e di rieducazione si parli della pena di morte; non c'entra proprio niente.

Fra l'altro c'è già un voluminoso topic sulla pena di morte (in cui Gatsby potrebbe spostare tutti gli interventi relativi... ma questo è solo un suggerimento).
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E' ok per me!

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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 20-07-2005 18:03  
Tragica irruzione di banditi in una gioielleria

Rapina ad Abano terme: due morti

Sparatoria tra il titolare e i malviventi. Lui, colpito al torace, è morto in ospedale, dove poco dopo è spirato anche uno dei banditi

PADOVA - Rapina finita in tragedia ad Abano Terme: sono morti un gioielliere e uno dei banditi che ha assalito il negozio. Gianfranco Piras, titolare dell'omonima gioielleria che si trova in via Iappelli, nella zona pedonale di Abano è stato colpito al torace da un colpo sparato dai rapinatori che sono entrati nel suo negozio.
IL GIOIELLIERE HA RISPOSTO AL FUOCO - La ricostruzione in tarda serata conferma quanto subito ipoitizzato dagli inquirenti. Il gioielliere ha cercato di reagire all'irruzione estraendo una pistola. Ed è stata la Beretta, regolarmente detenuta da Gianfranco Piras, a sparare contro Emanule Crovi, il pregiudicato 34enne il cui cadavere è stato abbandonato dai suoi compagni davanti all'ospedale di Piove di Sacco (Pd).
L'uomo, ferito a morte dal gioielliere, era uscito di galera da pochi giorni dove aveva scontato una pena per rapina.


I rapinatori sono fuggiti utilizzando un'automobile, la stessa, sembra, con la quale avevano raggiunto la zona. Il gioielliere è stato soccorso e immediatamente trasportato all'ospedale di Abano, dove i sanitari hanno cercato di rianimarlo. Le sue condizioni però erano gravissime e Gianfranco Piras è morto poco dopo. Nella zona sono stati istituiti numerosi posti di blocco nel tentativo di intercettare i rapinatori.
MESSI IN FUGA - Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, e dal sostituto procuratore Paola De Franceschi, che stanno indagando sulla rapina alla gioielleria di Abano Terme, i quattro ladri sono stati messi in fuga non solamente dal fuoco del gioielliere Gianfranco Piras, ma anche dalla pioggia di vasi di fiori, presenti ai margini della via, lanciati dai passanti contro i rapinatori stessi. Una volta giunti sul posto, sfrecciando lungo le vie del centro a gran velocità, uno dei quattro si sarebbe introdotto nel negozio, mentre gli altri attendevano all'esterno a fare da pali. Successivamente, sentiti i primi spari, almeno due dei ladri sarebbero entrati nel negozio per correre a dare man forte al compagno. Arraffato una parte del bottino i quattro sono poi fuggiti, accompagnati dal lancio dei vasi, a tutta velocità verso sud, caricando a bordo il compagno ferito e, una volta capita la gravitá delle lesioni, abbandonandolo, come un pacco, nei pressi dell'ospedale di Piove di Sacco.

20 luglio 2005

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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 25-11-2005 14:53  
A Trivero, in provincia di Biella. Debora Rizzato aveva 25 anni

Uccisa dall’uomo che la violentò 10 anni fa

In passato lo aveva denunciato. Caccia nella notte all’omicida



DAL NOSTRO INVIATO
TRIVERO (Biella) - «Un animale», così lo chiamano in paese. Ma quell’animale aveva trovato la sua preda: e la sua preda aveva 14 anni. Era il 1995. Lui la violentò. Fu condannato a tre anni. Poi per altri sette di fila, tra un processo e l’altro, l’ha perseguitata, minacciata, aggredita di nuovo, sempre fra quelle quattro strade dove tutti sapevano. E dove anche altre ragazze erano sue prede, ma nessuna come lei: «Devi stare con me. Se testimoni contro di me ti ammazzo, e ammazzo anche i tuoi». Ieri mattina all’alba, in una strada deserta sotto la neve, in Piemonte, l’ossessione è finita: Emiliano Santangelo, pregiudicato 32enne, ha massacrato con sette coltellate alla schiena Debora Rizzato, 25 anni, operaia biondina di una fabbrica tessile; questa è almeno l’accusa - omicidio volontario - per la quale è ricercato.

Per essere più sicuro avrebbe investito la sua vittima con l’auto, mentre lei cercava di fuggire nella neve: prima o dopo le pugnalate, ancora non si sa bene. Ma si sa bene che l’uomo si portava addosso una catena di denunce e reati sessuali o comunque di violenza, estorsioni, truffe, anche in altre parti d’Italia; ed era seguito da medici, curato con psicofarmaci. Almeno sulla carta, in teoria: perché da dieci anni Debora chiedeva aiuto; non ha trovato ascolto. E l’assassino, ieri a tarda notte, era ancora braccato. «Molto pericoloso» lo definiscono i bollettini di ricerca. Ma non da ieri: da sempre. Omicidio annunciato. Tutto è accaduto in un fazzoletto di monti e pianura, nel cuore di quella «factory land» biellese e torinese dove centinaia di ipermercati o mobilifici e anche vecchi lanifici, non si chiamano quasi mai negozi o fabbriche ma solo «outlet», «megastore» o appunto «factory».
Debora viveva con i genitori, a Cossato: faccia pulita, qualche sera in discoteca e in palestra, forse un ragazzo, una vita tranquilla. E un lavoro sicuro: operaia in una ditta che tinge tessuti, nella frazione Fila di Traviano, a 30 chilometri da casa, dove è già montagna. Emiliano Santangelo viveva invece da solo, a pochi passi dalla madre, a Carema che è un altro borgo ai confini del Torinese: viveva lì quando non era in carcere o in fuga. Sulla porta, una targa; «Avvocato». Diceva che Debora era la sua ragazza. Minacciava lei e le sue amiche: «Prima o poi manderò in giro quei filmini porno che abbiamo fatto insieme». Ma tutti sapevano che non era vero: da Debora, aggredita che era ancora una bambina, lui non aveva mai avuto neppure un sorriso.
Ieri mattina, si è appena fatta luce, nevica fitto, quando due operai arrivano ai cancelli della fabbrica. C’è un’auto abbandonata ai bordi della strada. Si avvicinano: dentro, il corpo di Debora, coperta di sangue. La riconoscono subito: come è giunta fin là? La sua auto non c’è, non è quella: l’assassino deve averla usata per la fuga. In un primo momento si pensa a un incidente. Arriva un’ambulanza, inutile. Ai carabinieri del reparto operativo di Biella basta un controllo rapido per scoprire a chi appartiene la vettura: a un tizio che dice di averla prestata o ceduta a Emiliano Santangelo; «La macchina mi serve subito - avrebbe detto lui - il passaggio di proprietà casomai lo faremo dopo». Gli serviva per l’agguato. Secondo una prima ricostruzione, quando Debora è arrivata ed è scesa, lui l’ha investita. Debora ha fatto qualche passo nel parcheggio, è caduta sotto le pugnalate, si è rialzata ed è stata pugnalata ancora, infine è stata gettata sul sedile dell’altra vettura. Oppure, prima è stata accoltellata e poi investita. Ma non ci sono testimonianze dirette, per ora: non passava nessuno in quel momento. E se anche lei ha gridato, nessuno l’ha sentita: il rumore dei macchinari della fabbrica deve aver coperto tutto. Debora, dicono i suoi colleghi, non tardava mai di un minuto al suo turno del mattino.
Luigi Offeddu

23 novembre 2005



senza parole
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marcomond

Reg.: 25 Nov 2001
Messaggi: 1968
Da: varese (VA)
Inviato: 25-11-2005 18:37  
Puntuale il discorso che ho postato tempo fa in merito...cara Italia che vergogna...

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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 03-04-2006 14:58  
Il medico legale: «Il corpo di Tommy da un mese nella terra» Alessi e Raimondi indagati per omicidio Accusati anche di occultamento di cadavere. Gli inquirenti: «Il padre di Tommy estraneo alla vicenda». Trovata una mappa STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU' LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO
BOLOGNA - «Il nostro obiettivo è stato sempre quello della liberazione in vita del bambino. Una speranza che non ci ha mai lasciato fino all'ultimo». Lo ha affermato il procuratore della Repubblica di Bologna, Enrico Di Nicola, parlando delle indagini sul rapimento di Tommaso Onofri, il cui cadavere è stato ritrovato sabato sera a un mese dal rapimento. «Sentiamo la sconfitta morale per quello che è accaduto» ha aggiunto Di Nicola.


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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 03-04-2006 14:59  
Tra qualche mese la pronuncia della Cassazione


Alessi, condanna per stupro. «Può rifarlo»


Il fratello gemello: «Non lo posso assolutamente perdonare. Per me è morto». E torna a chiedere l'affido del nipote


PALERMO - Tra qualche mese la Corte di cassazione si pronuncerà definitivamente sulla condanna a sei anni di carcere, per violenza sessuale, inflitta, dalla corte d'appello di Palermo, a Mario Alessi, sequestratore del piccolo Tommaso Onofri. A San Biagio Platani (Agrigento), paese d'origine di Alessi, la storia dello stupro per cui il muratore è stato processato la ricordano tutti. E si apprende che secondo il gip di Agrigento Walter Carlisi che seguì le indagini Alessi era «una personalità pericolosa e violenta che potrebbe tornare a delinquere». Così scriveva il gip di Agrigento, nell'ordinanza di custodia cautelare che ne disponeva l'arresto per stupro, rigurado a Mario Alessi, uno dei sequestratori del piccolo Tommaso Onofri. E così è accaduto.

LA VIOLENZA - Nell'estate del 2000 una coppia, che si era appartata nelle campagne vicine, venne aggredita da due uomini. I fidanzati furono rapinati; l'auto danneggiata per evitare che chiedessero aiuto; il ragazzo legato ad un albero; la giovane violentata. Le vittime si rivolsero ai carabinieri ma degli aggressori non fu possibile trovare traccia fino a quando uno di loro telefonò alla ragazza chiedendole un incontro. Lei finse di accettare e portò all'appuntamento i militari ma i due non si presentarono. Restarono, però, le tracce della chiamata che consentirono agli investigatori di risalire all'identità degli aggressori: Mario Alessi, ed un suo amico, G.B., anche lui di San Biagio Platani. Il resto lo fece la comparazione del dna prelevato dal liquido seminale trovato nella biancheria della vittima con quello estratto dalla saliva dei due indagati.

IL GEMELLO:NON POSSO PERDONARLO - «Non posso assolutamente perdonarlo per quello che ha fatto, per me è morto». Lo ha detto Salvatore Alessi, fratello gemello di Mario Alessi. Salvatore, insieme con la moglie Antonella Paci, ha incontrato i giornalisti nella sua abitazione. L'uomo, costretto da oltre vent'anni su una sedia a rotelle, ha nuovamente preso le distanze dal gesto compiuto dal fratello gemello. «Non riesco a farmi un'idea di ciò che è accaduto - ha detto - è assurdo tutto ciò». Poi, ammette di avere aiutato in passato economicamente il fratello. «È successo - ha detto - che mio fratello era in difficoltà ma era un grande lavoratore, quindi l'ho aiutato volentieri. D'altro canto la famiglia è fatta proprio per aiutare. Noi lo facevamo, soprattutto, per il bambino di 6 anni che amiamo». Salvatore Alessi, oltre a percepire un sussidio per l'invalidità totale, svolge anche l'attività di agente assicurativo.

Salvatore Alessi, visibilmente scosso, ha poi ripercorso gli ultimi giorni, da quando cioè ha saputo che il fratello gemello era stato iscritto nel registro degli indagati. «Ci siamo sentiti giovedì scorso - ha ricordato ancora - e io gli ho chiesto più volte se c'entrava qualcosa con il sequestro del bimbo, ma lui ha ripetuto più e più volte che non c'entrava niente. Poi, ieri sera ha invece confessato questo delitto e il nostro stato d'animo è profondamente cambiato. Non ce lo aspettavamo». Alessi e la moglie poi si sono, ancora una volta, dissociati dal fratello. «Di lui e della compagna - hanno detto all'unisono - non vogliamo più sapere niente». Hanno poi ribadito di avere intenzione di ottenere l'affido del figlio di Mario Alessi e della compagna Antonella che ha 6 anni e soffre di una cardiopatia congenita. «Per ora - hanno spiegato - vive con i nonni materni ma sono persone anziane e malate. Noi siamo disponibili a prenderci cura di lui. Speriamo che il Tribunale ci possa dare una mano». Alla domanda se ha mai avuto dubbi sulla colpevolezza del fratello, Salvatore Alessi ha risposto: «No, perchè ci chiamava spesso e ci diceva sempre che non c'entrava niente con il sequestro. Come si fa a non credere a un fratello? Non so cosa gli sia scattato nella mente».

Salvatore Alessi e la moglie Antonella hanno quindi sottolineato che «Mario pagherà per quello che ha fatto, noi ne vogliamo più sapere niente». Proprio questa mattina Antonella Paci ha parlato al telefono con il nipotino, che vive a Parma con i nonni materni. «Il piccolo -ha detto- non sa ancora niente, ha parlato con me e con suo zio ed era tranquillo. Gli abbiamo detto che i suoi genitori sono fuori per lavoro per costruire un grande palazzo con tante stanze». Il piccolo è nato 6 anni fa proprio in Sicilia, a Santo Stefano di Quisquina, piccolo centro a pochi chilometri da San Biagio Platani. «La madre - ha detto adesso Antonella Paci - ce lo lasciava spesso quando era impegnata, gli siamo molto affezionati». I coniugi Alessi si augurano «che il bimbo non vada a finire in istituto. Vogliamo che cresca in una famiglia».

03 aprile 2006

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marcomond

Reg.: 25 Nov 2001
Messaggi: 1968
Da: varese (VA)
Inviato: 03-04-2006 15:16  
quote:
In data 2005-11-25 18:37, marcomond scrive:
Puntuale il discorso che ho postato tempo fa in merito...cara Italia che vergogna...



Ri-puntuale e mi ripropongo nel pensiero...

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Ayrtonit
ex "ayrtonit"

Reg.: 06 Giu 2004
Messaggi: 12883
Da: treviglio (BG)
Inviato: 03-04-2006 15:18  
finalità rieducativa della detenzione?
non ci credo, non coi metodi e le carceri che abbiamo in italia.
e oltretutto, mi sento di aggiungere, per animali come alessi, lo stato deve negare il diritto al reinserimento in società.
e vorrei sapere con che coraggio si possa affermare il contrario.
_________________
"In effetti la degenerazione non è mai divertente, bisogna saperla mantenere su livelli tollerabili.
Non è tanto una questione di civiltà, ma di intelligenza."
DEMONSETH

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