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Autore Ma siamo veramente vittime dei media?
gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 03-11-2003 10:43  
OTTOCENTO megabyte all'anno per ciascun abitante del pianeta sono una massa imponente di informazioni, ma forse siamo solo all'inizio di questa marea se, come molti esperti di tecnologie pensano, nel futuro più prossimo ci sarà veramente la fusione tra internet e telefoni cellulari, che dovrebbe potenziare enormemente il flusso di dati.
Mi preme però sottolineare che studi di questo genere sono un esempio di "determinismo tecnologico", perché danno l'impressione che la tecnologia influisca sulla società e sugli individui in modo unilaterale. E' vero invece che, a contatto con la società, anche la tecnologia si modifica. Del resto il concetto stesso di "eccesso di informazione" è relativo. Dipende dalla collocazione e dalla cultura di chi deve usare questi dati. Da questo punto di vista un agricoltore afghano e un finanziere della City di Londra si trovano in condizioni del tutto diverse. Se all'improvviso il finanziere si trova scagliato nelle campagne afghane, o l'agricoltore in una seduta di borsa, il minimo che può loro accadere è un grave shock informazionale. Ciascuno di noi si può dunque "abituare" (almeno in parte) al carico informativo. E quest'abitudine genera anche assuefazione: chi vive bombardato dalle informazioni si trova come un pesce fuor d'acqua se i canali si bloccano e si ha una sorta di crisi di astinenza.
L'abitudine all'eccesso non ci salva però da un altro pericolo: la perdita di qualche informazione importante, nascosta all'interno dell'enorme massa di dati che riceviamo ogni giorno.
Si badi che non riceviamo solo una massa crescente di dati "artificiali": anche l'ambiente "naturale" ci bombarda di informazioni, ma per fortuna l'evoluzione ci ha dotato di filtri che eliminano gran parte di queste informazioni, come i suoni, gli odori, la luce. Questi meccanismi sono in gran parte inconsapevoli e fanno passare solo i dati che sono utili alla nostra sopravvivenza e al nostro benessere.
Al contrario, quando siamo di fronte all'informazione generata in modo artificiale, non possediamo meccanismi protettivi naturali e quindi siamo esposti senza difesa alla marea informativa. Dobbiamo allora ricorrere a filtri "artificiali".
Questo genera un circolo vizioso. Per gestire l'informazione artificiale si deve ricorrere a sistemi artificiali che la filtrino. E' un passo ulteriore verso quella che chiamo la "delega tecnologica": più aumenta la complessità dell'ambiente artificiale in cui viviamo, più deleghiamo la tecnologia a gestirlo.
Nella maggior parte dei casi, però, i criteri del filtraggio artificiale non sono decisi da chi li usa, ma da qualcun altro o addirittura dalle macchine. E questo fa sì che parte dei dati potenzialmente interessanti rimangano impigliati nelle maglie del filtro e ne passino altri inutili.
D'altro canto, e qui sta il paradosso, se non ricorro a questi filtri, rischio di rimanere soffocato e di affidare al caso le informazioni che mi arrivano.
In futuro probabilmente ci dovremo "evolvere" in modo da filtrare in modo più efficace e adeguato questa marea di informazioni, che intanto però ha già modificato profondamente alcuni nostri modelli di comportamento. Il fatto di essere sempre e comunque in collegamento occupa l'unica risorsa che non possiamo moltiplicare, il tempo, togliendolo ai rapporti con le altre persone.
Abbiamo insomma un vantaggio informativo, ma lo paghiamo con uno svantaggio comunicativo.


* Ordinario di Teoria dell'informazione



Dopo questo articolo, vi chiedo se effettivamente credete che l'informazione possa essere manipolata solo da alcuni soggetti,e che il nostro cervello abbia allinetao i propri filtri in base a ciò che vorrebbero chi ci comanda.

Sicuramente c'è la volontà di manipolare i nostri procvessi mentali, ma ormai la possibilità di espimere idee e tesi, soprattuto nei paesi civili, non può esser contrastata.Internet ne è sicuramente lo strumento fondamentale.e proprio grazie a ciò cerdo che sarà sempre più difficile argomentare le proprie opinioni negative sulle scelte della popolazione, trincerandosi sulla forza dei media che tanto hanno il potere di direzionare i giudizi dei più deboli.
Tutto questo mio discorso si fonda essenzailmente sull'opinione che bene o male ognuno di noi riesce suo malgrado ad analizzare anche inconsciamente qualsiasi informazione,e alla lunga non può rimanere immune a notizie che prima lo lascivano indifferente o restio al consenso.
Sicuramente non ora, ma col tempo la gente acquisirà sempre di più una propria identità di idee e visioni.

_________________
Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 03-11-2003 11:59  
A parte il caso Internet che rapprenta l'unica vera fonte d'informazione libera(per ora),la possibilità di esprimere idee e tesi è tale in base alle notizie che ci pervengono.
Qui non si parla più di libertà di esprimere le proprie opinioni,cosa che nessuno mette in dubbio.
Qui si parla di farsi un'idea che si avvicini il più possibile alla realtà a seconda delle notizie che arrivano al pubblico.

Se le notizie vengono censurate o filtrate come avviene e rese innocue ,il giudizio espresso e l'idea che si forma nella mente di un elettore è un giudizio infettato alla fonte da una mancanza anche parziale ma importante di notizie,che i media volutamente omettono.

Pertanto le opinioni che si formano sono basate sulle fonti alle quali possiamo attingere;se queste fonti presentano una realtà di parte,noi esprimeremo giudizi sugli avvenimenti del mondo che si sono formati su notizie di parte.

Un esempio è la sempre più grande concentrazione dei media nelle mani di poche persone:i punti di vista invece che aumentare diminuiscono,a favore di un'informazione sempre più controllata da pochi e quindi sempre meno credibile.

La legge Gasparri voluta da Berlusconi va in questa direzione,togliendo la voce a quelle fonti d'informazione più piccole che garantiscono molteplici punti di vista e che non sono schierate con il padrone,a favore di una concentrazione di informazioni nelle mani di pochi.

L'italia rappresenta il caso di una dittatura dell'informazione;caso unico nella storia di una cosiddetta democrazia ,dove il presidente del Consiglio detta legge su 6 tv nazionali su 7.

Come fa una persona a informarsi obiettivamente con queste premesse?
Non è possibile.

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E' una storia che è successa ieri, ma io so che è domani.

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 03-11-2003 12:00  
Sia che si definiscano "liberal" oppure "conservatori", i principali media sono grandi aziende, possedute da (e strettamente legate a) società ancor più grandi. Come altre imprese, vendono un prodotto a un mercato.
Il mercato è quello della pubblicità, cioè di un altro giro d'affari. Il prodotto è l'audíence. I media più importanti, quelli che stabiliscono le priorità a cui gli altri devono adattarsi, vantano un prodotto in più: quello di un pubblico relativamente privilegiato.

Abbiamo quindi delle grandi imprese che vendono un pubblico piuttosto benestante e privilegiato ad altre imprese. Non stupisce che l'immagine del mondo che esse presentano rifletta gli interessi ed i valori ristretti dei venditori, degli acquirenti e del prodotto.
Altri fattori intervengono a rafforzare questa stortura. I manager culturali (direttori, autorevoli editorialisti, eccetera) condividono interessi e legami di classe con i loro omologhi nello stato, nel mondo degli affari e negli altri settori privilegiati. Infatti, tra le grandi imprese, il governo e i media si verifica un continuo interscambio di personalità ai più alti livelli. La facilità di accesso alle massime autorità dello stato è fondamentale per poter conservare una posizione competitiva; le "soffiate" o le "indiscrezioni", per esempio, sono spesso invenzioni o distorsioni fabbricate dalle autorità con la collaborazione dei media, che fanno finta di non conosceme l'origine.

In cambio, le autorità dello stato esigono cooperazione e sottomissione. Anche gli altri centri di potere hanno i loro strumenti per punire le deviazioni dall'ortodossia: metodi che possono servirsi del mercato azionario o anche di un vero e proprio sistema di calunnia e diffamazione.

Il risultato, com'è ovvio, non è perfettamente uniforme. Per essere funzionari agli interessi del potere, il panorama mondiale che i media sono chiamati a rappresentare deve essere abbastanza realistico. E talora l'integrità e l'onestà professionale interferiscono con la missione suprema. I migliori fra i giornalisti sono, di solito, abbastanza consapevoli dei fattori che danno forma al prodotto dei media, e cercano di sfruttare tutte le aperture che trovano. Ne consegue che si può imparare molto da una lettura critica e scettica di quanto prodotto dai media.

I mass media sono solo uno degli elementi del più vasto sistema dottrinale: ne fanno parte anche i giornali di opinione, le scuole, le università, gli studi accademici eccetera. Oggi siamo particolarmente consapevoli del ruolo dei media, soprattutto di quelli più prestigiosi, perché essi sono stati esaminati diffusamente da coloro che analizzano criticamente le ideologie. Il sistema nel suo Complesso non è stato altrettanto studiato perché è difficile fare una ricerca sistematica. Ma ci sono ottime ragioni per ritenere che esso rappresenti gli stessi interessi dei media, come è lecito aspettarsi.


Noam Chomsky

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 03-11-2003 12:17  
Mi piacerebbe rimanere su un ambito più generale, che locale.
Comunque...

Credo che sia semnpre più difficile, senoncè impossibile, "infettare" tutte le fonti d'informazione, in modo da manipolare secondo i propri interessi le informazioni.
Come ho detto nel primo messaggio, la fusione tra tecnologia e comuicazione rende l'individuo al centro di un bombardamento informativo che non ha possibilità di controllo.
Se ci pensi il fatto che tu scriva qui, su di un forum abbastanza grane,messaggi e tesi che dovrebbero "esser contro il sistema",è già un sinonimo della libertà che malgrado tutto e tutti ci è concessa.
Ma le tue opinioni si formano a loro volta su informazioni recepite da libri, conferenze, internet, quiotidiani, ricerche particolari, che hanno avuto la possibilità di esser lette e quindi in un certo qual modo "libere".
Ma se come si può vedere dall'articolo riportato nel post d'apertura, siamo al centro di migliaia di informazioni quotidiane, con prospettive di peggioramento, sicuramente anche le informazioni "scomode" riusciranno a raggiungerci.
E se ci pensi anche dietro a ciò ci potrebbe essere la pubblicità.
Di fatti l'atteggiamento che adesso potrei denominare(generalizzando solo per farmi comprendere e non per condivisione di scelta degli appellativi),"antiamericano, anti berlusconiano, anti grandi potenze, no lobal, etc", stà sempre piùà facendpo presa fra la gente, diventando a sua volta un obitettivo della stessa pubblicità.
Obiettivo infatti del mercato della "reclame" è quello di riuscire a definire il pubblico verso il quale indirizzare i propri prodotti e i propri messaggi. Se ci si riesce tutto diventa più semplice.Non a caso la bandiera della pace è diventato subito un fenomeno commerciale, sul quale ora si fondano campagne pubblictarie(vedasi cartelloni Cepu), collezioni di stilisti, etc...
E così si potrebbe creare una sorta di conflitto di ideologie che creerebbe comunque,nonostante le proprie contraddizioni di fondo,un vantaggio in termini di pluralità informativa al quale poter afr corrispondere una maggior presa di coscienza dell'individuo.

_________________
Il prossimo Sabato sera ti rimanderò indietro nel futuro

[ Questo messaggio è stato modificato da: gatsby il 03-11-2003 alle 12:19 ]

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 03-11-2003 12:56  
A volte rimango esterefatto dalla tua ingenuità.
Sei stato tu a mettere in dubbio la cospirazione dell'11/9 per il semplice motivo "che i media non ne hanno mai parlato".

Credo che tu faccia molta confusione sul concetto di indottrinamento dei media.

Per media intendo le tv e i giornali,non certo i libri e i saggi di attualità oppure il materiale che si può certo trovare a patto di andarselo a cercare spontaneamente senza venire bombardati da notizie filtrate e rese innocue.

Come afferma Chomsky i media sono un'industria che vende un prodotto ad un'altra industria.
Non possono certo diffondere notizie che vadano contro gli interessi di queste!

Come farà mai il TG5 a dare(puro esempio)informazioni obiettive sullo sfruttamento dei lavoratori minorenni della Nike quando ospita la sua pubblicità in quello stesso canale??

E' solo un minimo esempio.
C'è sempre più una concentrazione di notizie in pochi gruppi mediatici,sempre meggior controllo.
La legge Gasparri viene osteggiata da molti giornali tra i quali La Nazione-il Giorno -Il Resto del Carlino,quotidiano non certo di sinistra perchè sarebbe costretto a chiudere i battenti poichè gli prosciugano le fonti.

Bush voleva aumentare la concentrazione dei media ,per ora le sue proposte sono state respinte.

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 03-11-2003 15:26  
quote:
In data 2003-11-03 12:56, Quilty scrive:
A volte rimango esterefatto dalla tua ingenuità.
Sei stato tu a mettere in dubbio la cospirazione dell'11/9 per il semplice motivo "che i media non ne hanno mai parlato".

Credo che tu faccia molta confusione sul concetto di indottrinamento dei media.

Per media intendo le tv e i giornali,non certo i libri e i saggi di attualità oppure il materiale che si può certo trovare a patto di andarselo a cercare spontaneamente senza venire bombardati da notizie filtrate e rese innocue.

Come afferma Chomsky i media sono un'industria che vende un prodotto ad un'altra industria.
Non possono certo diffondere notizie che vadano contro gli interessi di queste!

Come farà mai il TG5 a dare(puro esempio)informazioni obiettive sullo sfruttamento dei lavoratori minorenni della Nike quando ospita la sua pubblicità in quello stesso canale??

E' solo un minimo esempio.
C'è sempre più una concentrazione di notizie in pochi gruppi mediatici,sempre meggior controllo.
La legge Gasparri viene osteggiata da molti giornali tra i quali La Nazione-il Giorno -Il Resto del Carlino,quotidiano non certo di sinistra perchè sarebbe costretto a chiudere i battenti poichè gli prosciugano le fonti.

Bush voleva aumentare la concentrazione dei media ,per ora le sue proposte sono state respinte.



Scusami Quilty ma mi sembra che sia tu a non esserti sofferamto sulle questioni poste nel mio precedente messaggio.

Intanto ti consiglio di rileggere bene tutto il post sul Pentagono vedresti che ho ben 2 volte citato link nei quali si facevano espliciti riferimenti alle vittime di quell'attentato, e che in seguito quanto ho affermato sul fatto dell'inesistenza di un gruppo serio che condividesse le tue idee e le tue tesi è più che mai coerente con il mio discorso.
Basandomi infatti sull'impossibilità del governo totale del settore comunicativo già all'epoca mi sembrava strano che nonostante le tue idee girassero, nessuno le condividesse.Era un'ulteriore argomentazione alla mia idea che te ti stia sbagliando sull'idea di un attentato interno.

Su ciò che siano i media, non ci siamo capiti, ma ti assicuro che l'editoria è considerata mass-media così come tv e radio.
E così tutte le fonti comunicative di facile accesso.Internet in primis stando ai sempre più crescenti dati di persone che lo utilizzano.
Sulla ricerca della concetrazione dei media da parte dei più potenti posso esser d'accordo, ma la mia tesi era proprio atta a dimostrare l'inefficacia di tali azioni.
Mi sembra che contrariamente a quanto da te affermato qui sopra, io sia stato più che coerente.
Spero che tu voglia soffremati invece sulle problematiche da me riportate riportando le tue considerazioni in merito.
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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 03-11-2003 15:48  
Facciamo finta di non capire o di prendere la questione in maniera molto superficiale.

Sono idee ridicole:perchè "non sono appoggiati da fonti autorevoli" dei fatti,questi non esistono.

Hai una visione della realtà che è di un livello veramente ingenuo.
Se credi a quello che dici è perchè non ti sei ancora scottato.

Tu hai una fiducia cieca nel sistema e nelle istituzioni e non ti ho mai visto mettere in discussione quei modelli che ci vengono propinati come "democratici" o "obiettivi".Sono validi quindi a priori? Non credo proprio.
Fino a che non metterai in discussione questi elementi sarai come un individuo che vive in una bi-dimensione e a cui si cerca di spiegare cosa sia questa benedetta terza dimensione.

Le cose che affermi su questo topic non trovano il minimo riscontro nella realtà.
Sta di fatto che non ti bastano i fatti presentati per sollevare questioni,ma i fatti devono essere presentati dall'establishment per essere credibili fonti di discussione.

Se questo establishment non se ne cura,essi non esistono nonostante rimangano fatti.
La realtà quindi diviene tale se il sistema le fornisce il giusto spazio o meno,se certi personaggi dell'establishment appoggiano questi fatti prendendoli in considerazione o meno.

E' il classico star system, dove una serie di figure create dai media dovrebbero rappresentare il punto di riferimento,quello di cui si può discutere perchè venga considerato "vero".

_________________
Lo sapevi che UBIK è vero,e che siamo in una specie di caverna,come diceva Platone,e che continuano a farci vedere all'infinito i soliti vecchi film;e che ogni tanto la realtà irrompe,come in UBIK,dal nostro amico che prima era qui e poi è morto?

[ Questo messaggio è stato modificato da: Quilty il 03-11-2003 alle 15:50 ]

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 03-11-2003 16:00  
Non vedo perchè adesso dovrei giustificare le mie vedute, oltretutto partendo da una tua analisi abbastanza incomprensibile oltre che errata.
Mi avrebbe fatto piacere parlare dei media, anche sentirmi contraddetto con altre argomentazioni e opinioni, purtroppo invece la discussione non si evolve,ma sta diventando il pretesto per una diatriba strettamente personale.
Spero in altri interventi anche di altre persone che espirimino il proprio giudizio sulla "posizione dei mass media", e sulla "possibilità degli strumenti comunicativi di manipolare i pensieri delle persone in futuro attraverso le propie conoscenze e i documenti sopra riportati.

_________________
Il prossimo Sabato sera ti rimanderò indietro nel futuro

[ Questo messaggio è stato modificato da: gatsby il 03-11-2003 alle 16:03 ]

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 03-11-2003 17:29  
Innanzitutto ho fatto notare che c'è una bella differenza tra la possibilità di esprimersi liberamente(e internet è un mezzo validissimo) e quella di formare le opinioni .

Ognuno può parlare in libertà quanto vuole,ma se non ha la completa visione esprimerà solo pensieri di parte infettati alla fonte.

Che le informazioni siano infettate quasi totalmente è un dato di fatto che non si può smentire,si basa su un concetto dimostrabile,al di là di ogni frase fatta.

Facciamo degli esempi: guerra in Iraq.

Tutti i media,giornali,stampa,tutti ripeto tutti hanno puntato l'indice sulle armi di distruzione di massa. Era la teoria di Bush.
I media l'hanno cavalcata.

Hanno dato spazio alla teoria di una parte.

Quanto spazio hanno avuto le inchieste o le verifiche(a priori e a posteriori), se questi teoremi fossero veri?

Vorrei sapere,onestamente,che rapporto c'è tra la propaganda sulle armi e una concreta verifica dei fatti.

Quanto? 10 a 1?
20 a 1?

Tutti i media si sono allineati alle tesi dell'accusa. Non si sono chiesti se quelle tesi fossero credibili,tantomeno se ce ne fossero di altre.
Il dibattito sulla guerra si è svolto secondo le regole dei media. Il cittadino si è formato la sua opinione sui punto dibattuto,punto che rappresenta una visione non dico parziale,ma risibile delle ragioni del conflitto.

Lo dimostra il fatto che non è stato dato sufficiente rilievo ai commissari Onu,non si è mai parlato del milione e passa di vittime dell'embargo.

Adesso arriva un Gatsby che vorrebbe farmi credere che l'informazione non è controllata.
Allora io gli chiedo: ma com'è possibile che tutta l'informazione non sia controllata,che non sia il mondo di Truman(quello del film)se non ho mai visto un titolo a caratteri cubitali sui rapporti dell'Unicef sul milione di morti iracheni?
Forse non era una notizia rilevante?
Lo era forse meno della diatriba sulle armi di distruzione di massa?
Che forse sia meno importante di una diatriba su un crocifisso-dato che abbiamo appreso che la questione crocifisso è importante?

Io non ho visto nulla.
Non ho letto nulla.
Non ho sentito dibattiti televisivi sulla questione embargo. Eppure è stato un genocidio.
Un genocidio che non ha trovato spazio su nessuna prima pagina di qualsiasi giornale.

E io dovrei pensare che lo star system dell'informazione non sia controllato ?
E perchè mai dovrei pensarlo? se questo non fosse vero,se ci fosse libertà ,almeno qualche Tg o giornale avrebbe dedicato titoli a iosa a questi FATTI.
Al contrario,i media hanno esattamente lo stesso codice di comportamento per tutti i fatti del mondo;tutti parlano la stessa lingua,lo stesso modello di comunicazione,gli stessi temi.
Che sono appunto la versione innocua,filtrata del vero mondo.

La distanza che separa il mondo dell'informazione ,il mondo da cui un cittadino medio trae le notizie(il tg o un giornale)dal mondo reale è abissale.

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Lo sapevi che UBIK è vero,e che siamo in una specie di caverna,come diceva Platone,e che continuano a farci vedere all'infinito i soliti vecchi film;e che ogni tanto la realtà irrompe,come in UBIK,dal nostro amico che prima era qui e poi è morto?



[ Questo messaggio è stato modificato da: Quilty il 03-11-2003 alle 17:33 ]

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 03-11-2003 17:51  
In Italia,un proprietario televisivo è capo del governo del paese,dell'informazione del paese(6 tv su 7) e ha un peso schiacciante su quello che gli italiani pensano,sulle opinioni che si formano. Chi lo dice? Non i soliti comunisti..

New York, 02 nov 2003 - 18:42

New Yorker: potere schiacciante di Berlusconi su italiani


Il New Yorker dedica nel numero in edicola domani un profilo del premier Silvio Berlusconi. Il noto settimanale americano spiega nell'ampio servizio che il presidente del Consiglio "non è semplicemente l'unico miliardario dell'era dell'informazione in Italia, ma è anche il primo che ha capito che chi controlla le sue immagini di successo può appropriarsi di qualsiasi quantità di potere politico".

Tra le altre cose secondo l'inviata del settimanale in Europa, Jane Kramar, il potere di Berlusconi "su cosa gli italiani vedono, leggono, acquistano e soprattutto pensano di pensare, è schiacciante".(red)


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seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 03-11-2003 18:00  
Ho letto tutto con attenzione,anche se nel caso di Quilty è pressochè superfluo.Mi sono chiare le due vostre antitetiche posizioni ma la verità è che,se non posso sposare la teoria da Videodrome del nostro amico(e i motivi sono chiarissimi)non va certo meglio per quanto riguarda il pensiero di Gatsby.Dal mio punto di vista banale i media non sono costrittivi per il semplice(se vogliamo semplicistico)fatto che uno volendo può benissimo ignorarli.Mi rendo conto di quanto ciò sia controproducente,ma l'unica altra via praticabile,poichè non tutti siamo in grado o abbiamo voglia di "farci una cultura"sui fatti,è quella di adeguarci penosamente ma possibilmente con cognizione a ciò che ci viene propinato.Una persona intelligente deve affrontare le notizie con quel giusto senso di ironia e di "dubbio iperbolico".E' chiaro che la Verità non è afferrabile in nessun modo in nesssuna cosa,perchè qualxcosa sfuggirà sempre.
Perciò amici,non si può fare altro che guardare a ciò che ci circonda con occhio distaccato e quanto più possibilmente sereno(non cinico)perchè tentare di fare altrimenti non porta a nulla.
_________________
sono un bugiardo e un ipocrita

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Julian

Reg.: 27 Gen 2003
Messaggi: 6177
Da: Erbusco (BS)
Inviato: 03-11-2003 19:23  
I media determinano in modo determinante il
nostro modo di vedere il mondo.Il problema
è che,come dice Quilty,sono un'industria..
devono "vendere" e perciò fare ascolti...
ci dicono ciò che "dobbiamo conoscere"
per schierarci dalla loro parte.Con loro
intendo politici ma soprattutto gruppi
economici e finanziari che li sostengono
,che li finanziano e che naturalmente pretendono che si dica ciò che per loro è
più vantaggioso.Si vuole creare un certo
sentimento antiamericano e pro europeo?
si parla della guerra in Iraq come di una
cosa ingiusta..si dice che non ci sono
le prove dell'alleanza terrorismo-Saddam..
;oggi invece il mondo deve apparirci perfetto..bellissimo e rovinato praticamente
solo dagli immigrati?..ecco i bei servizzietti sui calendari delle varie fighe di turno..e poi si racconta della rapina in villa di un gruppo di albanesi.
NEssuno parla più della guerra tuttora in corso in Iraq..si dice che ci sono vittime
americane senza minimamente accennare al motivo per cui vengono uccise..nessuno
parla della guerra che i francesi han combattuto in Costa D'avorio sterminando
migliaglia di persone(e a Chirac voglion
dare il premio della pace..)..meglio parlare
di Juve e Milan(questo detto da un APPASSIONATISSIMO di calcio..).Solo che
tette e calcio fan molta più audience..

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 03-11-2003 19:26  
Ma nessuno deve ignorare i media. Io stesso non li ignoro ma traggo molte informazioni dai quotidiani.

L'unica cosa che dovrebbe essere richiesta è fermarsi a ragionare non solo sulle notizie,ma anche su tutto ciò che si tace,su quello che non viene presentato dai media ,su come viene presentato un aspetto(ho fatto riferimento prima alla guerra).

Cominciare a formare una coscienza critica e a mettere in discussione il MODELLO che sta alla base del sistema informativo.

Cercare di prendere le notizie da fonti le più obiettive possibili,quali i rapporti che tutte le più note associazioni umanitarie stilano regolarmente(Amnesty,Unicef, I Medici senza Frontiere...);oppure informazioni che scaturiscano da fatti accertati e non da speculazioni.

E' sulle questioni più importanti che i media si compattano creando un muro di silenzio,coprendo le notizie con altrettante notizie di nessun interesse.



_________________
E' una storia che è successa ieri, ma io so che è domani.

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 03-11-2003 19:36  
Molte televisioni e giornali statunitensi sono in mano a gruppi petroliferi.
Durante la campagna della guerra in Iraq erano apertamente schierati a favore dell'intervento,informando il cittadino con notizie chiaramente di parte.

I media sono aziende che fanno i loro interessi.

Ma chi mai potrebbe pretendere che possano essere obiettivi nelle loro considerazioni?
Chi mai potrebbe pretendere che le informazioni che danno le diano gratuitamente,per il semplice gusto di informare il cittadino ed educarlo correttamente?

Saranno obiettivi solo se prendono in considerazione dei FATTI.

Se per sopravvivere prendono i soldi della pubblicità,daranno in cambio lo spazio promozionale . Questo spazio non comprende certo lo sputtanamento dell'azienda che mette in commercio quel prodotto!!
In parole povere:

Come potrà mai l'industria di Mediaset o della RAI ospitare nei suoi palinsesti le pubblicità della Nestlè e nel frattempo parlar male dei misfatti di quell'azienda nei suoi telegiornali?





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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
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Da: Roma (RM)
Inviato: 03-11-2003 23:33  
Seanma purtroppo è scientificamente impossibile che una persona si tenga distanete dalle informzioni, poichè ormai non è tanto l'individuo che le cerca, quanto loro che cercano lui.E anche se involontariamente, anche se solo per sbaglio o distrattamente, riuciranno sempre a pervenirci informazioni che a loro volta catalogheremo secondo ordini d'importanza e priorità tramite i famosi "filtri" di cui ho parlato nel primo messaggio.Tu potrai avere dei filtri più "rigidi", ma è impossibile che tu riesca a rimanere isolato, nè ininfluenzabile.

Sul discorso generale vorrei fare una precisazione. Fin dall'inizio i miei interventi sono stati impostati sulle prospettive future dell'informazione, e non tantanto sul passato. Sono infatti pienamente d'accordo sulla crescente ricerca di concentrazione degli organi comunicativi da parte di chi gestisce il potere politico ed economico. Sono però anche convinto dell'inefficacia di tale attegiamento nelle prospettive futuro. E a tale tesi porto come sostegno i dati riportati sopra sul continuo aumento di bombardamento informativo di cui presto,se non già ora, saremo vittime. E' infatti innagabile, che l'aumento complessivo delle informazioni fa aumentare la pluralità delle informazioni.

Appendice di questo discorso vi è infine un'altra considerazione a cui nessuno ha finora risposto.
Se l'informazione è un mercato mosso dalla pubblicità, e se il mercato si rende conto che sempre più persone tendono a ribellarsi all'accentramento informaztivo, a sua volta gli stessi pubblicitari avranno interesse a studiare tali gruppi diciamo "sovversivi", per raggiungerli nella maniera più adeguata, e probilmente diventando loro stessi fautori di un pluralismo informativo col quale ingraziarsi anche tali persone. Si ricadrebbe quindi in un circolo vizioso, che avrebbe comunque come pro una maggior differnzazione degli organi comunicativi.
Spersando di aver espresso bene questo pensiero sicuramente tortorto, aspetto vostre considerazioni
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Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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