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world trade center |
Midknight
Reg.: 18 Ott 2003 Messaggi: 3555 Da: Perugia (PG)
| Inviato: 28-10-2006 14:43 |
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quote: In data 2006-10-28 14:07, Tristam scrive:
Non è un film sull'americano medio, infatti. E' un film sulle emozioni provate in quel momento dalle persone. Ma non perchè i personaggi di contorno o principali vivono una passione, o perchè uno o più personaggi sono stilizzati, altri approfonditi... unicamente perchè la visione del film solleva le stesse indentiche sensazioni di quell'11 settembre. E' un coinvolgimento universalizzato? No, non può esserlo perchè a mediare le emozioni ci sono le parole, le idee, i gusti e altre emozione (che distorcono).
Sto dicendo che per quanto si continui a discutere sulla moralità et similaria del regista il film sembra proprio essere costruito per ricreare quelle emozioni contrastate e contrastanti di quel giorno del 2001 che in parte un pò ammettono e/o un pò squalificano certi discorsi che sono discorsi di discorsi.
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Daccordissimo,ma basta tutto ciò a fare di wtc un buon film?Emozioni?Si le suscita,d'altronde è facile,tutti abbiamo l'11/9 ben fresca nella memoria,ma le stesse emozioni possone essere evocate da un qualsiasi documentario,non serve vedere il faccione di Cage per tre quarti d'ora. |
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Tristam ex "mattia"
Reg.: 15 Apr 2002 Messaggi: 10671 Da: genova (GE)
| Inviato: 28-10-2006 15:07 |
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no. non basta. ma si può iniziare da qui.
_________________ "C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"
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AlZayd
Reg.: 30 Ott 2003 Messaggi: 8160 Da: roma (RM)
| Inviato: 28-10-2006 19:25 |
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quote: In data 2006-10-28 04:03, Tristam scrive:
Basta scannarsi...
Io ho pensato ad una cosa dopo la visione di WTC. Era qualcosa che mi frullava in testa da tanto tempo, ma che non avevo ancora reso completamente cosciente. L'altro giorni mi è capitato di ascoltare uno "speech" di Anthony Robbins che parlava di sentimenti e accidentalemente dell'11 settembre e le cose si sono messe a posto da sole.
Il film di Stone è riuscito. Non importa quanto e come e cosa racconta, non importa nemmeno quale debba essere l'afflato lirico e politico che accompagna il film. Stone si pone prima di ogni giudizio... perché eliminando dal film l'impatto e il crollo, idealmente con il suo film occupa questo spazio (proprio come si definisce una forma dal suo stampo negativo).
Non solo...
Ogni persona ha reagito all'11 settembre secondo le modalità con cui reagisce sempre di solito a determinati eventi. Chi è arrabbiato reagisce con rabbia, chi è triste con tristezza, chi è amareggiato con amarezza, chi è disilluso con delusione.
Ed esattamente fa lo stesso con il film.
Potete venirmi, ora, a dire che mi sbaglio... ed è assolutamente possibile... e che i vostri sentimenti di allora non corrispondono con quelli di oggi...
Io dico soltanto che Stone ha voluto mettere in scena le emozioni, la rabbia, la pazzia, il fanatismo religioso e cattolico (pari a quello islamico) che l'11 settembre del 2001 ha suscitato. E nell'America di quel periodo e nella persona (la sua) che ha reagito.
Esattamente le prime emozioni dopo il crollo. Ciò che si vede in WTC è la summa delle pulsioni collettive e personali dell'americano medio e non.
E' una ricognizione delle emozioni causate dal crollo e vissute (quindi traslate) in racconto. A queste voi reagite come avete reagito (o meglio, col senno di poi, come avreste reagito) quell'11 sett. del 2001...
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Potrei condividere la tua ipotesi, Mattia, se non fosse che c'è del compiacimento in Stone, in quel che mostra e non mostra... L'america è una realtà assai variegata; vi sono isole e isole socio-politico-economico-culturali, razziali, nelle grandi metropoli e nelle famose "provincie" degli orrori tante volte raccontate anche dal cinema, mentre Stone si limita a rappresentare, con la pretesa di volerli universalizzare, solo la classe media americana, i suoi sentimenti, le sue reazioni, ecc, di fronte alla tragedia. Americano medio ipocrita che crede nell'unico ideale di una nazione forte, aggressiva, guerrafondaia, intoccabile, mentre avalla gli eccidi di massa (oggi tocca all'Iraq, ieri sappiamo a chi toccò, domani.., sarà un altro brutto giorno e si vedrà), che frigna di fronte all'immaginetta sacra.., al feticcio sub-culturale, ad una religione che diventa settarica. Non paragonerei questo con l'isalam, anche perchè l'Islam non si è mai sognato di andare a rompere le palle - si far per dire..- agli Americani. Sono fermamente convinto che le Torri siano cadute perchè voluto, complice del terrorista, da quella america marcia sostenuta da questa fetta di popolazione che non rappresenta l'intera nazione americana. Su tale questione mi ero già espresso sopra.
Ma ciò che veramente conta ai fini del giudizio, per quanto mi riguarda, è che il film è brutto, sul pano stilistico, estetico, formal-contenutistico. Non riesco a salvare nulla, tolti i primi minuti di ottimo girato. Ma questa schizofrenia mi ha tolto il piacere di una visione che dal caldo passa repentinamente al freddo, come in una doccia svedese... E parlo sempre dello scarto stilistico, formale, non solo della sceneggiatura, dalla storia, della "leggenda" che non diventerà mai mito.
[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 28-10-2006 alle 19:31 ] |
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Chenoa
Reg.: 16 Mag 2004 Messaggi: 11104 Da: Vittorio Veneto (TV)
| Inviato: 31-10-2006 15:21 |
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Ero prevenuta riguardo World Trade Center.
Mi aspettavo di vedere il solito filmone eroico sull'America che non si fa annientare dal nemico di turno, con scene e dialoghi densi di pathos e che spingessero sulla commozione a buon mercato data da una tragedia che difficilmente lascia tutt'oggi indifferenti.
Invece mi sono ritrovata un film ben equilibrato, che mostra sì un attentato epocale nella storia degli Stati Uniti, ma filtrato attraverso la vita di due persone comuni, vittime inconsapevoli come la maggior parte della popolazione statunitense.
Inconsapevoli fino alla fine, tant'è che Oliver Stone mostra chiaramente come fino all'ultimo i due poliziotti non sapessero bene cosa fosse accaduto e le dinamiche in cui era avvenuto. Emblematica in questo senso la frase di Jimeno appena estratto dalle macerie: "Dove sono le torri?"
Interessante poi è il modo in cui sono costruite le interminabili ore passate dai due sopravvissuti incastrati tra le rovine dei grattacieli. Non parlano di ciò che può essere successo, l'unica speranza e l'unica cosa che conta in quei momenti è riuscire a rimanere vivi, aggrappandosi l'uno con l'altro alle rispettive voci, ripensando alla propria vita che là fuori aspetta entrambi.
Gli stessi pensieri che affollano la mente dei familiari, altro fulcro della vicenda.
Stone non pecca di presunzione offrendo una sola interpretazione dell'11 settembre, bensì lascia campo libero alle riflessioni, senza però dimenticare di mostrare quali sono stati i veri protagonisti della storia. Non i politici, né i terroristi, ma la sola gente. |
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Ayrtonit ex "ayrtonit"
Reg.: 06 Giu 2004 Messaggi: 12883 Da: treviglio (BG)
| Inviato: 31-10-2006 15:24 |
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la pensiamo allo stesso modo, chenoa.
_________________ "In effetti la degenerazione non è mai divertente, bisogna saperla mantenere su livelli tollerabili.
Non è tanto una questione di civiltà, ma di intelligenza."
DEMONSETH |
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Chenoa
Reg.: 16 Mag 2004 Messaggi: 11104 Da: Vittorio Veneto (TV)
| Inviato: 31-10-2006 15:28 |
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quote: In data 2006-10-31 15:24, Ayrtonit scrive:
la pensiamo allo stesso modo, chenoa.
| Già, difatti sono d'accordissimo su quanto hai detto riguardo al personaggio del marines:
quote: In data 2006-10-26 10:26, Ayrtonit scrive:
la figura del marines è li, a rappresentare che il fanatismo (e infatti gli danno del fanatico nel film) c'è stato. è inutile descrivere solo quel che ci fa comodo, il punto di vista del marines fu, ed è, reale.
ma non universale.
che wtc sia girato seguendo l ottica del marines è falso.
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[ Questo messaggio è stato modificato da: Chenoa il 31-10-2006 alle 15:28 ] |
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Deeproad
Reg.: 08 Lug 2002 Messaggi: 25368 Da: Capocity (CA)
| Inviato: 31-10-2006 17:32 |
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quote: In data 2006-10-31 15:21, Chenoa scrive:
Ero prevenuta riguardo World Trade Center.
Mi aspettavo di vedere il solito filmone eroico sull'America che non si fa annientare dal nemico di turno, con scene e dialoghi densi di pathos e che spingessero sulla commozione a buon mercato data da una tragedia che difficilmente lascia tutt'oggi indifferenti.
Invece mi sono ritrovata un film ben equilibrato, che mostra sì un attentato epocale nella storia degli Stati Uniti, ma filtrato attraverso la vita di due persone comuni, vittime inconsapevoli come la maggior parte della popolazione statunitense.
Inconsapevoli fino alla fine, tant'è che Oliver Stone mostra chiaramente come fino all'ultimo i due poliziotti non sapessero bene cosa fosse accaduto e le dinamiche in cui era avvenuto. Emblematica in questo senso la frase di Jimeno appena estratto dalle macerie: "Dove sono le torri?"
Interessante poi è il modo in cui sono costruite le interminabili ore passate dai due sopravvissuti incastrati tra le rovine dei grattacieli. Non parlano di ciò che può essere successo, l'unica speranza e l'unica cosa che conta in quei momenti è riuscire a rimanere vivi, aggrappandosi l'uno con l'altro alle rispettive voci, ripensando alla propria vita che là fuori aspetta entrambi.
Gli stessi pensieri che affollano la mente dei familiari, altro fulcro della vicenda.
Stone non pecca di presunzione offrendo una sola interpretazione dell'11 settembre, bensì lascia campo libero alle riflessioni, senza però dimenticare di mostrare quali sono stati i veri protagonisti della storia. Non i politici, né i terroristi, ma la sola gente.
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ma comunque sono d'accordo anch'io.
_________________ Le opinioni espresse da questo utente non riflettono necessariamente la loro immagine allo specchio. |
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AlZayd
Reg.: 30 Ott 2003 Messaggi: 8160 Da: roma (RM)
| Inviato: 01-11-2006 15:32 |
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quote: In data 2006-10-31 15:21, Chenoa scrive:
Gli stessi pensieri che affollano la mente dei familiari, altro fulcro della vicenda.
Stone non pecca di presunzione offrendo una sola interpretazione dell'11 settembre, bensì lascia campo libero alle riflessioni, senza però dimenticare di mostrare quali sono stati i veri protagonisti della storia. Non i politici, né i terroristi, ma la sola gente.
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Non peccherà di presunzione, ma di schizofrenia culturale e disonestà intellettuale si. Sai che invenzione il fatto di mostrare quali siano stati i veri eroi.., non i terroristi, non i politici.
Di una banalità disarmante.
La sola gente. Ma quale gente? Io vedo solo goffa retorica sul mito del poliziotto che si immola per la patria e la società, quando sappiamo bene (tantissimo cinema più o meno più serio di quello stoneiano, lo sa e lo ha più volte messo inscena) quanto sia corrotto e al servizio del potere. Quando non massacra di botte il "Negro" di turno, per pura violenza razzista.
_________________ "Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel |
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Deeproad
Reg.: 08 Lug 2002 Messaggi: 25368 Da: Capocity (CA)
| Inviato: 01-11-2006 16:15 |
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quote: In data 2006-11-01 15:32, AlZayd scrive:
quote: In data 2006-10-31 15:21, Chenoa scrive:
Gli stessi pensieri che affollano la mente dei familiari, altro fulcro della vicenda.
Stone non pecca di presunzione offrendo una sola interpretazione dell'11 settembre, bensì lascia campo libero alle riflessioni, senza però dimenticare di mostrare quali sono stati i veri protagonisti della storia. Non i politici, né i terroristi, ma la sola gente.
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Non peccherà di presunzione, ma di schizofrenia culturale e disonestà intellettuale si. Sai che invenzione il fatto di mostrare quali siano stati i veri eroi.., non i terroristi, non i politici.
Di una banalità disarmante.
La sola gente. Ma quale gente? Io vedo solo goffa retorica sul mito del poliziotto che si immola per la patria e la società, quando sappiamo bene (tantissimo cinema più o meno più serio di quello stoneiano, lo sa e lo ha più volte messo inscena) quanto sia corrotto e al servizio del potere. Quando non massacra di botte il "Negro" di turno, per pura violenza razzista.
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Capisco il tuo discorso, ma io credo che lo scopo possa essere un altro. Io, ad esempio, ho sempre odiato la strumentalizzazione di certe situazioni e diciamo la verità: l'America ci va giù pesante in questo senso, l'ha sempre fatto. Ho trovato United93 penoso anche in virtù di questo. Ma ho avuto la sensazione che il film di Stone non volesse parlare di colpe, responsabilità o meriti, ma mettere in evidenza il fatto che al di là di quelle colpe, di quelle responsabilità e di quei meriti a farne le spese sono state persone come tutti, che in fondo non lo meritavano. Non sempre ci è riuscito, alcune scelte avrebbero potuto essere leggermente diverse, ma non ci ho visto ipocrisia. Poi magari mi sbaglio, ma considerando che sono entrato in sala completamente prevenuto in tal senso, posso dire di esserne uscito piacevolemente sorpreso. Non è e non sarà mai uno dei miei film preferiti, questo no, ma non mi sento di considerarla una pellicola disonesta.
_________________ Le opinioni espresse da questo utente non riflettono necessariamente la loro immagine allo specchio. |
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Chenoa
Reg.: 16 Mag 2004 Messaggi: 11104 Da: Vittorio Veneto (TV)
| Inviato: 01-11-2006 17:10 |
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quote: In data 2006-11-01 15:32, AlZayd scrive:
La sola gente. Ma quale gente? Io vedo solo goffa retorica sul mito del poliziotto che si immola per la patria e la società, quando sappiamo bene (tantissimo cinema più o meno più serio di quello stoneiano, lo sa e lo ha più volte messo inscena) quanto sia corrotto e al servizio del potere. Quando non massacra di botte il "Negro" di turno, per pura violenza razzista.
| Certo, la categoria dei poliziotti americani non è pulita e virtuosa, ma in questo caso e in questa tragedia si è distinta per eroismo e ammettere il contrario sarebbe oltremodo falso. Che poi l'America abbia un'altra faccia meno equa è indubbio, ma sinceramente io in questo film non ho visto né razzismo, né asservimento al potere (se non nella figura ridicolizzata del marine).
E' il racconto di alcuni uomini, ognuno con una sua storia e la sua vita, che non hanno esitato ad aiutare altre persone e quando gli effetti dell'attentato li hanno coinvolti, hanno fatto il possibile per sopravvivere anch'essi. Il film è come una testimonianza dei superstiti, che non emettono sentenze, né considerazioni se non riguardo esclusivamente la loro esperienza. |
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mescal
Reg.: 22 Lug 2006 Messaggi: 4695 Da: napoli (NA)
| Inviato: 02-11-2006 09:36 |
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Dimenticavo, il grande film sull'11, o meglio sul post-11 settembre gli americani l'hanno realizzato, ed è Lost.
Me ne sono reso conto definitivamente guardando gli ultimi due episodi trasmessi da Fox.
Bisogna anche dire che Stone ha voluto chiaramente fare un film sull'11 settembre, e non sul dopo-due torri... un film che unificasse il Paese, tentando un aggiornamento del populismo alla Capra... per quanto mi riguarda lo trovo comunque esteticamente inerte e sostanzialmente fallito, non ci ho ritrovato qella magia...
a proposito, incrociamo le dita per queste elezioni di medio termine.
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Ritz88
Reg.: 13 Ott 2006 Messaggi: 38 Da: Falconara Marittima (AN)
| Inviato: 02-11-2006 10:33 |
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Bel film mi aspettavo il solito colossal incentrato su effetti speciali tipico di hollywood e invece mi sono ricreduta. questo film trasmette proprio il giusto effetto cioè quello di straziare cn le sue immagini!per quanto possible riesce a far capire davvero i sentimenti di chi ha vissuto sulla propria pelle l'11 settembre!inoltre nicholas cage è sempre bravissimo ma anche gli altri attori non sono male!!mi piace molto come attrice la jillenhall che interpreta la moglie del poliziotto rimasto intrappolato sotto le macerie cn nicholas cage!
_________________ Sbalordito rimase il male quando comprese quanto osceno fosse il bene... |
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AlZayd
Reg.: 30 Ott 2003 Messaggi: 8160 Da: roma (RM)
| Inviato: 02-11-2006 15:28 |
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quote: In data 2006-11-01 17:10, Chenoa scrive:
Il film è come una testimonianza dei superstiti, che non emettono sentenze, né considerazioni se non riguardo esclusivamente la loro esperienza.
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Si si, chiaro, ma è un'esperieza per l'appunto limitata, miope, retorica, stereotipata, spettascolarizzante, vetusta, circoscritta a quell'america - e diciamolo! - fascista, "istituzionale", l'america degli oppressori, dei cui drammi a me frega meno di niente, con un'estetica misera, nonostante, anzi in ragione del futili clamori. Stone voleva realizzare un film sull'11 settembre (avrebbe altrimenti dovuto intitolarlo diversamente),invece ha usato la tragedia per mettere in scena situazioni e sentimentalismi da e girati come una soap opera.
Poi ognuno resti con la sua legittima idea. La mia è che i grandi registi del cinema classico americano, ma anche più moderno, dei tempi duri del maccartismo e dei codici di autoregolamentazione (leggi: autocensurati sennò ti censuro io!), riuscirono ad osare molto di più, sul piano della traboccante inventiva, dello stile/estetica eccelsa, del "coraggio/valore" di far passare contenuti e messaggi forti, fuori e anti sistema/potere, con storie apparentemente inoffensive, anzi rassicuranti. Stone, in tempi di maggior libertà, (non) prova ad emularli fallendo miseramente, sotto tutti i punti di vista. W (t) C ... è un film pieno di dozzinali e viete metafore. Per l'appunto, un cesso!
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Petrus
Reg.: 17 Nov 2003 Messaggi: 11216 Da: roma (RM)
| Inviato: 02-11-2006 16:11 |
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quote: In data 2006-11-01 15:32, AlZayd scrive:
quote: In data 2006-10-31 15:21, Chenoa scrive:
Gli stessi pensieri che affollano la mente dei familiari, altro fulcro della vicenda.
Stone non pecca di presunzione offrendo una sola interpretazione dell'11 settembre, bensì lascia campo libero alle riflessioni, senza però dimenticare di mostrare quali sono stati i veri protagonisti della storia. Non i politici, né i terroristi, ma la sola gente.
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Non peccherà di presunzione, ma di schizofrenia culturale e disonestà intellettuale si. Sai che invenzione il fatto di mostrare quali siano stati i veri eroi.., non i terroristi, non i politici.
Di una banalità disarmante.
La sola gente. Ma quale gente? Io vedo solo goffa retorica sul mito del poliziotto che si immola per la patria e la società, quando sappiamo bene (tantissimo cinema più o meno più serio di quello stoneiano, lo sa e lo ha più volte messo inscena) quanto sia corrotto e al servizio del potere. Quando non massacra di botte il "Negro" di turno, per pura violenza razzista.
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vabbè, scusa, ma come tu lavori su uno stereotipo sociale stone lavora su un'altro.
La verità, come al solito, sta nel mezzo. E cioè esiste un poliziotto razzista come esiste quello che si dedica da anni al proprio lavoro per abnegazione. E non trovo colpe in Stone per aver raccontato un tipo di storia, così come in Platoon ne ha raccontata un'altra o in Jfk un'altra ancora.
I difetti del film sono da cercare altrove, non in un'errore di prospettiva. Lungi da me un'apologia del buonismo, ma non vedo come condannare a priori chi racconta una storia di disperazione (e non di eroismo, si badi bene. Due uomini, nell'esercizio del proprio lavoro, si ritrovano "con le ginocchia spappolate l'una sull'altra" a doversi aggrappare alla vita. Stone fotografa, abbastanza retoricamente (e qui si può muovere una critica) il tenersi aggrappati alla vita tramite lo stringersi, il non voler lasciar andare via, le piccole cose, lo scaffale di una cucina, per esempio, e chiunque abbia avuto a che fare con un persona consapevole di starsene per andare sa che è così) costruendola magari su uno stereotipo sociale, così come, per esempio, su stereotipi sociali è costruito l'acclamatissimo Crash di Haggis, o come anche Babel di Inarritu, come (quasi) qualunque storia portata sul grande schermo che si trovi a fare i conti con la contemporaneità.
Dunque lungi da me difendere un autore che non mi è mai piaciuto, nè tantomeno un film che trovo mediocre, ma secondo me non è la mitologia dell'"eroe medio" americano il discrimine per giudicare la "serietà" piuttosto che la disonestà di questo film
_________________ "Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate" |
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Tenenbaum
Reg.: 29 Dic 2003 Messaggi: 10848 Da: cagliari (CA)
| Inviato: 02-11-2006 16:46 |
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quote: In data 2006-11-02 15:28, AlZayd scrive:
Si si, chiaro, ma è un'esperieza per l'appunto limitata, miope, retorica, stereotipata, spettascolarizzante, vetusta, circoscritta a quell'america - e diciamolo! - fascista, "istituzionale",
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sei riuscito a ridicolizzare le tue tesi da solo complimenti
quote: In data 2006-11-01 15:32, AlZayd scrive:
La sola gente. Ma quale gente? Io vedo solo goffa retorica sul mito del poliziotto che si immola per la patria e la società, quando sappiamo bene (tantissimo cinema più o meno più serio di quello stoneiano, lo sa e lo ha più volte messo inscena) quanto sia corrotto e al servizio del potere. Quando non massacra di botte il "Negro" di turno, per pura violenza razzista.
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evidentemente il cinema ti ha dato alla testa
se pensi che sia vero quello quello che hai scritto
e poi ti lamenti anzi inCazzi se si parla di pregiudizi
alla fine ne hai data ampia dimostrazione da solo
o forse appunto hai visto troppi film
_________________ For relaxing times make it Suntory time |
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