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Autore The devil wears Prada
gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 18-10-2006 20:22  
Quindi vale l'equazione:
sogni di Ayrtonit=Sogni di Lynch...
mmmm, ecco perchè molti qui dentro non ti capiscono!

Comunque sia, ritornando al film, o al discorso che si è sviluppato a partire da questo, c'è da dire che critico e produttore svolgono di per se la stessa tipo di analisi solo che il critico parte dal cocnetto di film come qualcosa che deve dare un di più alle masse, mentre il produttore (di blockbuster) parte dalle masse per costruire il film, cavalca l'onda e non la guida (parlo di Il diavolo veste Prada). Magari però apriamo un topic a paret se il discorso vi affascina.

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Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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Ayrtonit
ex "ayrtonit"

Reg.: 06 Giu 2004
Messaggi: 12883
Da: treviglio (BG)
Inviato: 18-10-2006 20:47  
quote:
In data 2006-10-18 20:22, gatsby scrive:
Quindi vale l'equazione:
sogni di Ayrtonit=Sogni di Lynch...
mmmm, ecco perchè molti qui dentro non ti capiscono!





più che altro vale: sogni di ayrtonit=film di lynch, ecco perchè lui è ricco sfondato e io son qua col salvadanaio per metterci i centesimi.
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"In effetti la degenerazione non è mai divertente, bisogna saperla mantenere su livelli tollerabili.
Non è tanto una questione di civiltà, ma di intelligenza."
DEMONSETH

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 18-10-2006 21:10  
quote:
In data 2006-10-18 19:18, AlZayd scrive:
quote:
In data 2006-10-18 18:48, Tristam scrive:
io e Shyamalan, per esempio.




Esattamente quel che pensavo...

Poi ci sarebbe quel bacio della pantera.., RKO e d'intorni.., ricordi ne parlammo!



Bravo!
Ma solo perchè Signs è uno di quei film eredi di Lewton e Tourneur... e in particolare di Cat People e Leopard Man
_________________
"C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 18-10-2006 21:53  
quote:
In data 2006-10-18 21:10, Tristam scrive:
quote:
In data 2006-10-18 19:18, AlZayd scrive:
quote:
In data 2006-10-18 18:48, Tristam scrive:
io e Shyamalan, per esempio.




Esattamente quel che pensavo...

Poi ci sarebbe quel bacio della pantera.., RKO e d'intorni.., ricordi ne parlammo!



Bravo!
Ma solo perchè Signs è uno di quei film eredi di Lewton e Tourneur... e in particolare di Cat People e Leopard Man




Azzo Mattia, questa mi resta dura da capire... E vaiiii!!!!!!!
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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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utopia


Reg.: 29 Mag 2004
Messaggi: 14557
Da: Smaramaust (NA)
Inviato: 18-10-2006 22:18  
quote:
In data 2006-10-18 20:22, gatsby scrive:

critico e produttore svolgono di per se la stessa tipo di analisi solo che il critico parte dal cocnetto di film come qualcosa che deve dare un di più alle masse, mentre il produttore (di blockbuster) parte dalle masse per costruire il film, cavalca l'onda e non la guida




Hai scritto una cosa molto, molto interessante... Eccezionale il "Cavalca l'onda e non la guida"
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Tutto dipende da dove vuoi andare... Non importa che strada prendi!

Happiness only real when shared.

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Chenoa

Reg.: 16 Mag 2004
Messaggi: 11104
Da: Vittorio Veneto (TV)
Inviato: 18-10-2006 23:33  
Ayrtonit e Tristam hanno espresso pienamente ciò che anch'io ho provato vedendo questo film.
Mi ha ricordato le copertine di quelle stesse riviste proposte nel film, ricche di immagini accattivanti ma vuote e prive di qualsiasi significato, se non quello più banale e scontato. Per di più mi ha lasciato addosso una profonda tristezza. Ci saranno così tante ragazzine che guarderanno Il diavolo veste Prada e faranno di tutto per emulare gli stereotipi proposti, nonostante il messaggio finale della pellicola lanci una critica al quel mondo luccicante. Ma è una critica talmente debole che si perde intevitabilmente tra i quartieri di New York, i vestiti di Valentino e le scarpe di Manolo.

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Ahsaas

Reg.: 18 Apr 2006
Messaggi: 779
Da: Parma - India (es)
Inviato: 18-10-2006 23:54  
quote:
In data 2006-10-18 23:33, Chenoa scrive:
Ayrtonit e Tristam hanno espresso pienamente ciò che anch'io ho provato vedendo questo film.
Mi ha ricordato le copertine di quelle stesse riviste proposte nel film, ricche di immagini accattivanti ma vuote e prive di qualsiasi significato, se non quello più banale e scontato. Per di più mi ha lasciato addosso una profonda tristezza. Ci saranno così tante ragazzine che guarderanno Il diavolo veste Prada e faranno di tutto per emulare gli stereotipi proposti, nonostante il messaggio finale della pellicola lanci una critica al quel mondo luccicante. Ma è una critica talmente debole che si perde intevitabilmente tra i quartieri di New York, i vestiti di Valentino e le scarpe di Manolo.



ma io devo capire dov'è che sta questa critica (celata) del mondo luccicante che il film mostra.
Perchè se vi riferite al mondo della moda, o alla figura di Meryl Streep stesso, non è assolutamente vero che c'è una vera e propria critica, semmai il contrario, c'è invece una vera e propria esplicitazione delle difficoltà (teoriche e non) nel lavorare nel mondo della moda, espresso più esplicitamente nel meraviglioso monologo della Streep riguardo il "cerulio".
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"E' FINITA" SI DICE ALLA FINE

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Chenoa

Reg.: 16 Mag 2004
Messaggi: 11104
Da: Vittorio Veneto (TV)
Inviato: 19-10-2006 00:04  
quote:
In data 2006-10-18 23:54, Ahsaas scrive:
ma io devo capire dov'è che sta questa critica (celata) del mondo luccicante che il film mostra.
Perchè se vi riferite al mondo della moda, o alla figura di Meryl Streep stesso, non è assolutamente vero che c'è una vera e propria critica, semmai il contrario, c'è invece una vera e propria esplicitazione delle difficoltà (teoriche e non) nel lavorare nel mondo della moda, espresso più esplicitamente nel meraviglioso monologo della Streep riguardo il "cerulio".


Io mi riferivo alla scelta finale che compie la protagonista, ovvero quella di abbandonare il lavoro ambito da milioni di ragazze in nome di una sua libertà, intesa come libertà di scegliere come gestire il proprio tempo, libertà di mantenere una vita privata, libertà nel look per un atteggiamento meno artificioso e più genuino.
Ma proprio alla luce del monologo sul "cerulio" questa libertà è negata, e la critica nei confronti del freddo mondo della moda e dei suoi meccanismi (da cui la giovane ragazza si allontana nel finale) cade miseramente.

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Ahsaas

Reg.: 18 Apr 2006
Messaggi: 779
Da: Parma - India (es)
Inviato: 19-10-2006 01:00  
quote:
In data 2006-10-19 00:04, Chenoa scrive:
quote:
In data 2006-10-18 23:54, Ahsaas scrive:
ma io devo capire dov'è che sta questa critica (celata) del mondo luccicante che il film mostra.
Perchè se vi riferite al mondo della moda, o alla figura di Meryl Streep stesso, non è assolutamente vero che c'è una vera e propria critica, semmai il contrario, c'è invece una vera e propria esplicitazione delle difficoltà (teoriche e non) nel lavorare nel mondo della moda, espresso più esplicitamente nel meraviglioso monologo della Streep riguardo il "cerulio".


Io mi riferivo alla scelta finale che compie la protagonista, ovvero quella di abbandonare il lavoro ambito da milioni di ragazze in nome di una sua libertà, intesa come libertà di scegliere come gestire il proprio tempo, libertà di mantenere una vita privata, libertà nel look per un atteggiamento meno artificioso e più genuino.
Ma proprio alla luce del monologo sul "cerulio" questa libertà è negata, e la critica nei confronti del freddo mondo della moda e dei suoi meccanismi (da cui la giovane ragazza si allontana nel finale) cade miseramente.



ma io la vedo semplicemente come un "ognuno deve fare quello che vuole della propria vita". Non ci vedo critiche. Anzi, quello che la collega di Andrea le dice nel momento in cui comunica di andare a Parigi è stata qualcosa del tipo: "ma proprio a te che NON TE NE FREGA NIENTE?".
Ecco, ad Andy non gliene frega un tubo. Infatti alla fine sceglie di fare dell'altro.
Meryl invece ama il suo lavoro (forse più della sua stessa vita privata), tanto da "sacrificare" le amicizie. Dunque, ancora una volta, è un fare di tutto (ma di tutto) per inseguire e mantenere i propri sogni.
Io la critica davvero fatico a vederla.
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"E' FINITA" SI DICE ALLA FINE

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 19-10-2006 01:57  
Nemmeno io vedo alcun tipo di critica (che poi sarebbe sempre e comunque legata alla scrittura del film e quindi non veicolata da alcun specifico cinematografico... implicasse almeno una morale o una politica, uno sgurdo sul mondo o sui tempi lo capirei, ma in questo prodotto nemmeno la sceneggiatura porta insè la visione e/o la critica del mondo).
Essendo un vuoto esercizio di esecuzione, concedere una critica sarebbe concedere qualcosa (troppo) ad un (non) (tele) film vuoto e insulso...

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Una minchia/sapida

[ Questo messaggio è stato modificato da: Tristam il 19-10-2006 alle 02:00 ]

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Ayrtonit
ex "ayrtonit"

Reg.: 06 Giu 2004
Messaggi: 12883
Da: treviglio (BG)
Inviato: 19-10-2006 09:58  
quote:
In data 2006-10-18 23:54, Ahsaas scrive:
quote:
In data 2006-10-18 23:33, Chenoa scrive:
Ayrtonit e Tristam hanno espresso pienamente ciò che anch'io ho provato vedendo questo film.
Mi ha ricordato le copertine di quelle stesse riviste proposte nel film, ricche di immagini accattivanti ma vuote e prive di qualsiasi significato, se non quello più banale e scontato. Per di più mi ha lasciato addosso una profonda tristezza. Ci saranno così tante ragazzine che guarderanno Il diavolo veste Prada e faranno di tutto per emulare gli stereotipi proposti, nonostante il messaggio finale della pellicola lanci una critica al quel mondo luccicante. Ma è una critica talmente debole che si perde intevitabilmente tra i quartieri di New York, i vestiti di Valentino e le scarpe di Manolo.



... espresso più esplicitamente nel meraviglioso monologo della Streep riguardo il "cerulio".



il cerulio??
ahaha che diamine è il cerulio?
esiste il color CERULEO!

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DEMONSETH

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kagemusha

Reg.: 17 Nov 2005
Messaggi: 1135
Da: roma (RM)
Inviato: 19-10-2006 10:28  
quote:
In data 2006-10-19 01:57, Tristam scrive:
Nemmeno io vedo alcun tipo di critica (che poi sarebbe sempre e comunque legata alla scrittura del film e quindi non veicolata da alcun specifico cinematografico... implicasse almeno una morale o una politica, uno sgurdo sul mondo o sui tempi lo capirei, ma in questo prodotto nemmeno la sceneggiatura porta insè la visione e/o la critica del mondo).
Essendo un vuoto esercizio di esecuzione, concedere una critica sarebbe concedere qualcosa (troppo) ad un (non) (tele) film vuoto e insulso...

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Una minchia/sapida

[ Questo messaggio è stato modificato da: Tristam il 19-10-2006 alle 02:00 ]



eppure, come qualcuno ha fatto notare, nuovomondo vanta una paginetta scrausa di commenti mentre questo filmetto è già a quota 8

misteri di filmup

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 19-10-2006 11:06  
quote:
In data 2006-10-19 10:28, kagemusha scrive:

eppure, come qualcuno ha fatto notare, nuovomondo vanta una paginetta scrausa di commenti mentre questo filmetto è già a quota 8

misteri di filmup



Tristemente vero e non solo per Nuovomondo, e non solo questa misteriosa cecità attanaglia filup. Siamo schiavi dei fabbricatori di consensi.
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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 19-10-2006 11:18  
quote:
In data 2006-10-18 20:22, gatsby scrive:
Quindi vale l'equazione:
sogni di Ayrtonit=Sogni di Lynch...
mmmm, ecco perchè molti qui dentro non ti capiscono!

Comunque sia, ritornando al film, o al discorso che si è sviluppato a partire da questo, c'è da dire che critico e produttore svolgono di per se la stessa tipo di analisi solo che il critico parte dal cocnetto di film come qualcosa che deve dare un di più alle masse, mentre il produttore (di blockbuster) parte dalle masse per costruire il film, cavalca l'onda e non la guida (parlo di Il diavolo veste Prada). Magari però apriamo un topic a paret se il discorso vi affascina.





Più che affascinarmi trovo desolante questa concezione di un cinema sempre meno espressione artistica - quindi scevra da qualsivoglia speculazione di tipo "riscontro economico" e "d'acchiappa consensi" ad ogni costo - e sempre più votata "all’irrisolutezza che la colloca nella brachicardica ondata entro cui annaspa e si (ci) asfissia una considerevole porzione di cinema americano, e non solo americano, votato al più occasionale, mesto e mercantile intrattenimento." (cito me stesso, dalla mia rece di W.T.C. di Stone).

Non credo serva aprire un altro topic; se un film suggerisce riflessioni di un certo tipo, come queste nostre.., è giusto e corretto che si sviluppino dove nascono, senza naturalmente troppo scavallare il punto centrale intorno al quale gravita la dissertaZione...

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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 19-10-2006 alle 11:21 ]

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penny68

Reg.: 14 Nov 2005
Messaggi: 3100
Da: palermo (PA)
Inviato: 19-10-2006 11:33  
quote:
In data 2006-10-19 10:28, kagemusha scrive:
quote:
In data 2006-10-19 01:57, Tristam scrive:
Nemmeno io vedo alcun tipo di critica (che poi sarebbe sempre e comunque legata alla scrittura del film e quindi non veicolata da alcun specifico cinematografico... implicasse almeno una morale o una politica, uno sgurdo sul mondo o sui tempi lo capirei, ma in questo prodotto nemmeno la sceneggiatura porta insè la visione e/o la critica del mondo).
Essendo un vuoto esercizio di esecuzione, concedere una critica sarebbe concedere qualcosa (troppo) ad un (non) (tele) film vuoto e insulso...

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Una minchia/sapida

[ Questo messaggio è stato modificato da: Tristam il 19-10-2006 alle 02:00 ]



eppure, come qualcuno ha fatto notare, nuovomondo vanta una paginetta scrausa di commenti mentre questo filmetto è già a quota 8

misteri di filmup

La pubblicità/dolus è l'anima del commercio.
Il "Diavolo" sembra dover vincere le prossime elezioni, tale è lo sperpero di locandine che ammorba la mia città.
E in questo topic la propaganda è di regime.

Mi sembra di vedere "N" vestito da Prada..


Per la par condicio:

Nuovomondo è davvero un film che merita attenzione. Recuperatelo.

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