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Autore Fenomeni di allucinazione collettiva
Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 29-09-2004 19:44  
secondo me c'è proprio un'ignoranza di fondo

ma quando mai Jackson e tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione del film nel momento in cui lavoravano pensavano al botteghino
il primo pensiero è quello di realizzare il prioprio lavoro al meglio come qualsiasi artista-artigiano

al botteghino ci pensa la produzione
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fassbinder

Reg.: 29 Ago 2003
Messaggi: 1335
Da: reggio emilia (RE)
Inviato: 29-09-2004 20:49  
Dico la mia. Se Lilja è anticonformista io ormai faccio parte di una riserva indiana, e sono inevitabilmente destinato all'estinzione. Infatti a quanto pare sono l'unico (o tra i pochissimi) a non avere ancora visto Kill Bill. E credo che questa considerazione dovrebbe fare riflettere chiunque si accinga a contestare il contenuto del topic di Lilja, che è evidentemente una provocazione, molto intelligente, tralaltro, a mio parere.
Ma siamo davvero convinti che questa allucinazione collettiva sia davvero da restituire al mittente ? No, lo chiedo a voi, perché io non posso esprimere giudizi sul film in questione non avendolo visto.
Siete davvero convinti che andare tutti, davvero tutti, al cinema a vedere questo film pagandolo il doppio rispetto agli altri sia stata una scelta individuale e ragionata ?
Perdonatemi, ma io avrei dei dubbi se avessi comprato quel curioso biglietto rateale. Con questo film si è andati oltre il commercio, si è dichiarata ufficialmente la guerra al cinema minore. Presentare le diverse versioni a seconda del grado di violenza gradita ai vari continenti è stata poi la ciliegina sulla torta. Vendere. Con ogni mezzo mezzo necessario. E non mi soffermo sull’operazione DVD, perché se no faccio notte. Chi nega il rapporto Tarantino – commercio spicciolo, vada su play.com, cerchi Kill Bill e controlli cosa compra la stessa gente che compra Kill Bill.
Io credo che l’allucinazione collettiva invece, esista, eccome. Ed è tanto più pericolosa perché praticamente tutti quelli che qui dentro dimostrano di capire il cinema e di conoscerlo appoggiano questo stato di cose. E allora la massa che di cinema non conosce nemmeno l’ABC si sente (e si sentirà) autorizzata ad andarci giù pesante. Da qui , credo, nasca l’intervento di Lilja, in nome di una necessaria ridimensionata che occorre dare alla situazione.
Tarantino vende più di tutti. Strizza l’occhio a quello che impazzisce per American Pie e a quello che ha una robusta conoscenza del cinema francese anni’70. E l’operazione è micidiale, perché questo connubio farebbe ammutolire chiunque. Chi come Lilja prova a stuzzicare e a riportare la situazione su livelli di normalità si trova come l’italiano che durante la partita con la Corea tifa per i nostri avversari. Bene, credo che qualcosa non funzioni più a questo punto.
Io sono il primo a dire che un film va valutato per ciò che è, indipendentemente da tutto ciò che ho detto finora. Però credo anche che la società contemporanea sia ormai arrivata al punto di imporci ciò che dobbiamo vedere, e quanto lo dobbiamo pagare. Ora addirittura riesce a venderci i due tempi separatamente a prezzo doppio e ci dice che dobbiamo pure essere contenti.
E’ un caso che Bamboozled di Spike Lee, girato in digitale, dopo avere posto l’attenzione su questo stato di cose, metta in bocca a uno dei personaggi chiave e maggiormente inquietanti (Michael Rapaport) il nome di Tarantino contrapposto a quello di Spike Lee stesso sulla questione dell’utilizzo del termine “nigger” ai fini di incrementare il venduto ?. “Nigger is just a word, Tarantino was right!”. Sarà.


[ Questo messaggio è stato modificato da: fassbinder il 29-09-2004 alle 20:50 ]

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 29-09-2004 21:05  
quella che tu citi è una delle frasi che più di ogni altra mi è rimasta nella mia memoria cinematografica.Peccato che pochi abbaino visto il film, uno dei migliori di Lee.
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Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 29-09-2004 21:27  
quote:
In data 2004-09-29 20:49, fassbinder scrive:
Dico la mia. Se Lilja è anticonformista io ormai faccio parte di una riserva indiana, e sono inevitabilmente destinato all'estinzione. Infatti a quanto pare sono l'unico (o tra i pochissimi) a non avere ancora visto Kill Bill.


Vendere. Con ogni mezzo mezzo necessario.


Però credo anche che la società contemporanea sia ormai arrivata al punto di imporci ciò che dobbiamo vedere, e quanto lo dobbiamo pagare. Ora addirittura riesce a venderci i due tempi separatamente a prezzo doppio e ci dice che dobbiamo pure essere contenti.



1) ci sono anche io

2) ormai non funziona più questo ragionamento
non sono in grado di prevedere con certezza queste cose

3) mi sembra la solita forzatura
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ines49

Reg.: 15 Mag 2004
Messaggi: 376
Da: PADOVA (PD)
Inviato: 29-09-2004 22:29  
quote:
In data 2004-09-29 09:53, Tenenbaum scrive:
quote:
In data 2004-09-29 00:30, ines49 scrive:

Devo con mio rammarico darti ragione, i fenomeni di allucinazione o meglio il potere (soprattutto dello star system americano)riesce a contagiare anche le menti brillanti.Non sono ancora riuscita a capire tutti gli oscar ad esempio, oltre al Signore delli anelli recentemente e precedentemente al film Titanic.
Io comunque sono fiduciosa di un ravvedimento nel futuro, ad esempio ricordo la massa di consensi e i 5 oscar del film il dottor Zivago (mai capito tutto questo amore) che al giorno d'oggi viene ridemensionato parecchio.



beh se non sei in grado di vedere meriti artistici nel Signore degli anelli nel quale gli "artisti" che hanno contribuito a creare il film hanno espresso con il loro talento nel creare costumi, scenografie, trucco, ecc ecc nonchè il regista e gli attori questo è un problema tuo

il Signore degli anelli non è un film commerciale
ma ben pochi lo hanno capito




Non intendevo disconoscere i meriti del Signore degli anelli, ribadisco che non condivido tutti gli oscar dati a questo film, ma questa è un'opinione personale e non me ne faccio un problema.
Non sono inolte una persona che disdegna il cinema "di massa" ma sono convinta che questo cinema gode di un apparato pubblicitario non indifferente, e ne ha di potere di convincimento. Eccome se ne ha!

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 30-09-2004 01:14  
Gli Oscar non vanno a peso, ma sono singoli.
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GionUein

Reg.: 20 Mag 2003
Messaggi: 4779
Da: taranto (TA)
Inviato: 30-09-2004 09:22  
Il discorso è scivolato sul lato commerciale.Sulle manovre delle majors che oramai controllano e plagiano le masse.
Allora si che si fa notte.
Fonda.
Ma queste famigerate majiors riescono anche a "controllare" la qualità di un film?
Non credo proprio.
Firmate un assegno da milioni di dollari a Stephen Sommers e questi vi partorirà VAN HELSING.
Intestatelo a Sam Raimi e avrete Spiderman 2.


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fassbinder

Reg.: 29 Ago 2003
Messaggi: 1335
Da: reggio emilia (RE)
Inviato: 30-09-2004 10:39  
Sì ma le cose non stanno esattamente così. Personalmente sono convinto che quando si affronta il cinema commerciale occorra parlare di industria e non di genio del regista. Sì perchè noi non sappiamo quanta gente lavori effettivamente dietro quel film. E non mi riferisco solo agli effetti speciali e al montaggio, ma soprattutto alla ricerca preventiva sullo spettatore medio e allo studio delle masse. Certo, queste ultime sono convinte che da un lato ci sia il singolo uomo, con nome e cognome, che è un genio. Poi tutto il resto si metterà a suo servizio per arrivare alla produzione finale e trarre un meritato profitto. Beh, secondo me queste sono favole. E fanno malissimo al cinema, quello vero. Sia chiaro, io non disdegno il cinema commerciale preventivamente, anzi talvolta lo guardo, e ogni tanto ne tesso le lodi (raramente, ma capita). Il punto è un altro. E' il solito discorso tra arte e industria. E il tuo (ottimo, lo riconosco) esempio dell'assegno milionario, vale fino a un certo punto in questo caso. Per dimostrare il proprio valore bisognerebbe piuttosto fare l'esatto contrario. Proviamo a dare a tutti questi presunti geni contemporanei i mezzi che ha avuto all'inizio Spike Lee (cioè nulla). E vediamo cosa viene fuori. Se togli gli effetti speciali, le ambientazioni extra-lusso, il mega impianto surround con i suoni che ti escono anche da sotto la poltrona, lo stordimento dovuto all'azione frenetica, il doppiaggio curato nei minimi particolari cosa resta ? Non lo so, io resto convinto che la bravura vada dimostrata con pochi mezzi e sfidando a muso duro la voglia irrefrenabile delle masse che chiedono intrattenimento puro fine a se stesso.
Certo, strizzare l’occhi alla massa è la strada più semplice, si riceve il consenso, chi come me prova a dire qualcosa verrà travolto dal fiume burrascoso del fruitore (consumatore) selvaggio. Ma chi sceglie questa strada diverrà un’etichetta industriale, non un regista vero e proprio. E nel lungo periodo verrà ridimensionato dalla sua stessa area di consenso che troverà una novità più frenetica e accattivante, cioè una nuova etichetta industriale dal nome umano.
Il grande cuoco non è colui che fa cucinare gli altri utilizzando i migliori cibi provenienti da ogni angolo del mondo con gli strumenti più sofisticati. Il grande cuoco è quello che con gli avanzi di qualità scadente e con scarsezza di mezzi a disposizione ti prepara una cena gustosa.
Ma si sa, oggi le masse vanno pazze per il McDonald…


[ Questo messaggio è stato modificato da: fassbinder il 30-09-2004 alle 10:42 ]

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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 30-09-2004 10:43  
scusa ma sei di una banalità avvilente

l'ultima frase poi è l'apoteosi
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GionUein

Reg.: 20 Mag 2003
Messaggi: 4779
Da: taranto (TA)
Inviato: 30-09-2004 11:27  
Beh, fassbinder, non dobbiamo poi allontanarci molto.
Abbiamo proprio l'esempio di Raimi che all'inizio della sua carriera, con pochi soldi e tante idee ha sfornato dei veri e propri cult : EVIL DEAD 1 e 2.

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GionUein

Reg.: 20 Mag 2003
Messaggi: 4779
Da: taranto (TA)
Inviato: 30-09-2004 11:58  
quote:
In data 2004-09-30 10:39, fassbinder scrive:
Il grande cuoco non è colui che fa cucinare gli altri utilizzando i migliori cibi provenienti da ogni angolo del mondo con gli strumenti più sofisticati. Il grande cuoco è quello che con gli avanzi di qualità scadente e con scarsezza di mezzi a disposizione ti prepara una cena gustosa.
Ma si sa, oggi le masse vanno pazze per il McDonald…


[ Questo messaggio è stato modificato da: fassbinder il 30-09-2004 alle 10:42 ]



Mi stai anche dicendo che preferiresti un bel piatto di pasta al burro fatto con i controcoglioni ad un piatto di spaghetti allo scoglio con astice e vongole veraci?

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fassbinder

Reg.: 29 Ago 2003
Messaggi: 1335
Da: reggio emilia (RE)
Inviato: 30-09-2004 12:19  
Vedi Gion, la tua ultima frase è più esemplificativa di tutta la valanga di parole scritta da me. Io parlo del grande cuoco. Propongo un percorso nel tentativo di riconoscerlo. Tu mi poni una domanda sul mio palato. Pasta al burro o spaghi all'astice serviti in piatto d'argento ? Mi hanno appena tacciato di banalità. Non farmi sprofondare nella deficienza irreversibile.

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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 30-09-2004 12:37  
no, no e no fass

scivere una cosa del genere: " Il grande cuoco non è colui che fa cucinare gli altri utilizzando i migliori cibi provenienti da ogni angolo del mondo con gli strumenti più sofisticati. Il grande cuoco è quello che con gli avanzi di qualità scadente e con scarsezza di mezzi a disposizione ti prepara una cena gustosa.
" mi fa pensare che hai delle idee piuttosto balzane

se fossi un cuoco mi sarei offeso
anche cucinare è un arte
ci sono invenzioni
intuizioni
esperimenti

altro che avanzi

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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 30-09-2004 12:53  
l'esempio del cuoco è proprio esplicativo della tua concezione secondo cui il "bello" lo si ritrova nel "poco"

questa è una fobia
fobia nei confronti di ciò che piace a molti

ma questo sento di poterlo dire perchè si ripresenta in ogni argomento di cui parli

ciò che piace a molti è SBAGLIATO
in tutto ciò che è difuso c'è sempre qualcosa che non và

si ritorna sempre alla stessa conclusione

nella vita si cresce
non si può sempre restare nel poco

e ribadisco che l'esempio del GRANDE cuoco la dice lunga
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ilaria78

Reg.: 09 Dic 2002
Messaggi: 5055
Da: latina (LT)
Inviato: 30-09-2004 14:19  
quote:
In data 2004-09-30 10:39, fassbinder scrive:
Non lo so, io resto convinto che la bravura vada dimostrata con pochi mezzi e sfidando a muso duro la voglia irrefrenabile delle masse che chiedono intrattenimento puro fine a se stesso.


questo è un grandissimo luogo comune e un grandissimo o gravissimo, fai tu, pregiudizio e per un cinefilo è una cosa davvero triste, perchè chi ama il cinema VEDE tutto anche se poi gli può piacere solo qualcosa.
ma ora fa figo non essere andato a vedere kill bill? io non sono figa, a me kill bill è piaciuto e lo trovo un film ottimo, di alta qualità.
quoto in pieno l'intervento di gionuein prima del tuo (devo imparare a fare sti quote doppi.. ) e come si diceva in un topic in tutto cinema, i film si dividono SOLAMENTE in belli o brutti, non in maxi produzioni scadenti e piccoli registi iraniani eccelsi... questo è avere i paraocchi e davvero giganti...

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...quando i morti camminano signori..bisogna smettere di uccidere...

[ Questo messaggio è stato modificato da: ilaria78 il 30-09-2004 alle 14:20 ]

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